Eventi

Nel festival piccoli c’è la musica buona, e acieloaperto 2025 lo dimostra

Dopo oltre dieci anni di attività, la manifestazione romagnola è diventata un evento a cui andare quasi a scatola chiusa

  • Il28 Agosto 2025
Nel festival piccoli c’è la musica buona, e acieloaperto 2025 lo dimostra

Joan Thiele dal vivo ad acieloaperto 2025 (foto di Elena Negri)

La tredicesima edizione del festival acieloaperto, che si tiene in varie location del centro della Romagna lungo tutta l’estate, sta per concludersi con le date dei Franz Ferdinand e di Lucio Corsi – rispettivamente il 29 e 30 agosto 2025 presso Villa Torlonia a San Mauro Pascoli, piccolo comune della provincia di Forlì-Cesena. La manifestazione – anche per via delle location relativamente di nicchia – non rientra nel circuito dei grandi eventi dal vivo italiani, ma è comunque riuscita, negli anni, a ritagliarsi un suo spazio, e a fidelizzare un’ampia fetta di pubblico – almeno nell’Italia centro-settentrionale.

I live di Marco Castello, Joan Thiele e okgiorgio ad acieloaperto 2025

Ad acieloaperto 2025 abbiamo partecipato ai live di Marco Castello, Joan Thiele e okgiorgio, che qui ha chiuso il suo tour estivo. Tutti e tre, a modo loro, provengono da una precisa scena musicale del panorama italiano e nell’ultimo anno – chi più, chi meno – sono definitivamente esplosi a livello di pubblico.

Marco Castello

Il live di Marco Castello è stato energico e coinvolgente, con ritmi ben costruiti, fiati caldi e molti momenti di interazione con il pubblico. Il cantautore siciliano ha mostrato un grande carisma, senza però risultare forzato. I momenti più riusciti sono stati quelli più intimi, con voce e chitarra in primo piano, ma senza perdere quella vena giocosa che lo caratterizza. Tra i passaggi più apprezzati, la cover – completamente riarrangiata – di Com’è Profondo il Mare di Lucio Dalla.

Joan Thiele

Con Joan Thiele, invece, l’atmosfera nella Rocca Malatestiana di Cesena era più sofisticata, anche per via dell’outfit del gruppo – in total white. La cantante e musicista ha portato sul palco il suo universo fatto di sonorità soul, R&B e pop elettronico, costruendo un live elegante e quasi cinematografico, anche grazie alla riproposta di brani storici della sua discografia, come il suo primo brano mai realizzato, quando ancora viveva sul Lago di Garda. La cura negli arrangiamenti ha reso il concerto un’esperienza molto coinvolgente, con momenti di grande energia alternati a passaggi più introspettivi.

okgiorgio

L’esibizione di okgiorgio, invece, si è fatta ricordare anche perché il produttore bergamasco, accompagnato per l’occasione da due percussionisti, non ha fatto interruzioni tra un brano e l’altro durante tutto il concerto. Il suo live è stato, anche per questo, il più energico dei tre. Il risultato è stato una platea che saltava continuamente, soprattutto nelle fasi finali dello show.

Un pubblico affezionato

In tutti e tre i concerti il pubblico era piacevolmente eterogeneo in termini di età e genere. Questo è proprio uno dei punti di forza di acieloaperto: edizione dopo edizione, le scelte coerenti nel cartellone hanno contribuito a consolidare un pubblico affezionato, curioso e disposto a fidarsi delle proposte del festival.

Non è da escludere che molti spettatori, infatti, non conoscano del tutto i nomi in lineup, ma non di rado partecipano comunque, certi di trovare proposte originali e stimolanti. Nel tempo sul palco di acieloaperto sono passati gruppi internazionali e band che hanno fatto la storia della musica indipendente italiana, come i Ministri nel 2011, i Verdena nel 2016 o Cosmo nel 2018, tra i molti, e nomi che sono poi emersi in seguito, come i Nu Genea, che si esibirono qui nel 2019, quando il loro era ancora un progetto relativamente per pochi, soprattutto in live band.

Il bello di essere un “boutique festival”

In quest’ottica acieloaperto 2025 sembra un esempio riuscito di “boutique festival”, un modello che si distingue rispetto ai grandi eventi di musica dal vivo per via della sua dimensione più raccolta e attenta ai dettagli, maggiormente orientata alla qualità complessiva dell’esperienza.

Partecipare a manifestazioni di questo tipo significa spesso fruire un concerto in un contesto intimo e tranquillo, con la possibilità di godersi gli artisti più “da vicino”, senza sentirsi all’interno di un ambiente eccessivamente caotico o affollato. Questo approccio ha reso acieloaperto un riferimento per chi – in Romagna – cerca concerti di spessore in un’atmosfera potenzialmente gestibile.

A differenza di quanto avviene in paesi come Spagna, Francia o Regno Unito, dove il settore dei festival musicali è radicato da decenni e sostenuto da un ecosistema fatto di grandi sponsor e politiche pubbliche lungimiranti, in Italia l’ambito è più fragile e in fase di crescita.

Mancano ancora modelli economici solidi e replicabili, e questo rende difficile garantire la sostenibilità economica sul lungo termine: molti eventi nascono con entusiasmo, ma non di rado sono costretti a chiudere dopo poche edizioni per difficoltà di bilancio. acieloaperto rappresenta un’eccezione: la kermesse ha saputo crescere nel tempo, consolidandosi (anche a livello identitario) e costruendo uno stretto rapporto con il territorio, al punto da generare ricadute positive non solo sul piano culturale, ma anche su quello sociale ed economico.

In assenza di un sistema di finanziamento strutturato, infatti, lo sviluppo dei festival musicali in Italia dipende in larga misura dalla combinazione di bandi pubblici, sostegno di fondazioni e partnership con sponsor privati, che in genere arrivano più facilmente quando la singola manifestazione dimostra di essere radicata nella comunità locale e di generare valore per il territorio.

Articolo di Luca Gorini

Share: