Labrinth racconta la sua “Euphoria”, una soundtrack che è già cult
La soundtrack della seconda stagione della serie HBO, on demand su Sky e in streaming su NOW, è già un successo. A raccontarcela è l’artista che l’ha curata, lavorando a stretto contatto anche con Zendaya e Dominic Fike
Parte della mia generazione ha amato, durante il periodo dell’adolescenza, Skins, serie televisiva britannica ideata da Bryan Elsley e Jamie Brittain. Questa, tra il 2007 e il 2013, ha raccontato le storie di tre gruppi di adolescenti di Bristol durante gli ultimi due anni delle scuole superiori. La serie, che ha affrontato tematiche come l’abuso di droghe, il sesso e i disturbi alimentari e mentali, è diventata uno dei prodotti televisivi di culto dei primi anni ’10 del 2000. Oggi a raccogliere (se vogliamo) il testimone è stata Euphoria, serie americana creata e scritta da Sam Levinson per HBO e basata sull’omonima miniserie israeliana di Ron Leshem.
Se la prima stagione di Euphoria ci aveva colpiti per la sua colonna sonora, anche la seconda stagione, disponibile on demand su Sky e in streaming su NOW, non ci ha lasciati indifferenti. A parlarcene è stato proprio il suo curatore, Labrinth, cantautore, musicista e produttore britannico, tornato a lavorare per la serie dopo il successo della prima stagione.
Labrinth racconta Euphoria
«Nessuno si è messo di traverso» ha spiegato Labrinth a proposito della lavorazione della colonna sonora della seconda stagione. «Sam (Levison, il regista della serie, ndr.) mi ha lasciato fare a modo mio. Giusto ogni tanto mi dava dei suggerimenti, ma non mi imponeva nulla, solo ispirazioni per il mio lavoro».
Labrinth, nel corso della sua carriera, ha lavorato con tutti, o quasi. Qualche esempio? Ha collaborato con Diplo e Sia, formando il supergruppo LSD (acronimo dei loro nomi), ed è stato tra i produttori di Spirit, brano inciso da Beyoncé per la soundtrack de Il Re Leone.
E se pensate che ci sia differenza tra lavorare per Beyoncé e per la colonna sonora di Euphoria, vi potreste stupire nello scoprire che no, non c’è nessuna differenza. «Sam ha una sua visione, è un perfezionista, e su questo è molto simile a Beyoncé. Entrambi hanno una visione chiara e io ho solo cercato, lavorando con loro, di supportarla».
Da I’m Tired al brano più difficile della seconda stagione di Euphoria
Labrinth non ha solo realizzato la soundtrack di Euphoria, ma è anche parte dello show. L’artista, infatti, compare nel quarto episodio, al fianco di Zendaya. «Stavo parlando della mia apparizione nella serie con un amico e Sam e lui ha detto: “Penso sia un’idea geniale”. Quindi, mentre stavamo girando, lui cercava di capire come potessi partecipare e mi ha detto: “Ho una grande idea. Mi serve una canzone in due giorni!”. Così io e Zendaya ci siamo chiusi in studio e abbiamo scritto I’m Tired».
E sulla scena insieme a Zendaya, il cantante ha raccontato: «È stato davvero intenso. Due giorni prima stavamo scrivendo la canzone e parlando di cosa significasse per Rue. Racconta qualcosa che abbiamo passato tutti, quando perdiamo ogni speranza e pensiamo “non voglio più essere qui”. Per questo il brano ha assunto un significato importante anche per i fan, è profondo e sono stato molto fiero di quello che abbiamo fatto in quel momento».
Labrinth ha raccontato di aver amato lavorare alla colonna sonora della serie HBO e ha spiegato: «Quando scrivi non sai mai del tutto cosa stai facendo. Se ti emoziona, lo fai e basta. E per Euphoria è andata esattamente così. Ho cominciato a lavorare alle canzoni e ho pensato: “C***o, questo lo amo, questo mi esalta”. Ho creato il mio set-up dentro lo studio dove si girava e tutto il cast è passato per sentire cosa stavo facendo. Molte canzoni sono nate anche così, c’è stata grande collaborazione».
Labrinth: «A volte bisogna piangere per ritrovare la felicità»
Nonostante il mood della OST della serie sia tutt’altro che gioioso, il cantante ha raccontato di sentirsi felice: «Non penso di essere malinconico. C’è felicità anche nei momenti bui. Come nel film Inside Out, dove capiamo che bisogna piangere per ritrovare la felicità. Per me è così con la musica: mi permette di tornare alla gioia».
Se pensate che I’m Tired sia uno dei brani più complessi della seconda stagione, Labrinth ha spiegato di aver avuto difficoltà a scrivere la musica per un’altra scena. «Accompagnare il momento in cui la nonna di Fez ha il collasso (all’inizio della seconda stagione, ndr.) non è stato facile. Stavo cercando di creare una traccia funk e sono venute fuori 5 canzoni diverse. Il funk può essere molto dozzinale, suonando come musica da film porno di bassa lega. E io non volevo assolutamente che suonasse così».
La storia dietro Elliot’s Song
La seconda stagione di Euphoria (spoiler alert), si chiude con uno dei momenti più toccanti dell’intera serie. Qui Elliot (Dominic Fike) canta e suona per Rue (Zendaya), e le lacrime sono assicurate. Proprio a proposito di Elliot’s Song (Little Star), Labrinth ha raccontato: «La canzone l’abbiamo scritta io, mia moglie e Zendaya, che è arrivata con l’idea per la canzone. È stata lei a dirmi: “Elliot ha bisogno di un pezzo da cantare a Rue dove dica che è dispiaciuto, che non avrebbe voluto che le cose andassero così”. Insomma, un brano in cui le dicesse scusa, ma anche addio». E ha concluso: «Io e Zendaya abbiamo scritto il brano, poi Dominic ha registrato la sua parte mentre io suonavo la chitarra. C’è stata grande collaborazione tra tutti noi».
Articolo di Benedetta Minoliti e Andrea Torresi