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X Factor 2023: la fine dei bootcamp e delle fiabe

La seconda puntata dei Bootcamp ha visto cimentarsi con il diabolico meccanismo di selezione delle sedie gli ultimi due giudici Ambra e Morgan. Una serata che ha sancito la fine dei giochi, da ora si inizia a fare sul serio

Autore Billboard IT
  • Il13 Ottobre 2023
X Factor 2023: la fine dei bootcamp e delle fiabe

Niccolò Selmi, foto di Virginia Bettoja

Le premesse lasciavano pensare a una serata infuocata, dato che la seconda puntata dei Bootcamp di X Factor 2023 aveva come protagonisti annunciati i due giudici che più hanno reso piccante questa diciassettesima edizione. Ci aspettavamo una probabile querelle, come accaduto l’anno scorso, tra Ambra e il pubblico al primo switch. Eravamo in attesa trepidante di vedere un Morgan scatenato con i suoi Animaux Formidables. E, invece, tutto è filato liscio.

Zero polemiche, due squadre competitive con prospetti interessanti e, bisogna ammetterlo, delle scelte che tutto sommato lasciano poco spazio a recriminazioni. Al termine dei Bootcamp e già in vista degli Home Visit, che quest’anno si preannunciano come una sorta di Grande Fratello, si può tirare un primo bilancio delle quattro squadre.

Davanti a tutti ci sono Morgan e Fedez, nel mezzo Ambra che a meno di esclusioni eccellenti può rivelarsi una sorpresa, e infine Dargen D’Amico. La squadra di Jacopo, al momento, non pare offrire molte alternative al giudice.

La squadra di Ambra

La punta di diamante tra i cinque artisti di Ambra Angiolini è l’ultima concorrente a salire sul palco, quando tutte le sedie sono già piene e si tratta di Angelica Bove. Se alle audition non aveva convinto a pieno con La notte di Arisa, questa volta riesce a trasmettere un turbinio di emozioni con la sua voce graffiante sulle note di All I Want di Kodaline. Una delle migliori esibizioni della serata per la squadra della giudice, insieme a quella dell’altra sorpresa Gaetano De Caro che canta Pensiero stupendo di Patty Pravo. Il timbro è riconoscibile e sembra quello di un cantante di mezza età, e invece lui ha soli sedici anni. Stile classico che funziona – il rischio Licitra rimane comunque dietro l’angolo – perché tutto è calcolato alla perfezione.

Discorso diverso per Pasquale Arpia. Con Via con me di Paolo Conte, sfrutta il proprio timbro per infilarsi sinuoso tra le note del pianoforte per i primi 30 secondi, poi però decide di strafare e gli acuti iniziano a trapanare i timpani dei presenti e degli spettatori a casa. Un’occasione sprecata.

X Factor 2023 seconda puntata Bootcamp
Angelica Bove, foto di Virginia Bettoja

Ambra sceglie di portare agli Home Visit anche il duo Isobel Kara che, dopo la storia della gallina, rilegge in chiave salentina Nimpha di Madame. Un’esibizione da Notte della taranta, teatrale ed elegante allo stesso tempo. Se a livello di band la giudice non è stata molto fortunata – gli Spaziocalmo si perdono un po’ nella loro Discoteca labirinto, i Sedeyp emulano un po’ troppo i Nirvana con Penny Royal Tea – ampia scelta c’era tra le artiste soliste.

La diciassettenne Vittoria Gado viene fatta sedere alzare dopo una versione jazz di Seven Nation Army eseguita un po’ troppo alla Amy Winehouse. Non si siede per nulla invece Margherita Silvestrini. La sua cover al pianoforte di Every Little Thing She Does Is Magic dei Police è una delle migliori esibizioni della puntata e non si comprende come mai non abbia convinto Ambra. Soprattutto perché c’erano ancora 4 sedie libere quando è salita sul palco.

X Factor 2023 seconda puntata Bootcamp
Isobel Kara, foto di Virginia Bettoja

La ultime scelte di Ambra e la scommessa di Morgan

Matteo Pierotti conquista una delle cinque sedie con l’inedito Più o meno: un testo citazionista che funziona e la sua voce che tiene botta a differenza di quella di Samuele Barracco durante Canzone contro la paura di Brunori Sas.

Chiudiamo con i pendenti, ovvero la scommessa di Morgan dell’ultima audition. Melissa Coppola , come pronosticato dall’ex membro dei Bluevertigo, non supera la seconda puntata dei bootcamp di X Factor 2023. La sua Bring Me To Life non è un’esibizione karaoke, ma genera poca emozione. Si alza per lasciare spazio a Jacopo Martini che porta l’inedito Dispetto che è una versione manieristica di Colapesce e Dimartino, con in aggiunta un acuto finale. Scelta che ci può stare, ma non convince a pieno perché abbiamo ancora in testa Margherita Silvestrin al pianoforte.

Matteo Pierotti, foto di Virginia Bettoja

La squadra di Morgan, ovvero la fine delle fiabe a X factor 2023

Morgan è un giudice che in quasi tutte le edizioni di X Factor è riuscito a rendere quasi una fiaba il percorso di un suo concorrente. Basti pensare alla parabola – ancora in ascesa – del giovane Marco Mengoni, con cui prima litigò perché non voleva cantare Psycho Killer, poi lo condusse al trionfo. Nel suo bootcamp invece Morgan ha smascherato, con gentilezza (c’è da sottolinearlo), le finte fiabe. Una di queste è quella di Alessandro Antonini e della sua insipida cover di Sei acqua di Venerus al pianoforte, o il Grande Matsby che imita Shiva e rappa su Big City Life con un flow dimenticabile.

Poi c’è Simona Bonura che si presenta con l’Ave Maria di Beyoncé di cui nessuno prima di allora conosceva l’esistenza. Di colpo sembra di essere finiti in una di quelle scene da film ambientata in un college americano dove il protagonist* un po’ sfigat* di colpo inizia a cantare e fa ammutolire l’intera palestra. Ma poi arriva Morgan e si torna alla cruda realtà. Dopo averla fatta sedere, la fa alzare per lasciare il posto a concorrenti più centrati.

Come i Manifesto che con Black dei Pearl Jam fanno ci hanno fatto ricredere rispetto ai dubbi delle auditions. Duo pianoforte e chitarra elettrica, quest’ultima stuzzicata con degli arpeggi veloci e continui che hanno donato un’intensità nuova al pezzo.

Manifesto, foto di Virginia Bettoja

Se gli Animaux Formidables sono passati agli Home Visit senza regalarci un’esibizione indimenticabile di Who Said dei Planet Funk, altri ci hanno stupito ancora di più. Niccolò Selmi, per esempio, ci aveva già colpito con l’inedito Doccia Ghiaccia, ma stavolta con la cover di Eliot’s Song di Domic Fike – l’originale era nella serie Euphoria ed era cantata in duetto con Zendaya – alza ancora di più il livello. Voce dal timbro sofferto che sarebbe perfetta persino in una band emo-punk.

Un’altra conferma è Anna Castiglia che si ripresenta con la sua chitarra, ma esegue una versione ibrida, tra il sintetico e l’acustico, di Un tempo piccolo di Franco Califano.

Anna Castiglia, foto di Virginia Bettoja

X Factor, 2023, le sorprese in negativo della squadra di Morgan

Il bootcamp di Morgan ha riservato anche una sorpresa in negativo con Felicity Lucchesi. Alle auditions si era presentata con la pianolina con una bellissima versione di Heroes di David Bowie. Questa volta sceglie un brano kamikaze come The Scientist dei Coldplay. Se n’è andata tutta la magia, a proposito di fine delle fiabe e delle favole.

Non ci aspettavamo nulla di che invece da Filippo Ferro – che comunque non sfigura troppo con la cover di Mio fratello è figlio unico – e dai Monarchs che portano un mash up di Whole Lotta Love dei Led Zeppelin e Kiwi di Harry Styles. Un mix capace di scontentare due delle fan base più accanite del mondo della musica.

Gli ultimi a guadagnarsi una sedia e a chiudere la seconda puntata dei bootcamp di X Factor 2023 sono i Sickteens. Il trio pop rock coverizza e trasforma Hold On di Justin Bieber. Il frontman ha una grande estensione vocale e un’intonazione perfetta. Quasi troppo perfetta. A Morgan sono piaciuti molto, ma forse avrebbero ancor più felice di Fedez che non avrebbe visto l’ora di assegnare loro una cover dei Blink-182.

Sickteens, foto di Virginia Bettoja
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