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Milano Sanremo, Madame: «Mi ispiro a Justin Bieber per tenere il palco»

Questa volta Nicolò De Devitiis incontra Madame, all’esordio sanremese con Voce. Nonostante l’età (è del 2002) la rapper ha già stupito tutti

Autore Billboard IT
  • Il5 Marzo 2021
Milano Sanremo, Madame: «Mi ispiro a Justin Bieber per tenere il palco»

Madame e Nicolò De Devitiis

C’era molta curiosità attorno all’esordio sanremese di Madame, che ritroviamo nella nuova puntata di Milano Sanremo in compagnia di Nicolò De Devitiis. La giovanissima artista classe ’02 si è già fatta un nome nel rap game grazie a convincenti prove soliste e a strofe di spessore nei pezzi altrui, come MADAME-L’anima di Marracash. Tuttavia, il Festival di Sanremo costituisce un battesimo di fuoco, essendo l’Ariston il palco generalista per eccellenza.

Scottarsi con il pubblico è un attimo, anche perché Madame non ha ancora all’attivo progetti corposi o significative esperienze di tour che l’abbiano potuta forgiare. Ma ogni dubbio è stato dissipato. La stoffa c’è, eccome, e la pupilla del roster di Paola Zukar potrebbe davvero giocarsela come outsider in vista dell’uscita del suo debut album, previsto per il 19 marzo.


Voce è piaciuta, così come la sua performance durante la serata delle cover. Ancor di più la presenza scenica della rapper, che si è presentata in conferenza stampa visibilmente soddisfatta a dispetto di una classifica provvisoria che l’ha posizionata inizialmente in terz’ultima posizione e fuori dalla top ten dopo ieri sera. Ma la storia del Festival ci insegna che i conti si fanno alla fine. Basti pensare a Mahmood nel 2019, partito dai piani bassi della classifica per poi aggiudicarsi la vittoria finale.

https://www.youtube.com/watch?v=HlbisBwxbiw

Tra assenze e piedi nudi

Come ammette la stessa Madame, l’assenza del pubblico ha suscitato reazioni differenti tra gli artisti in gara. A lei potrebbe aver perfino giovato: «Non ho fatto molti live, forse 20 in tutta la mia vita contando anche le recite scolastiche. Ho quasi più dimestichezza con le telecamere. Il pubblico forse mi avrebbe messo più in crisi. Era una situazione paradossalmente normale per me».


A colpire fin dal suo ingresso sul palco, i piedi scalzi: «Più volte ho registrata questa clip scalza. A casa sto sempre a piedi nudi, a volte anche quando passeggio… Quella situazione mi ha tolto il 50% dell’ansia. Non tutte le serate saranno così, ci saranno altre sorprese…».

Il branoVoce, per come è costruito, nasce dalla «volontà di assecondare il mio timbro», esaltato nel corso dell’esibizione durante la prima sera del Festival. Anche il testo del brano ha lasciato il segno tra pubblico e critica. Ma la cantante con un passato da pallavolista («Ho giocato nell’agonistica per 9/10 anni a Vicenza») tiene a precisare:

«Questa canzone non è incentrata sul lesbismo, parla alla mia voce. È dedicata a lei. Ho scoperto che sono stata la seconda donna a rivolgersi al femminile in una canzone a Sanremo in 71 anni. Personalmente sono una grande promotrice dell’ideale di fluidità. Non ho binari precisi. Se Voce riuscisse a dare anche quel messaggio lì andrebbe assolutamente bene».

Non date a CR7 quel che è di Madame

Tra le formule più gettonate per riferirsi a Madame, ricorre spesso e volentieri quella che la lega a Cristiano Ronaldo, che inserì Sciccherie in una IG Story. Tornando su quell’episodio, l’artista di Creazzo ne approfitta per togliersi un sassolino dalla scarpa: «Si è dato più merito a lui del successo di Sciccherie che a me, all’inizio mi ha un po’ scombussolata».


Nonostante i 19 anni, Madame dimostra un’invidiabile lucidità e serenità, anche nel ripercorrere i suoi principali modelli musicali: «Sicuramente il cantautorato italiano (De André il preferito, ndr), crescendo il rap italiano e tutta la musica internazionale. Ma senza una direzione precisa. Posso passare dalla classica al neomelodico, fino all’alternative rock americano. Mi piace molto anche la musica russa». Menzione d’onore per Justin Bieber, mentore indiretto per lo sviluppo della «tenuta del palco», e 070 Shake.

Verso il debut album

È proprio la serenità la parola chiave per fotografare questa fase della sua carriera, nonostante i piedi ben saldi sul trampolino di lancio sanremese. Un mantra per la vita («Ognuno guardi la sua strada senza la paura del giudizio altrui») ma anche un elemento imprescindibile per leggere al meglio il disco venturo Madame, ricco di materiale e di sfumature diverse, ma senza rincorse esasperate ai numeri:

«Il disco è nato un po’ così, in freestyle, à la Pollock. Madame è una sorta di auto-psicanalisi. Mi auguro lo sia anche per altre persone. Non manca la leggerezza quanto la pesantezza assoluta. È come un flusso di coscienza. Non ho grandissime aspettative, sono molto tranquilla nonostante sia un disco piuttosto cicciotto». Che poi, i numeri a Madame non sono mai mancati. Sono state proprio le certificazioni, per sua stessa ammissione, a permetterle di ritrovarsi tra i Big senza passare tra le Nuove Proposte. Sarà lei la chosen one di questa edizione?

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