Culture

Tedua e David LaChapelle insieme alla Florence Biennale

In un’intervista a Vogue Italia il fotografo – premiato alla Mostra internazionale di arte contemporanea e di design – e il rapper hanno raccontato il loro incontro e perché proprio quest’ultimo ha dato il volto a Gesù

Autore Billboard IT
  • Il19 Ottobre 2023
Tedua e David LaChapelle insieme alla Florence Biennale

Tedua in Stations of the Cross, foto di David LaChapelle

Dalla cover del suo ultimo e più importante (fino ad ora, s’intende) album a volto pop di Gesù Cristo. Forse Tedua non si aspettava che la sua ascesa verso il Paradiso potesse arrivare così in alto, ma con un buon Virgilio tutto è possibile, soprattutto se quest’ultimo porta il nome di David LaChapelle. Il fotografo statunitense ha scelto proprio il rapper genovese per uno dei suoi progetti più ambiziosi, ossia una serie di fotografie con cui reinterpretare le iconografie della Via Crucis.

Come racconta in un’intervista a Vogue Italia in occasione del premio alla carriera Lorenzo il Magnifico conferitogli alla Florence Biennale, David LaChapelle cercava “qualcuno che ricordasse in viso i lineamenti di Gesù. Qualcuno che sembrasse venire veramente da Nazareth, quindi dai lineamenti medio orientali. Qualcuno di bello ma non così bello da sembrare un modello posato. Non lo trovavo e mi sentivo bloccato. L’avevo preso come un segno dall’alto che mi diceva che era meglio accantonare il progetto perché troppo sacro”, spiega il fotografo. La chiamata di Tedua, però, con la quale il rapper chiedeva al celebre fotografo di scattare la copertina de La Divina Commedia, ha anch’essa il sapore di un segno.

David LaChapelle sul primo contatto con Tedua

“Un giorno mi sono messo a pregare per chiedere un segno: dovevo continuare o no? Ricevo sempre delle richieste di collaborazioni, e un giorno ho ricevuto quella di Tedua. Non sapevo niente di lui, ho scoperto solo dopo che era un rapper. […] La notte in cui ho iniziato a pregare, sono stato svegliato nel sonno dal pensiero di questo rapper italiano che mi aveva scritto. Volevo capire perché questo pensiero mi avesse svegliato, così ho chiamato il mio agente per chiedergli il nome e l’ho cercato su Instagram. L’ho trovato perfetto: non aveva tatuaggi in faccia e sembrava vagamente avere lineamenti medio orientali, poteva benissimo venire da Nazareth“, continua David LaChapelle a proposito della scelta di Tedua come suo personale Gesù Cristo.

Alla premiazione di LaChapelle era presente anche Tedua. “Da me si aspettava sicuramente certi lineamenti e una certa espressività, ma non di certo di trovarsi davanti un ragazzo che arrivasse lì e si sforzasse di piangere in 13 scatti su 15. Sono riuscito a entrare bene nella parte. Mi sembra scontato da dire, ma interpretare Gesù Cristo che va verso la crocifissione non è stata un’esperienza per nulla facile“, ha raccontato il rapper a Vogue Italia. “Io e David condividiamo uno stesso tipo di empatia, di sensibilità artistica, l’abbiamo riconosciuto subito“, aggiunge.

“Via Crucis (Stations of the cross)” in anteprima mondiale a Firenze

Da qui la nascita di Via Crucis (Stations of the cross), che David LaChapelle ha presentato in anteprima mondiale proprio a Firenze, durante la Mostra internazionale di arte contemporanea e di design. Al fotografo la biennale di Firenze ha dedicato uno spazio espositivo all’interno del Padiglione Spadolini, nel quale sarà possibile visionare anche Revelations – un video musicale in tre parti, realizzato nel 2019 con protagonista Daphne Guinness – e una selezione di 23 fotografie realizzate tra il 2009 e il 2023.

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