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Le 10 canzoni più belle di Tina Turner

Oggi (26 novembre) sarebbe stato il compleanno della leggendaria cantante americana: ripercorriamo la sua carriera e i suoi brani indimenticabili

Autore Billboard IT
  • Il26 Novembre 2024
Le 10 canzoni più belle di Tina Turner

Tina Turner (nome d’arte di Anna Mae Bullock, nata il 26 novembre 1939 a Nutbush, Tennessee) è stata una delle figure più iconiche nella storia della musica. Con una carriera che si è estesa per oltre cinque decenni, con le sue canzoni Tina Turner ha rivoluzionato il mondo del rock, del pop e del soul, diventando un simbolo di forza, resilienza e successo. La sua voce potente, l’energia inesauribile e la capacità di reinventarsi hanno fatto di lei una leggenda della musica. Dai suoi inizi difficili fino a diventare una delle più grandi performer di tutti i tempi, Tina Turner ha lasciato un segno indelebile nella storia della cultura pop.

Gli inizi con Ike Turner

La carriera di Tina Turner iniziò negli anni ’50 quando incontrò il musicista Ike Turner. Dopo essersi unita alla sua band, i Kings of Rhythm, nel 1958, Anna Mae adottò il nome d’arte “Tina Turner” e nel 1960 il duo esplose sulla scena musicale con il successo A Fool in Love. La loro combinazione di rock and roll, soul e rhythm and blues divenne presto un marchio distintivo. Ike & Tina Turner Revue erano noti per le loro esibizioni elettrizzanti e la loro capacità di mescolare generi diversi, rendendo i loro concerti un’esperienza travolgente.

Uno dei più grandi successi del duo fu la loro versione del brano di Creedence Clearwater Revival Proud Mary (1971), che li portò a un Grammy Award e consolidò la loro fama internazionale. La performance vocale e l’energia scenica di Tina divennero leggendarie e il pubblico si innamorò di lei per la sua voce ruvida e piena di passione, oltre che per la sua presenza scenica ineguagliabile.

La fine del matrimonio con Ike

Sebbene la loro carriera musicale fosse di successo, il matrimonio tra Ike e Tina fu segnato da abusi fisici e psicologici da parte di Ike. Dopo anni di sofferenza, Tina decise di lasciare il marito nel 1976, fuggendo letteralmente con solo 36 centesimi in tasca e una carta di credito per la benzina. Questo momento segnò una svolta cruciale nella sua vita: la fine di un’era e l’inizio di una rinascita artistica.

Gli anni successivi furono difficili per Tina, che lottò per rilanciare la sua carriera da solista. Nonostante il successo del duo, i primi anni da solista furono segnati da tour in piccoli club e concerti minori. Ma la sua determinazione e il suo talento naturale la portarono a fare una delle più grandi rinascite nella storia della musica.

Il successo internazionale con Private Dancer

La vera svolta per Tina Turner arrivò nel 1984 con l’uscita dell’album Private Dancer. Il disco segnò il suo ritorno al successo su scala globale, con hit come What’s Love Got to Do with It, la title track e Better Be Good to Me. Il singolo What’s Love Got to Do with It divenne un successo planetario, raggiungendo la vetta delle classifiche e facendo guadagnare a Tina Turner un Grammy Award per la miglior performance femminile pop.

Questo album consacrò Tina come una star a livello mondiale e dimostrò che la sua carriera non solo era tornata, ma era esplosa in modo incredibile. La sua storia di riscatto, unita al successo commerciale, la fece diventare un’icona di perseveranza e resilienza, soprattutto per le donne. Il suo stile, il modo in cui dominava il palco e la sua immagine di donna forte e indipendente ispirarono milioni di persone.

Gli anni ’90

Negli anni ’90 Tina Turner continuò a dominare la scena musicale. Il suo album Foreign Affair (1989) includeva il successo The Best, che divenne uno dei suoi brani più conosciuti e ancora oggi è considerato un inno di empowerment. Anche Steamy Windows e I Don’t Wanna Lose You contribuirono al successo di questo disco, che la consolidò ulteriormente come una delle più grandi star mondiali.

Nel corso della sua carriera Tina Turner partecipò anche a diversi progetti cinematografici. Uno dei ruoli più celebri fu quello di Aunty Entity nel film Mad Max oltre la sfera del tuono (1985), accanto a Mel Gibson. La sua canzone We Don’t Need Another Hero, parte della colonna sonora del film, divenne un altro successo internazionale.

Il 1993 fu un anno significativo anche dal punto di vista cinematografico per Tina Turner: il film biografico What’s Love Got to Do with It, basato sulla sua autobiografia I, Tina, raccontò la sua tumultuosa relazione con Ike Turner e il suo incredibile viaggio verso l’indipendenza e il successo come artista solista. La straordinaria interpretazione di Angela Bassett nei panni di Tina Turner fu acclamata dalla critica e il film contribuì a presentare la sua storia a una nuova generazione.

Gli anni Duemila

Negli anni Duemila Tina Turner mantenne una presenza costante nella musica e nella cultura pop. Sebbene avesse ridotto le sue apparizioni, continuò a esibirsi con tour mondiali di grande successo, dimostrando che la sua energia e la sua voce erano ancora intatte. Il suo tour di addio del 2008, “Tina!: 50th Anniversary Tour”, fu un evento spettacolare e un trionfo commerciale. Lo show attirò milioni di spettatori e consolidò il suo status di una delle performer dal vivo più elettrizzanti della storia.

Nel 2013 Tina Turner si sposò con il produttore musicale tedesco Erwin Bach e annunciò ufficialmente il suo ritiro dalla musica. Tuttavia la sua influenza non smise mai di crescere. Nel 2021 è stata introdotta nella Rock and Roll Hall of Fame come artista solista.

L’eredità artistica

Tina Turner non è stata solo una straordinaria cantante e performer, ma anche un simbolo di forza, coraggio e resilienza. La sua capacità di superare avversità personali e professionali per diventare una delle più grandi star della musica è un esempio di determinazione e spirito indomabile.

Con oltre 100 milioni di dischi venduti in tutto il mondo, dodici Grammy Awards e una carriera che ha influenzato generazioni di musicisti e fan, Tina Turner è senza dubbio una leggenda. La sua voce inconfondibile, la sua presenza scenica e la sua storia personale ispirano ancora milioni di persone in tutto il mondo.

Tina Turner è morta il 24 maggio 2023 all’età di 83 anni nella sua casa a Küsnacht, in Svizzera, dopo una lunga battaglia contro diverse malattie. Negli anni precedenti aveva affrontato gravi problemi di salute, tra cui un cancro, un ictus e insufficienza renale, per la quale aveva subito un trapianto di rene nel 2017. La sua morte ha segnato la fine di una carriera straordinaria, ma la sua eredità musicale e il suo impatto culturale rimangono indelebili. Tina Turner è, e sarà sempre, la Regina del Rock and Roll.

Dieci canzoni iconiche di Tina Turner

What’s Love Got to Do with It

Uno dei più grandi successi di Tina Turner. What’s Love Got to Do with It è diventata un inno mondiale, vincendo anche un Grammy Award. Il brano, con il suo mix di pop e R&B, esplora il conflitto tra amore e desiderio fisico, mettendo in discussione il valore dell’amore romantico. La voce di Tina, profonda e a tratti malinconica, trasmette perfettamente il messaggio di distacco emotivo che la canzone rappresenta. Questo brano è diventato il suo marchio di fabbrica ed è un simbolo della sua rinascita come artista solista.

The Best

Conosciuta anche come “Simply the Best”, questa canzone è un inno di empowerment che ha attraversato generazioni. Il brano, che originariamente era stato inciso da Bonnie Tyler, divenne un successo planetario grazie alla potente interpretazione di Tina. The Best è una celebrazione di gratitudine e amore per qualcuno che ha migliorato la propria vita, e la voce di Turner rende il testo ancora più ispirante. Il ritornello epico e il ritmo energico ne hanno fatto una delle sue canzoni più amate e riconoscibili.

Proud Mary

Proud Mary è una delle canzoni più iconiche di Tina Turner, registrata inizialmente con Ike Turner. La canzone, originariamente dei Creedence Clearwater Revival, è diventata famosa grazie all’interpretazione esplosiva di Tina, che inizia lenta e piena di groove, per poi esplodere in una travolgente e intensa performance rock. Questo brano mette in luce la sua incredibile energia sul palco e la sua capacità di trasformare una canzone in un’esperienza coinvolgente e fisica.

Private Dancer

Private Dancer è una canzone che esprime il senso di alienazione e il distacco emotivo vissuto da una ballerina di night club, un ruolo che Tina Turner interpreta con straordinaria intensità. Scritta da Mark Knopfler dei Dire Straits, la traccia presenta un sound più sofisticato e riflessivo rispetto ad altre sue canzoni. La sua interpretazione malinconica del brano è emblematica della sua capacità di trasmettere storie complesse e profonde attraverso la sua voce unica.

River Deep – Mountain High

Prodotta da Phil Spector, River Deep – Mountain High è considerata una delle canzoni più grandi della carriera di Tina Turner, anche se inizialmente non ottenne il successo commerciale sperato negli Stati Uniti. Tuttavia la canzone è diventata un classico, elogiata per la sua potente combinazione di produzione grandiosa e l’incredibile interpretazione vocale di Tina. Il suo stile vocale dinamico e la produzione Phil Spector hanno reso questo brano una pietra miliare della musica pop.

We Don’t Need Another Hero (Thunderdome)

Questa canzone fu scritta per la colonna sonora del film Mad Max oltre la sfera del tuono, in cui Tina Turner interpretò un ruolo importante. We Don’t Need Another Hero parla di resistenza e forza in un mondo post-apocalittico, ma può essere vista anche come una metafora della lotta personale e della necessità di autonomia. La canzone, con il suo sound epico e il ritornello potente, divenne un successo immediato, rafforzando ulteriormente il suo status di star mondiale.

Better Be Good to Me

Better Be Good to Me è un inno di autodeterminazione e forza emotiva, un messaggio chiaro su come dovrebbero essere trattate le persone in una relazione. Il brano è caratterizzato da un ritmo incalzante e da una performance vocale piena di grinta da parte di Tina Turner. Questo brano sottolinea il suo ruolo di simbolo di empowerment femminile, e le sue esibizioni dal vivo lo hanno reso uno dei momenti più energici del suo repertorio.

GoldenEye

GoldenEye è stata scritta da Bono e The Edge degli U2 per la colonna sonora dell’omonimo film di James Bond. Il brano si adatta perfettamente allo stile drammatico e sensuale di Turner, che lo interpreta con la giusta dose di tensione e mistero. GoldenEye è una delle canzoni più memorabili nella lunga tradizione delle sigle di James Bond, e il timbro vocale di Tina aggiunge un tocco unico e seducente al pezzo.

I Don’t Wanna Fight

I Don’t Wanna Fight è una ballata intensa che parla di pace e della volontà di superare i conflitti in una relazione. Pubblicata come parte della colonna sonora del film biografico What’s Love Got to Do with It, la canzone è uno dei brani più emotivi di Tina Turner. Il testo riflette la sua esperienza personale con gli abusi subiti durante il matrimonio con Ike Turner, e la sua interpretazione trasmette un profondo senso di vulnerabilità e determinazione.

Nutbush City Limits

Nutbush City Limits è una canzone autobiografica in cui Tina Turner racconta la sua infanzia nella piccola città di Nutbush, nel Tennessee. Il brano, caratterizzato da un ritmo funky e coinvolgente, è stato un successo sia per il suo testo personale che per l’energia che Turner mette nella performance. La canzone è diventata un classico del suo repertorio, ed è una celebrazione delle sue radici e della sua evoluzione come artista.

In conclusione

Tina Turner è stata molto più di una cantante: è stata un’icona di forza e resilienza, capace di trasformare la sofferenza in arte e di ispirare milioni di persone in tutto il mondo. Queste dieci canzoni rappresentano il meglio della carriera di Tina Turner e mostrano la sua incredibile capacità di emozionare e trascinare il pubblico. Dalla potenza esplosiva di brani come Proud Mary e The Best alla delicatezza emotiva di Private Dancer e I Don’t Wanna Fight, Tina Turner ha lasciato un’eredità musicale che durerà per sempre.

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