Bruce Springsteen da Fazio: «Jeremy Allen White ha fatto un lavoro straordinario»
Il boss e l’attore che lo intepreta nel biopic “Deliver Me From Nowhere” sono stati ospiti a Che Tempo Cha Fa e hanno parlato di “Nebraska”, cinema e Stati Uniti

Il biopic sul Boss, in arrivo nelle sale cinematografiche italiane da questa settimana, Deliver Me From Nowhere (Liberami dal nulla), è uno dei film più attesi di questa stagione. Ieri sera Bruce Springsteen e l’attore Jeremy Allen White (The Bear, The Warrior – The Iron Claw) sono stati ospiti da Fabio Fazio a Che Tempo che Fa. I due, collegati da remoto, hanno parlato del lungometraggio in uscita e inevitabilmente anche della situazione degli Stati Uniti.
«È un momento dove non si può non avere dei dubbi. Non so dove stiamo andando, però questo Paese per 250 anni ha combattuto per la libertà […]. Naturalmente abbiamo fatto molti, molti errori, però abbiamo sempre cercato di fare del nostro meglio» ha detto il cantautore. «Visto che ho dei figli, credo che la situazione cambi e allo stesso tempo cercherò di fare del mio meglio lavorando, cercando naturalmente, con la mia piccola influenza, di far sì che le cose cambino».
Il film diretto da Scott Cooper (Crazy Heart, Hostiles, Out of the Furnace) non racconta tutta la vita del rocker statunitense, ma si concentra sul periodo di scrittura del suo capolavoro Nebraska del 1982. «Stavo facendo dei demo per un album che volevo fare con la E Street Band. Avrei speso troppo se fossi andato in uno studio di registrazione, quindi mi sono comprato una serie di strumenti, un deck per la registrazione, che costava davvero poco. Ho cominciato a registrare, li ho cantati tutti una o due volte. Il tutto è costato circa un migliaio di dollari» ha raccontato il Boss.
Jeremy Allen White e il lavoro sul set
Springsteen da Fazio ha anche parlato dell’interpretazione di Jeremy Allen White: «Ha fatto davvero un lavoro meraviglioso, perlomeno le canzoni che ha imparato a suonare. Devo dire che lo ha fatto in modo spontaneo, poi ha una voce naturale, canta proprio dando la sua impronta. Dà questo afflato interno ed esterno psicologico della musica, che è l’essenza, se vuoi davvero far bene».
Lo stesso attore ha rivelato la difficoltà nel vestire i panni dell’artista: «Ho dovuto trovare il modo mio di capire lui da giovane, quando aveva 31, 32 anni al tempo. È stato un periodo della sua vita dove è veramente iniziato il suo lavoro. Ho dovuto dovuto imparare a cantare, anche a suonare la chitarra, giusto un po’, ed è stato ovviamente importantissimo. Ho sentito molta responsabilità. Volevo rendere giustizia alla storia di Bruce».
Per la realizzazione del film c’è stato anche un grande lavoro sulla scenografia. Per esempio, nella ricostruzione di uno dei luoghi più significativi per Springsteen. «Abbiamo ricostruito la casa di mia nonna in cui sono cresciuto in Virginia fino a 6-7 anni. È una casa che io visito ancora nei miei sogni. Almeno due volte l’anno la sogno in modo tale da poter rientrare, riuscire a ritornare, per me è un sentimento estremamente importante» ha svelato Bruce. «Gli anni della tua vita a quell’età rimangono sempre con te, al di là dei conflitti, al di là dei ricordi, al di là dell’intensità di quei luoghi dove abbiamo vissuto. È stato davvero uno dei luoghi più forti della mia vita e riuscire a riviverlo in questo modo è stato meraviglioso».
Bruce Springsteen – Liberami dal nulla arriva nelle sale italiane giovedì 23 ottobre.