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La rivoluzione non andrà in televisione: “One to One. John & Ono” non è solo un doc ma una autentica lezione di storia

Sit-in pacifisti, Nixon, attentati, fiammate di napalm e… mosche. Il bel documentario di Kevin Macdonald (in uscita in sala dal 15 al 21 e distribuito da Nexo Studios) mostra uno splendido restauro dell’unico concerto di Lennon e Ono e un racconto senza filtri di un periodo storico drammatico per gli USA

  • Il5 Maggio 2025
La rivoluzione non andrà in televisione: “One to One. John & Ono” non è solo un doc ma una autentica lezione di storia

john Lennon e Yoko Ono

Una TV ai piedi di un letto è la chiave di volta narrativa di One to One. John & Ono, il documentario del regista-documentarista Kevin Macdonald, che ci racconta quegli 8 mesi di nuova vita di John Lennon e Yoko Ono partendo dal loro piccolo appartamento al Greenwich Village (fedelmente riprodotto per il film).

Come molti sanno, in fondo al loro letto troneggiava una enorme TV: «È come stare davanti al caminetto, a Liverpool serviva a scaldarci e farci compagnia», racconta John Lennon in un fuori campo. Ricordiamo che si trasferì a NYC per aiutare Yoko a cercare sua figlia Kyoko, che lui non rivide mai prima di morire.

La TV propulsore di nuove idee per scuotere le coscienze

Ma l’effetto che fa a John Lennon l’abbondanza della TV americana – per un europeo abituato a due soli canali – è una presa di coscienza totale sull’America di Nixon. Passa di tutto dal tubo catodico, come in un Blob ante litteram (grazie Ghezzi e Giusti). Kevin Macdonald ne fa un cut-up incredibile: spot patriottici; “Il prezzo è giusto”, reportage dal Vietnam; frammenti dei discorsi di Nixon (occhio alla somiglianza con Trump) e interventi di Shirley Chisholm, prima donna nera al Congresso.

Quel rifugio romantico nel Greenwich Village cambia il modo di pensare e protestare di Lennon. Il colpo di grazia arriva con un reportage di Geraldo Rivera sulla ABC: abusi sui bambini con disabilità alla Willowbrook State School. Sempre grazie alla TV, ai piedi del letto.

John Lennon e Yoko Ono decisero di dar vita a quello che sarebbe stato l’ultimo e l’unico concerto di Lennon dopo la sua carriera con i Beatles. Il One To One benefit concert che venne anticipato nel pomeriggio con un bellissimo party al Central Park, per gli sfortunati pazienti della Willowbrook State School. Di sicuro questa parte del film è il momento più commovente del magnifico One to One. John & Ono del regista che non è nuovo a investigazioni su quel periodo storico, da ricordare infatti che Macdonald. Nel 1999 si dedicò all’attentato di Monaco durante le Olimpiadi di quell’anno, realizzando Un giorno a settembre, vincitore del Premio Oscar come miglior documentario l’anno successivo.

Il concerto restaurato rende splendida la performance di John Lennon (ma anche quella di Yoko Ono)

Ovviamente in One to One, John e Ono scorrono funzionali le canzoni che Lennon fece il 30 agosto del 1972 al Madison Square Garden. (Ricordiamo che la versione del disco uscì postuma nel 1986). Un magnifico restauro del suono e delle immagini. Non solo le interpretazioni di Lennon sono da pelle d’oca (su tutte Mother) ma ne giova da questo restauro, anche Yoko Ono. Se ci pensate bene, era per lei la prima volta che si esibiva davanti a 20.000 persone. Ed è straordinaria quando canta con una performance proto-punk di Don’t Worry, Kyoko, un vero grido dal profondo della sua anima: “Ti troverò, figlia mia”.

Il rapporto di John e Yoko con l’esterno viene anche ricordato non solo con le immagini ma anche con degli inediti spezzoni di conversazioni telefoniche registrate da John per scrupolo, perché temeva di essere intercettato dalla FBI. Persino Sean Lennon e Yoko non le avevano mai ascoltate perché non erano mai state digitalizzate. Erano semplicemente conservate su nastri in una scatola da qualche parte da Simon Hilton della John Lennon Estate.

Non mancano momenti esilaranti, come l’ossessiva ricerca di mosche da parte di Yoko Ono per un’installazione o le battute di John Lennon sui Beatles: “Siamo tutti irlandesi, tranne Ringo che è ebreo” seguite da un “Scherzavo” tra le risate.

One To One ci ripresenta artisticamente quel breve ma intenso periodo a cavallo tra il 1972 e 1973 che visse John Lennon e ci regala un bellissimo, intenso spaccato di un’America che sembra attualissima. Forse andrebbe fatto vedere anche nei licei. L’elenco delle sale che programmeranno il film sarà a breve disponibile su nexostudios.it e le prevendite apriranno a partire dal 10 aprile.

Per chi va in sala la possibilità di accedere a una mostra speciale

In concomitanza con l’uscita nelle sale del documentario (dal 15 al 21), prende vita una collaborazione esclusiva tra Nexo Studios e Fondazione Luigi Rovati. Presentando alle casse il biglietto del cinema, sarà possibile accedere con tariffa ridotta alla Fondazione Luigi Rovati e visitare il museo e le sue esposizioni. Proprio in queste settimane, inoltre, in Fondazione Rovati a Milano è possibile visitare la mostra gratuita Echoes. Origini e rimandi dell’art rock britannico. La mostra è un viaggio tra arte e musica nella Gran Bretagna degli anni ’60 e ’70, dalle iconiche copertine dei Beatles e Pink Floyd alle visioni oniriche dei Genesis e all’identità di Peter Gabriel.

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