Soundreef: “Siae ha superato ogni limite, presentiamo denuncia”
Soundreef ha annunciato che presenterà denuncia contro la Siae, dopo che un’inchiesta dell’Espresso ha rivelato che sarebbero stati investiti 400mila euro per attività di spionaggio ai suoi danni
La bufera è nata in seguito alla pubblicazione da parte dell’Espresso di un’inchiesta da cui emerge che la Siae avrebbe investito circa 400mila euro per attività di spionaggio ai danni di Soundreef, il piccolo competitor del colosso ex monopolista nella gestione del diritto d’autore. “La condotta di SIAE nei confronti di Soundreef, raccontata nell’articolo pubblicato su L’Espresso a firma di Emiliano Fittipaldi e dal titolo 007 Operazione Rovazzi, supera ogni limite e appare illecita sotto molteplici punti di vista – si legge in un comunicato stampa diffuso oggi pomeriggio – Pertanto Soundreef, alla luce di questa deprecabile vicenda, presenterà nelle prossime ore una denuncia alla Procura della Repubblica al fine di accertare la rilevanza penale dell’attività di intelligence svolta a suo detrimento e nella quale gli esponenti e le aziende vicine a Soundreef sono stati vittime”.
“L’Espresso – riporta l’anticipazione dell’inchiesta pubblicata online – ha scoperto che la Siae (sotto attacco anche dall’Antitrust per l’ipotesi di abuso di posizione dominante) ha investito 400 mila euro per assoldare una società privata di investigazioni, la Ifi Advisory, a cui ha chiesto di trovare ogni informazione possibile su presunti lati oscuri di Soundreef. L’italiana Ifi ha poi chiesto aiuto per l’attività di intelligence anche a Black Cube, un’agenzia privata israeliana fondata da ex agenti del Mossad. Gli investigatori di Tel Aviv, da luglio a novembre 2017, hanno analizzato al lumicino le società italiane e inglesi di Soundreef, e soprattutto hanno incontrato sotto mentite spoglie (registrandoli) gli amministratori della piccola e battagliera spa (in primis il fondatore Davide D’Atri), oltre a ex dirigenti e associati famosi, come il cantante Fabio Rovazzi. Un’operazione pianificata per ottenere informazioni sensibili su presunte irregolarità nei contratti con gli artisti (secondo Black Cube c’è l’ipotesi che Fedez abbia con Soundreef un contratto pluriennale, oltre a uno di sponsorizzazione), sia nella gestione societaria della start up. Il lavoro è stato riassunto in un report chiamato Progetto Spotlight“.
Dal canto suo Siae sospetta che Soundreef faccia “campagna acquisti” (parole del direttore generale di Siae Gaetano Blandini) promettendo “un minimo garantito solo a qualcuno” e che vincoli per più anni i suoi artisti. “Relativamente ai pagamenti degli anticipi – ribatte il competitor – questi rappresentano una prassi consolidata nel mercato delle collecting alla quale, peraltro, ricorre anche SIAE. […] Gli anticipi, dei quali si parla nel pezzo, sono stati accordati prima dell’entrata in vigore della Direttiva Barnier ma, in ogni caso, la procedura per la richiesta degli anticipi in Soundreef è sempre stata a disposizione di tutti gli iscritti e non soltanto a vantaggio degli autori più famosi. Per quanto riguarda la durata dei contratti, l’iscrizione è a tempo indeterminato, fatta salva la facoltà dei titolari dei diritti di recedere in ogni momento, revocare o limitare il mandato, eventualmente restituendo l’anticipo percepito se relativo a esercizi successivi. […] Soundreef non tiene in ostaggio nessuno dei suoi artisti”.