“City of Genius”: il racconto dell’esperienza immersiva di Moncler a Shanghai
Siamo stati in Cina alla serata conclusiva della Fashion Week curata dalla maison. Tra gli ospiti Rihanna, A$ap Rocky e Yeonjun dei TXT
Quando la moda diventa spettacolo, il risultato è una serata che lascia il segno. Il 19 ottobre, l’ex cantiere navale CSSC Pavilion di Shanghai, uno spazio di 30mila metri quadrati affacciato sul fiume Huangpu, si è trasformato in una metropoli pulsante di musica, arte e performance grazie all’evento “City of Genius” di Moncler che ha chiuso la settimana della moda di Shanghai. Non una semplice sfilata, ma un’esperienza immersiva che ha ridefinito i confini tra moda e intrattenimento.
Con oltre 8.000 ospiti presenti e più di 57 milioni di spettatori in live streaming sulle piattaforme digitali, la serata ha riunito alcune delle personalità più influenti del mondo dello spettacolo mondiale. Tra le celebrità spiccavano Anne Hathaway, Rihanna, A$AP Rocky, Naomi Campbell, Willow Smith accompagnata dalla madre Jada Smith, gli attori cinesi Shu Qi, Wei Daxun, Zhang Yunlong e Nicholas Tse, l’ex Super Junior Henry Lau, Yeonjun del gruppo K-pop TXT e l’attore giapponese Koga Yudai. Altri ospiti di rilievo includevano Edward Enninful, direttore editoriale di British Vogue, l’artista cinese Xu Bing, e Hiroshi Fujiwara, pioniere della cultura streetwear giapponese.
Lo spettacolo
L’apertura dello spettacolo è stata affidata a Chen Lijun, rinomata attrice dell’opera Yue, che ha incantato il pubblico con una performance che ha unito la tradizione dell’opera cinese al pop contemporaneo. Un ponte tra passato e presente che ha rispecchiato alla perfezione il tema della serata. La climax dell’evento è stata l’esibizione travolgente di Henry Lau che ha offerto una performance coinvolgente, presentando alcuni dei suoi più grandi successi, circondato da ballerini, musicisti e uno spettacolare gioco di luci e suoni.
L’intera location è stata suddivisa in dieci “quartieri”, ognuno creato da visionari del mondo della moda, della musica e dell’arte. Ogni spazio rappresentava una diversa interpretazione della “città del genio”, offrendo esperienze immersive che spaziavano da installazioni artistiche a performance live. Tra i protagonisti, oltre a Willow Smith e Hiroshi Fujiwara, anche Edward Enninful, Donald Glover, Lulu Li, Nigo, Palm Angels, A$AP Rocky, Rick Owens e Jil Sander hanno portato le loro visioni uniche. Edward Enninful ha esplorato gli elementi naturali attraverso un ambiente futuristico e multisensoriale. Hiroshi Fujiwara, pioniere della cultura streetwear giapponese, invece ha collaborato con lo scultore Richard Wilson per creare uno spazio minimalista che giocava con riflessi e prospettive.
Willow Smith ha presentato un giardino post-apocalittico, simbolo di rinascita e armonia tra uomo e natura, coinvolgendo il pubblico in un’esperienza profondamente emotiva. L’evento ha visto anche la partecipazione dell’attore, regista e produttore statunitense Donald Glover. L’artista ha presentato un’installazione ispirata alla sua Gilga Farm (sede della sua nuova società di produzione nonché incubatore di idee e biblioteca culturale), combinando musica e arte in un contesto innovativo.
A$AP Rocky ha trasportato gli ospiti in un paesaggio montano futuristico, anticipando l’uscita del suo attesissimo album Don’t Be Dumb. Rick Owens ha offerto una visione avanguardista della moda. Jil Sander, con Lucie e Luke Meier, invece ha proposto uno spazio minimalista che enfatizzava la connessione tra umanità e natura. La serata ha visto anche la presentazione di collaborazioni esclusive, come quella tra Moncler, Mercedes-Benz e Nigo. Questa partnership ha dato vita a interpretazioni uniche della celebre G-Class, fondendo l’estetica di Moncler con il design automobilistico di lusso.
Le parole di Remo Ruffini
«La ‘City of Genius’ – ha affermato Remo Ruffini, Presidente e CEO di Moncler – è l’espressione ultima che la creatività prospera quando i confini si dissolvono, permettendo a mondi e background culturali diversi di ispirarsi reciprocamente in un autentico atto di co-creazione». E questa visione si è materializzata in un evento che ha superato le tradizionali definizioni di sfilata, trasformandosi in una celebrazione multidisciplinare dell’arte e dell’innovazione. Moncler ha dimostrato che quando moda, musica e arte si uniscono, il risultato è un’esperienza che va oltre l’ordinario. E mentre le luci si sono spente sul CSSC Pavilion, una cosa è certa. Questa exhibition ha raised the bar, mostrando che il futuro dell’intrattenimento risiede nell’abbattimento dei confini tra le diverse forme d’arte. Se questa è la direzione che si sta prendendo, non vediamo l’ora di scoprire cosa ci riserverà il futuro.
Articolo di Ambra Schillirò