Film

“Zero”, storia di integrazione che parla anche attraverso la musica

Dalla colonna sonora alla Milano che fa da sfondo, Zero è una serie che affronta diverse tematiche che dovremmo sempre tenere a mente

Autore Benedetta Minoliti
  • Il22 Aprile 2021
“Zero”, storia di integrazione che parla anche attraverso la musica

Zero, foto da ufficio stampa

Integrazione, amicizia, amore per il proprio quartiere. Sono solo alcune delle tematiche raccontate in Zero, la nuova serie Netflix, disponibile da ieri sulla piattaforma, tratta dal romanzo di Antonio Dikele Distefano Non ho mai avuto la mia età.

I punti di forza di questa serie sono diversi, dalla colonna sonora alle riprese, che raccontano una Milano che molti di noi conoscono e potranno ritrovare nelle 8 puntate di Zero.


Il cuore della serie tv, per quanto riguarda l’ambientazione, è il Barrio, nome fittizio dato alla zona di Milano che idealmente si dovrebbe trovare nei pressi di Famagosta. Un quartiere degradato, dove il cemento e i murales la fanno da padrone. Questo fa da sfondo alla storia di Omar, detto Zero, un ragazzo che da invisibile agli occhi degli altri scopre di poter essere invisibile per davvero.

Il suo potere, scoperto per caso, sarà l’arma vincente che gli permetterà di riconquistare, episodio dopo episodio, non solo il Barrio, impedendo che diventi una zona con palazzoni di lusso, ma anche le sue prime amicizie. Introverso e schivo, grazie ai suoi amici Zero diventerà un ragazzo capace di inseguire i proprio sogni, smettendo di sognare ad occhi aperti e diventando la persona che ha sempre desiderato essere.


cast della serie tv Zero
Cast della serie tv Zero, foto da ufficio stampa

Tra stereotipi e pregiudizi, il tema degli italiani di seconda generazione

Il tutto, come avrete capito, è condito da un pizzico di magia. Zero, infatti, può diventare invisibile, e questa particolarità è in qualche modo collegata alla sorella, Awa, che nel corso della serie ha diversi problemi di vista. Senza fare troppi spoiler, man mano che le immagini scorrono davanti agli occhi sarà chiaro a tutti che i due ragazzi sono speciali e, la provenienza dei loro poteri dovrà essere ricercata nel loro passato, piuttosto fumoso e pieno di segreti.

Inoltre, come accennato all’inizio, la serie di Antonio Dikele Distefano affronta il tema dell’integrazione delle seconde generazioni, tra stereotipi, risse e accettazione della propria identità e delle proprie origini. La tematica, super attuale, è sviscerata in Zero senza essere moralista o melensa. Emergono, inoltre, quelli che continuano ad essere i problemi che i giovani devono affrontare, come la cittadinanza, che sembra non arrivare mai, e i continui pregiudizi che sembrano sempre più difficili da abbattere.

La colonna sonora di Zero, tra rap, trap e r’n’b italiano ed internazionale

A fare da cornice a Zero, oltre al capoluogo meneghino, troviamo una colonna sonora pensata nei minimi dettagli. Qui la vecchia scuola e le nuove generazioni si incontrano, in un connubio semplicemente perfetto. Da Zero, traccia realizzata per l’occasione da Mahmood, dal 64 barre di Marracash che racconta, in pochi minuti, la storia del protagonista, alle nuove leve della musica rap e urban italiana, come tha Supreme, la sorella Mara Sattei, Madame, con il suo singolo sanremese Voce, e Nahaze con Behind, il suo nuovo singolo pubblicato oggi.

Ma non è finita qui. Perché nella serie trovano largo spazio anche tracce che arrivano dalla scena trap e r’n’b, con uno sguardo al panorama internazionale. Troviamo infatti Uproar di Lil Wayne, Dilemme di Lous and the Yakuza, Sénégal Fast Food di Amadou and Marian con Manu Chao e Cry di Alboroise, per citarne alcuni.


Una scelta, quella fatta per la colonna sonora di Zero, davvero azzeccata, focalizzata sul presente, con uno sguardo a brani del passato e ad un’internazionalità che fa della serie un prodotto che potrebbe tranquillamente essere apprezzato anche all’estero.

Dallo streetwear alle riprese, la serie ha colpito nel segno

Un’altra scelta, decisamente azzeccata, è quella fatta per gli abiti. Se i ragazzi del Barrio, da Zero alla sua crew, sono più streetwear e attenti alla “moda di strada”, Anna, la ragazza di cui il protagonista si innamora, incarna la tipica borghese sempre ben vestita, che vive in un mondo totalmente diverso dal loro. Due mondi che, almeno apparentemente, faranno molta fatica a trovarsi in sintonia.

Insomma, dalla colonna sonora ai costumi, dalla Milano di sfondo alle tematiche affrontare, Zero è senza dubbio uno dei prodotti più riusciti di questi ultimi mesi. La serie non solo intrattiene, ma fa riflettere su temi che non dovrebbero mai passare in secondo piano.

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