Parejo, head of music Spotify: «In Italia il rap cresciuto 8 volte la media globale»
In esclusiva la responsabile music del Sud Europa ci presenta “Plus Ultra” e ci spiega i dati riguardanti il nostro Paese, anche durante il lockdown
Tra il 2017 e il 2020, in Italia, il consumo di musica rap è cresciuto del 40%. Il dato è molto importante, è 8 volte di più la media globale che invece l’ha visto aumentare del +5%. Melanie Parejo, Head of Music di Spotify per il Sud Europa, ha rilasciato un’intervista in esclusiva per Billboard Italia. La sintesi del suo pensiero? «Come è già accaduto in altri paesi come la Francia o la Turchia, anche in Italia l’hip hop è diventato “il nuovo pop”». Per questo motivo, la celebre playlist della piattaforma cambia il nome da Rap Italia: Battle Royale a Plus Ultra.
«Rap Italia: Battle Royale è nata nel 2016. Si trattava di un nome che secondo noi rappresentava bene il momento in cui si trovava il genere Rap. Spotify Italia si stava inserendo nel panorama locale e abbiamo optato per un titolo semplice e auto esplicativo che ha funzionato bene, e la playlist ha avuto successo», ci ha spiegato.
Ma poi, «con l’evoluzione della musica negli ultimi anni, il nome della playlist rifletteva meno la realtà del genere, e i riferimenti alle battaglie rap oggi suonano un po’ obsoleti. Quindi, abbiamo iniziato a lavorare sulla nuova identità della nostra più grande offerta hip hop in Italia, ed è così che è nato Plus Ultra, un titolo che porta il nostro brand a un livello superiore con un nome forte e diretto, che crediamo in linea con i valori del genere stesso».
Come è cambiata la musica in Italia in questi ultimi anni?
Nel 2017 la percentuale di tracce rap sul totale di quelle riprodotte in Italia era del 25,6%. Una quota che è cresciuta fino al 35,9% nei primi mesi del 2020. Se si considera lo stesso periodo, nel resto del mondo si nota una crescita molto più contenuta (si è passati dal 22,9% al 24,1%).
Le scelte di Spotify Italia si inseriscono, quindi, in un contesto ben differente rispetto a quello di pochi anni fa. Il rebranding della playlist (che ad oggi conta oltre 571mila follower) arriva come reazione alla crescita appena documentata del genere. «Come già successo in passato, negli anni più recenti il rap è stato il genere che è riuscito a coinvolgere maggiormente le nuove generazioni», ci ha raccontato Melanie Parejo.
Perché il rap è cresciuto così velocemente in Italia rispetto ad altri generi e alla maggior parte dei paesi del mondo?
La musica deve identificarsi culturalmente con i valori e le battaglie del suo pubblico e parlarne la stessa lingua. Come già successo in passato, negli anni più recenti il rap è stato il genere che è riuscito a coinvolgere maggiormente le nuove generazioni. Attraverso un vocabolario specifico e la capacità di parlare di attualità, di questioni sociali e di altri temi, il rap è diventato il genere con cui i giovani si identificano, perché è vicino alla loro realtà. I rapper sono visti da molti come i nuovi “cantautori”.
In che modo il lockdown ha influenzato il panorama musicale italiano?
La musica ha sempre unito le persone, e durante il periodo di lockdown in Italia questo è stato ancora più vero. Gli italiani si sono affidati ai loro artisti preferiti, nonostante nell’ultimo periodo le uscite musicali siano generalmente rallentate, anche in ambito hip hop. In ogni caso, il pubblico ha mantenuto costante la sua voglia di nuova musica e quando gli artisti rap più amati, come Tedua, Guè Pequeno o Ernia, sono tornati con i nuovi album e i nuovi singoli, i loro fan erano pronti a festeggiare il loro ritorno.
Quali tendenze ed evoluzioni pensi che avranno un impatto sul rap italiano nei prossimi mesi o anni?
La cosa bella dell’hip hop è che nonostante sia un genere diffuso ormai da diversi decenni, è ancora molto fresco e percepito come nuovo. Questo succede soprattutto perché non ha paura di rinnovarsi, anzi si rende conto di dover continuare a mutare per potersi evolvere. Anche la scena locale della Trap si sta evolvendo e, in alcuni casi, alcuni degli artisti italiani Trap si stanno lentamente allontanando da quel sound, o stanno cercando di mescolarlo con generi diversi. È piuttosto evidente come alcuni artisti stiano sperimentando suoni diversi e mixando la Trap con altri stili e approcci di scrittura, modificando nettamente il risultato finale. Vediamo sempre più collaborazioni tra rapper e pop star, ma anche un chiaro tentativo di avvicinarsi al reggaeton e ad altri suoni.
In Spotify vogliamo imparare dalla fluidità di questo genere per rimanere aperti e pronti per la prossima “scoperta musicale”, anche perché questo continuo cambiamento è uno dei fattori che rende unico ed entusiasmante il mondo della musica.
Ma quali sono state le canzoni che hanno determinato maggiormente questa importante evoluzione della scena hip hop del nostro paese? Ecco un’interessante classifica.
Le tracce rap più riprodotte su Spotify dal 2017 a oggi
- Capo Plaza, DrefGold, Sfera Ebbasta – Tesla (feat. Sfera Ebbasta & DrefGold)
- tha Supreme – blun7 a swishland
- Coez, Gemitaiz – Davide (feat. Coez)
- Salmo – 90MIN
- Quavo, Sfera Ebbasta – Cupido (feat. Quavo)
- Vegas Jones – Malibu
- Boro Boro, Don Joe, MamboLosco – Lento
- Dani Faiv, Fabri Fibra, MACHETE, tha Supreme- YOSHI (feat. Fabri Fibra) – prod. Strage
- Sfera Ebbasta – Rockstar
- Charlie Charles, Ghali, Sfera Ebbasta – Peace & Love