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TikTok vs Trump: il punto della situazione delle ultime ore

Stando alle ottimistiche previsioni di Trump, gli investitori americani possiederanno l’80% di TikTok. Ma ByteDance smentisce

Autore Billboard IT
  • Il22 Settembre 2020
TikTok vs Trump: il punto della situazione delle ultime ore

Drew Angerer/Getty Images

Nonostante ByteDance abbia bollato come rumors i recenti sviluppi della vicenda che ha messo uno contro l’altro la Cina e il Presidente Trump, vale la pena ripercorrere le ultime fasi.

Come è noto, il social di proprietà dell’azienda cinese si stava guardando intorno per trovare un possibile partner statunitense per evitare il divieto di TikTok negli USA.


I candidati più vociferati, Walmart e Oracle, hanno presentato una bozza di accordo a Donald Trump nella giornata di sabato, che l’ha accolta entusiasticamente.

TikTok: la condizione di Trump

Il Presidente avrebbe un’unica condizione da imporre, arrivati a questo stadio della vicenda: tagliare fuori del tutto ByteDance dai giochi.


A Fox News ha infatti dichiarato: «Non avrà nulla a che fare con questo o non faremo l’accordo. […] Oracle e Walmart avranno il controllo totale, se non è così non approveremo l’accordo».

Trump ha poi appoggiato la concessione di un’altra settimana di tempo a TikTok da parte del Dipartimento del Commercio per permettere di chiudere l’affare. Inizialmente, dalla mezzanotte di domenica, il social media non si sarebbe più potuto scaricare negli USA.

Stando a Oracle e Walmart, la realtà ventura farà di nome TikTok Global, avrà base negli States e sarà posseduta per la maggioranza da investitori americani. Ai due partner dovrebbe spettare il 20%. A Oracle il compito di fornire l’infrastruttura tecnologica e di gestire la sicurezza, mentre Walmart sarà probabilmente incaricata di occuparsi dell’e-commerce.

Ma le informazioni fatte trapelare da ByteDance non sono esattamente in linea con quanto detto fin qui. Stando ad un comunicato di ieri pubblicato su Toutiao, l’azienda manterrà l’80% delle quote di TikTok Global e l’algoritmo del social media non sarà reso accessibile a Oracle se non per ragioni di sicurezza. Un punto controverso, dato che proprio il controllo di dati sensibili e algoritmi è il casus belli che ha fatto iniziare questa partita a scacchi tra Cina e Stati Uniti.


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