Interviste

We are i-dle

Riaffermare se stesse come gruppo, senza porsi limiti. L'ottavo mini album "We are" è il primo capitolo di un nuovo corso di cui ci hanno svelato segreti e obiettivi in

We are i-dle
Autore Samuele Valori
  • IlMaggio 20, 2025

Il settimo anno è sempre uno snodo fondamentale. La credenza popolare vuole che sia il primo grande momento di crisi in una relazione di coppia, nel K-pop invece coincide spesso con la fine del primo contratto con la propria agenzia. È un po’ il momento del giudizio, nel quale si scopre davvero quanto la band sia compatta e decisa a proseguire il percorso iniziato. Lo scorso dicembre MIYEON, MINNIE, SOYEON, YUQI e SHUHUA hanno rinnovato l’accordo con l’etichetta indipendente CUBE Entertainment, stipulando idealmente allo stesso tempo un patto con se stesse. La loro nuova era doveva essere un “noi” e non un “io” come la serie che le ha rese celebri. Le i-dle, senza più la (G), sono ripartite da un mini-album, uscito ieri, che fin dal titolo urla un concetto chiarissimo: We are.

Non è facile, soprattutto nel mondo del K-pop, fare un rebranding. Nel caso delle i-dle però, come spiegano le stesse componenti, era una condizione necessaria. La (G) che stava per “Girls”, oltre a non essere mai pronunciata, rappresentava un limite. E allora, come ci racconta MINNIE, un giorno per caso hanno cominciato a pensare a come avrebbero potuto riappropriarsi della loro identità e renderla priva di etichette di genere. La soluzione era già in quelle cinque lettere, stavolta tutte in minuscolo a sottolineare la loro amicizia, che si uniscono a formare il nuovo simbolo: una stella. A sancire il nuovo inizio c’è We are, un album alla cui scrittura per la prima volta hanno partecipato tutte con almeno una canzone.

«Your girl friend is better than a boyfriend / I dont’ give a fuck about love, ‘cause we are i-dle» ripetono in Girlfriend, un manifesto della sorellanza sulla quale si fonda la nuova era caratterizzata anche da uno stile estetico e musicale rinnovato. Streetwear abbinato ai suoni pop elettronici e 8-bit degli anni Dieci, tra Ke$ha e Black Eyed Peas, quest’ultimi influenza dichiarata da SOYEON, autrice del singolo principale Good Thing. Ma non solo perché la seconda parte del nuovo progetto lascia ampio spazio a tempi più lenti e meno ritmati come l’R&B di Unstoppable o la ballad conclusiva If You Want. «Gli inizi sono sempre la cosa più importante» dice SHUHUA. E forse anche la cosa più difficile. Dopodiché, una volta in movimento, viene spontaneo pensare già al prossimo passo. E le i-dle non hanno intenzione di fermarsi.

L’intervista alle i-dle

Come mai avete scelto di cambiare nome dopo oltre sette anni di carriera?
MIYEON:
La (G) è sempre stata tra parentesi e noi ci siamo sempre presentate come i-dle, senza pronunciarla. È stato un modo per riappropriarci del nostro nome originale. Inoltre, credo che rappresenti un vero e proprio nuovo inizio per noi come gruppo.

MINNIE: In realtà ci sono varie ragioni per cui abbiamo mantenuto la (G) nel nostro nome per tutti questi anni. Con il tempo però abbiamo iniziato a percepirci semplicemente come i-dle. L’idea di toglierla ci è venuta casualmente. Un giorno, parlandone tra di noi, abbiamo capito che era giunto il momento di cominciare un nuovo capitolo.

Cosa dobbiamo aspettarci da questa nuova era?
YUQI:
In questo album abbiamo esplorato generi musicali inediti per noi. Ci siamo spinte oltre facendo cose che non avevamo mai provato prima, anche per quanto riguarda il makeup e il nostro stile. Credo che apprezzerete questa nuova svolta.

SHUHUA: Sono convinta che attraverso questo nuovo capitolo riusciremo a mostrare al pubblico dei lati inediti e unici di noi stesse.  

Il vostro nuovo album si intitola We are: per la prima volta c’è un “noi” anziché un “io”. Come mai questa scelta?
MINNIE: Il motivo principale deriva dal fatto che abbiamo rinnovato il contratto tutte insieme e volevamo rimarcare l’inizio di questa nuova avventura. Allo stesso tempo, come avvenuto per il nostro nome, sentivamo che fosse giunto il momento di raccontare la nostra storia in modo collettivo, appunto con un noi.

SOYEON: Proprio perché per noi si tratta di un nuovo inizio, dal momento che in passato, con la serie “I”, abbiamo mostrato più volte i nostri lati personali, con We are volevamo mettere in luce il nostro essere una band.

Quando avete iniziato a lavorare a questo album?
MIYEON: In realtà noi non ci fermiamo quasi mai. Non appena finisce la promozione di un progetto, iniziamo subito a preparare e pensare a quello successivo. Per cui non so esattamente dirti un momento specifico, di sicuro ci abbiamo lavorato per molto tempo.

YUQI: Ci stavamo preparando almeno dallo scorso anno. In effetti, è proprio così. Siamo sempre a lavoro su qualcosa, persino in questo periodo stiamo già pensando al prossimo disco.

Ma quindi, quante canzoni avete scritto per We are?
SOYEON:
Io tantissime, non le ho neppure contate. Non so dirti esattamente un numero. Alla fine ne sono finite nel disco solo due: Good Thing e Girlfriend.

MINNIE: Io invece ho scritto Chain, una canzone a cui tengo molto con cui volevo creare un’atmosfera sognante e trasmettere la sensazione che noi, come i-dle, siamo unite insieme come gli anelli di una catena.

A tal proposito, We are è anche il primo album in cui siete state tutte coinvolte nella composizione e nella scrittura dei testi. Com’è stato il processo creativo?
MIYEON: Per me è stato molto rassicurante iniziare a partecipare alla creazione del disco perché ero influenzata dalle altre componenti che già lo facevano da prima. Mi hanno aiutata molto ed è stato affascinante vedere come la base, che all’inizio aveva solo la mia voce, si sia trasformata e abbia guadagnato tutta un’altra vibe nel momento in cui si sono aggiunte le altre.

SHUHUA: Per me è stato abbastanza difficile scrivere un testo per la prima volta, ma col senno di poi è stata una bella esperienza. Sto già pregustando l’idea di scrivere altre canzoni.

Pensate che lavorare tutti insieme alla scrittura vi abbia unito ancora di più?
MINNIE: Per certi versi direi di sì. Eravamo già molto unite, ma lavorare insieme a questo progetto ha reso il nostro legame ancora più forte. Adesso è come se riuscissimo a capirci solo con uno sguardo.

SHUHUA: Confermo che, piuttosto che renderci più complici nel lavoro di squadra, lavorare insieme alla composizione ci ha reso più vicine a un livello ancora più intimo. Trovo anch’io che oggi riusciremmo a comunicare tra noi semplicemente guardandoci negli occhi, senza bisogno di dire una parola.

Quale è stata la difficoltà più grande che avete affrontato lavorando a questo album?
MIYEON
: Devo dire che è stato tutto piuttosto piacevole. Abbiamo affrontato tutto con entusiasmo, anche mentre ci mettevamo alla prova con nuove sfide.

YUQI: Vale lo stesso per me. Cantare per la prima volta con l’autotune, per esempio, più che una difficoltà, è stata un’esperienza divertente e interessante.

C’è un aneddoto divertente accaduto durante le registrazioni di We are?
MINNIE: Nella title track Good Thing [nel K-pop il termine title track indica la traccia principale e non quella che ha lo stesso titolo del disco ndr.) abbiamo usato l’autotune per aggiungere un tocco diverso dal solito, ma durante la registrazione eravamo così precise con l’intonazione che non si sentiva per nulla l’effetto.

SOYEON: Potrei raccontare qualcosa di spassoso per ogni parte che abbiamo registrato insieme e in questo album ci sono un sacco di cori, quindi è stato tutto molto divertente.

Perché avete scelto Good Thing come title track?
SOYEON
:Credo che abbia una melodia che crea dipendenza. Inoltre, sento che il messaggio del testo è qualcosa che solo noi possiamo trasmettere.

Penso che Good Thing sia uno dei brani in cui avete sperimentato di più. Riesco a sentire un suono pop ed elettronico degli anni ’10. Quali sono state le influenze?
SOYEON: Mi sono ispirata ad artisti come Black Eyed Peas e T-Pain. L’atmosfera pop ed elettronica di cui parli deve essere venuta ascoltando i loro pezzi.

Parlando di ciò che dite nei vostri testi, mi ha colpito molto Girlfriend, un inno all’amicizia femminile. Potete dirmi di più sulla genesi di questa canzone?
SOYEON
: In realtà ho scritto questa canzone molto tempo fa. È una canzone che nasce con l’idea di confortare e infondere coraggio. In un certo senso, l’ho pensata come una canzone per i nostri fan mentre la scrivevo. Il messaggio è che anche se affronti difficoltà o tradimenti, ci sono delle amiche che saranno sempre lì per te, qualunque cosa accada.

C’è un artista o una band con cui vi piacerebbe collaborare in futuro?
MIYEON: Se ne avessi la possibilità, mi piacerebbe collaborare con Daniel Caesar un giorno.

YUQI: Ci sono così tanti artisti con cui mi piacerebbe collaborare in futuro, quindi è difficile scegliere. Se dovessi dire, mi piacerebbe incontrare artisti e produttori internazionali per saperne di più e fare nuove esperienze.

Qual è la canzone a cui siete più affezionate di We are?
MIYEON: Per me Unstoppable ha un significato speciale perché è la prima canzone a cui ho partecipato ed è stata inclusa nel disco.

MINNIE: È difficile scegliere perché tutte le canzoni sono fantastiche, ma proprio come le altre, non posso fare a meno di sentirmi legata alla canzone che ho scritto. Quindi, dico Chain.

SOYEON: La mia canzone preferita è Good Thing. Come ho detto prima, è una canzone che si adatta perfettamente allo stile i-dle. Riflette bene la nostra identità ed è anche una canzone orecchiabile di per sé.

YUQI: Amo tutte le canzoni di questo album, ma ovviamente sono particolarmente fiera di quella che ho scritto, Love Tease.

SHUHUA: Dato che era la prima volta che partecipavo alla scrittura dei testi, dico If You Want. Ho scritto il testo come una lettera alla me stessa del passato, quindi mi ci riconosco davvero.

Qual è la cosa in cui sentite di essere migliorate di più dopo quasi sette anni di carriera?
SHUHUA:
Io sento di esserediventata molto più rilassata e sicura di me rispetto agli inizi. Non ho più paura di provare cose nuove, il che mi ha aperto molte più possibilità.

YUQI: Mi sento migliorare ogni giorno di più. Soprattutto quando incontro e lavoro con persone con caratteristiche diverse da me o mi ritrovo in circostanze che non ho mai affrontato prima. Penso che abbia imparato qualcosa in ogni istante della mia carriera.

Qual è l’obiettivo personale che vi ponete per i prossimi anni?
MIYEON: Voglio rimanere in salute e continuare a godermi quello che faccio, proprio come lo sto facendo ora. Non voglio neppure fossilizzarmi su una sola cosa, ma sono entusiasta di affrontare nuove sfide ed esplorare.

MINNIE: Vorrei che una canzone delle i-dle raggiungesse la prima posizione di Billboard! Personalmente, spero invece che il mio prossimo album solista vada bene.

YUQI: Anche io, oltre ai miei numerosi obiettivi come componente delle i-dle, spero di costruire una carriera solista forte.

SOYEON: Il mio obiettivo è quello di espandere e diversificare le mie attività musicali in futuro. Voglio sperimentare musica diversa e lavorare con varie persone per ampliare il mio spettro musicale come artista.

SHUHUA: Il mio più grande obiettivo personale è iniziare a recitare ed esplorare altre forme d’arte.

Se doveste raccontare la vostra storia in una serie TV, quale sarebbe la scena chiave del primo episodio?
MIYEON: Credo che sarebbe la scena del nostro debutto come i-dle. È stato il momento in cui ho realizzato il primo e più sentito sogno che abbia mai avuto.

SHUHUA: Il momento in cui entro e compaio sarebbe la scena chiave perché segnerebbe l’inizio del mio viaggio! Gli inizi sono sempre i più importanti.

E quello delle i-dle con We are è un secondo inizio.

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