“My Soul Summer”, Casadilego debutta al cinema: «La musica mi ha fatto superare la paura del set»
Con il film diretto da Fabio Mollo (nelle sale il 24, 25 e 26 ottobre) la giovane cantautrice esordisce sul grande schermo e convince tutti
Un racconto di formazione di una giovane donna attraverso la musica. Si può riassumere così My Soul Summer di Fabio Mollo (Anni da cane, Il sud è niente, molto attivo anche nelle serie TV), che segna l’esordio al cinema della cantante Casadilego, nome d’arte di Elisa Coclite che molti di voi hanno conosciuto durante l’edizione 2020 di X Factor. Un film musicale che celebra il talento, l’amore per la musica e la potenza di quelle estati, tipiche dell’adolescenza, in grado di cambiarti la vita.
Presentato in anteprima ad Alice nella Città, nel quadro della Festa del Cinema di Roma, e in uscita in sala il 24, 25 e 26 ottobre, il film racconta l’estate della diciasettenne Anita e del suo incontro con un famoso cantante (Vins, interpretato da Tommaso Ragno) che la aiuterà a scoprire il suo talento nascosto e confermerà la sua passione più grande: la musica.
La pellicola è una boccata d’aria fresca, puntellato da performance live tutte da ascoltare della bravissima Casadilego, che interpreta nel film due brani inediti: Oceano di Cose Perse, scritto da Mara Sattei, ed Edinburgh Attempt No.2, prodotto dalla stessa Elisa.
Ne abbiamo parlato con lei e con il regista Fabio Mollo, che l’ha sapientemente diretta in questo promettente esordio.
Ciao Elisa, partiamo dall’inizio: che cosa hai pensato quando ti hanno chiesto di recitare in questo film?
Casadilego La verità è che mi avevano già proposto un film, con mia madre che mi spingeva tipo: “Ti prego fallo, è una cosa bellissima”, e io in preda al panico che scoppiavo a piangere dicendo al mio manager: “No, io non so recitare e non voglio farlo”…
Poi ti hanno proposto My Soul Summer e cos’è cambiato?
CDL Tre settimane dopo mi chiama il mio manager e mi dice: “Ho una bellissima notizia! Farai un film!”. E io: “Ma come? Ti ho chiesto in ginocchio di non farmi recitare…”. Ma lui aveva capito che questo progetto sarebbe stato un bell’inizio, e infatti mi sono dovuta ricredere. Soprattutto grazie alla pazienza infinita di Fabio Mollo.
E per te, Fabio, com’è stato questo incontro?
Fabio Mollo Mi ricordo che al primo provino Elisa non alzava neanche gli occhi dal foglio: lo sguardo basso, il viso coperto dalla mascherina… Sapevo che aveva zero esperienza di cinema, ma ho sentito un’emozione fortissima mentre suonava. Lei è un talento che può fare molto anche a livello attoriale, e averlo messo in scena è la cosa di cui sono più fiero in assoluto.
Cosa ti ha fatto capire che era la storia giusta da portare al cinema?
FM Io vengo da un cinema molto personale, in un certo senso, e questa è una sceneggiatura che non ho scritto, ma l’ho fatta mia riadattandola: pensa che era ambientata sul lago di Como e l’ho portata a Locri, nella mia Calabria, che è un posto dove nell’immaginario collettivo non succedono queste cose. Ho sentito che dopo il periodo che abbiamo vissuto, riportare il focus sull’emozione di riscoprire noi stessi, sulla necessità di avere una voce e raccontare la propria storia poteva farci bene.
Avevi dei riferimenti particolari in mente prima di girare My Soul Summer, a cui manca davvero poco per essere un musical?
FM Guarda, ovviamente avrai capito che muoio dalla voglia di fare un musical (ride, ndr), ma sapevo che questo non lo era. È un film sulla musica. Le canzoni parlano del personaggio e aiutano la sceneggiatura e il racconto. Un riferimento è Les Misérables, dove Anne Hathaway canta in un lungo piano sequenza. Quando Anita canta Sere Nere di Tiziano Ferro, dopo la sua prima grande delusione d’amore, la scena è tutta in one take, con un movimento unico di macchina. Un po’ di sfizi me li sono tolti.
E com’è stata per te, Elisa, l’esperienza di recitare ed “esibirti” in un set?
CDL Diciamo che la somiglianza al personaggio che ho interpretato, molto vicino alla mia storia personale, ha reso l’esperienza recitativa molto più semplice, meno traumatica (ride, ndr)… Poi la parte live all’interno del film è stata la mia ancora di salvezza ed è quello che mi ha permesso di sfondare la paura del set: ogni volta che non riuscivo più a recitare, c’era una scena in cui dovevo cantare e mi ricaricavo.
Le parti musicali del film sono tutte dal vivo, gli strumenti, le voci… Questo, Fabio, lo avevi deciso prima o lo hai scelto una volta che è stata confermata Casadilego?
FM Avere le parti musicali live era una cosa che avevo sempre sperato di poter fare: i film che l’hanno fatto, come Les Misérables appunto, mi sono sempre piaciuti tanto. Poi quando abbiamo scelto Elisa, questa scelta si è rivelata assolutamente azzeccata.
Il processo creativo di Anita è per epifanie, in queste scene in cui muove le dita nell’aria per poi correre al pianoforte. Tu come componi?
CDL L’ondata di ispirazione violenta, per epifanie come dicevi tu, è una modalità che condivido con il personaggio. Ma veniamo da due momenti diversi della vita: Anita è più giovane di me, anche se di poco, e viene da un background sociale diverso, ma l’ondata che arriva improvvisa e l’urgenza di suonare la capisco benissimo.
E il tuo rapporto con la musica, Fabio, qual è?
FM Io ero un emo negli anni ’90, cantavo e suonavo la chitarra. Però ho riversato subito la voglia di esprimermi sulla macchina da presa. Mi porto dentro l’idea che la musica che scegliamo di sentire non è mai casuale, è sempre legata ad un momento specifico. Infatti le canzoni che ascolta o canta Anita nel film parlano sempre di quello che la protagonista sta vivendo in quel momento.
Spiando nel backstage, invece, qual è stato il momento più divertente o curioso sul set?
CDL Per me le scene con Tommaso Ragno sono state stupende. Tommaso è una persona incredibile, la sua energia ti fa divertire. Anche se ci sono state scene molto pesanti con lui e difficilissime a livello emotivo: sul set ti vivi tutte le emozioni del personaggio, perché noi siamo dentro noi stessi e quando fa male fa male anche nella vita vera.
FM Prima di girare faccio sempre una cosa chiamata “la palestra”: prendiamo uno spazio e proviamo e riproviamo le scene. E lì subito si è creata una relazione di scambio tra Elisa e Tommaso. Elisa ha imparato delle cose di recitazione da lui e Tommaso invece è stato seguito da lei per la scena in cui canta (You Make Me Feel Like) A Natural Woman col suo vocione. C’è stato poi un momento difficile da affrontare. Eravamo al quarto o quinto ciak e una scena non veniva, Elisa era in difficoltà. Poi mi son reso conto che la colpa non era sua ma mia: l’avevo scritta male. Non l’ho girata, i produttori mi hanno sbranato (ride, ndr).
I vostri progetti futuri?
CDL Niente cinema per ora, anche se non ti nego che lo rifarei. Ma solo belle cose legate alla musica di cui ancora non posso dire nulla.
FM Io invece sono sul set, sto girando a Napoli il film Nata per te, che racconta la storia di Luca Trapanese, papà single omosessuale che ha lottato per ottenere la custodia della piccola Alba, affetta dalla sindrome di down. Una storia che mi tocca molto da vicino.