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La leggendaria storia degli 883 prosegue con la seconda stagione “Nord Sud Ovest Est”

Dopo il successo di “Hanno ucciso l’Uomo Ragno” la serie diretta da Sydney Sibilia continua a raccontare le vicende di Max Pezzali e Mauro Repetto

Autore Billboard IT
  • Il6 Dicembre 2024
La leggendaria storia degli 883 prosegue con la seconda stagione “Nord Sud Ovest Est”

Foto di Lucia Iuorio

La notizia ufficiale è arrivata ieri sera poco prima della finale di X Factor 2024: Elia Nuzzolo e Matteo Oscar Giuggioli torneranno a vestire i panni di Max Pezzali e Mauro Repetto. La serie sugli 883 di Sky Original tornerà con la seconda stagione intitolata Nord Sud Ovest Est. Il rinnovo arriva dopo un primo capitolo di straordinario successo. Hanno ucciso l’Uomo Ragno è stato il migliore debutto degli ultimi otto anni per una serie tv dell’emittente satellitare. Basti pensare che i primi episodi hanno totalizzato una media settimanale di un milione e trecentomila spettatori.

Se la prima stagione, un coming of age tra i banchi di scuola superiore, raccontava la nascita dello storico duo arrivando fino alla loro esibizione all’acquafan di Riccione e alla pubblicazione del loro album di debutto. Nord Sud Ovest Est non è solo il titolo della seconda parte della serie degli 883, ma anche di quello del loro disco numero due pubblicato nel 1993. Uno stratagemma identico a quello di Hanno ucciso l’Uomo Ragno.

Sydney Sibilia

La serie è scritta da Sydney Sibilia con Francesco Agostini, Chiara Laudani e Giorgio Nerone, e diretta dallo stesso alternandosi con Francesco Ebbasta (Addio fottuti musi verdi, Generazione 56k) e Alice Filippi (Sul più bello, SIC). «Sono cresciuto ascoltando i primi due album degli 883, rigorosamente in cassetta, e poi da adolescente La Donna Il Sogno & Il Grande Incubo in CD» ha raccontato il regista nella nostra intervista.

«Il mio interesse è cresciuto di recente perché a un certo punto, riascoltando i testi da grande, ho riscoperto che tutto quello che scriveva Max era autentico al 100%. Dava voce a una serie di persone che soffrivano per amore e non erano belle e dannate. E dava spazio a quelli che vengono definiti sfigati, cantando cose come “andiamo in centro a fare un giro a piedi a guardare le ragazze degli altri”».

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