Alessandra Amoroso, tra videoclip del cuore e i dieci anni di carriera
Abbiamo incontrato Alessandra Amoroso poco prima del suo intervento a IMAGinACTION, il festival internazionale del videoclip, per parlare dei suoi video preferiti e dei suoi dieci anni di carriera
Prima serata di IMAGinACTION, il festival internazionale del videoclip. Alessandra Amoroso, in un meraviglioso abito bianco e nero, sale sul palco piena di entusiasmo e di voglia di raccontarsi.
Durante l’incontro al Teatro Alighieri di Ravenna, moderato dal nostro host Stefano Fisico, la cantante ha ripercorso i momenti più importanti della sua carriera attraverso i suoi videoclip.
Dal giorno in cui tutto è cambiato, il 14 settembre del 2009, con l’entrata nella scuola di Amici, al raggiungimento di un grande traguardo, con i festeggiamenti – insieme alla sua Big Family – per i suoi dieci anni di carriera, Alessandra ha fatto tantissima strada. Tutti i suoi cambiamenti e le fasi del suo percorso sono stati raccontati attraverso i videoclip dei suoi brani.
Noi l’abbiamo incontrata nei camerini prima del suo intervento sul palco di IMAGinACTION, per parlare dei suoi videoclip preferiti e di questi meravigliosi dieci anni di carriera.
Ti ricordi qual è stato il primo videoclip che hai visto?
Il primo che mi viene in mente è il video di Deja Vu di Beyoncé e Jay Z.
Qual è il tuo videoclip preferito, sia di una tua canzone che di un altro artista?
Per quanto riguarda i miei ne ho due: Trova un Modo e Vivere a Colori. Poi, mi piacciono molto i video di Justin Bieber e Beyoncé, sempre perché lei non mi piace per niente (ride, ndr). Adoro i video di Mahmood, lui è bravissimo. L’ultimo che ha fatto, Barrio, secondo me spacca proprio.
C’è una tua canzone senza videoclip per la quale prima o poi ti piacerebbe realizzare qualcosa?
Sì: Immobile. Non so perché non abbiamo realizzato il video sinceramente. Mi spiego… quando è uscito stavo ancora nella scuola di Amici ma è stato il primo inedito della mia vita. Abbiamo scelto di fare il videoclip per il mio secondo inedito, Stupida. Di Immobile non è mai stato realizzato ed è una cosa che vorremmo fare, sia io che la Big Family. Un giorno ci metteremo a fare questo video, perché è quello che ci manca, non tanto per concludere qualcosa, ma per dare un “comincio”, perché non abbiamo mai cominciato con la mia prima vera canzone. Ci piacerebbe tanto, magari uscirà una cosa fatta tutti insieme. Sarebbe fantastico.
Hai recentemente festeggiato dieci anni di carriera. Hai mai pensato di realizzare un videoclip proprio per ricordare questo grande traguardo?
Non ci ho mai pensato sinceramente. Per i dieci anni è uscita più che altro la situazione fanclub, con il MegaRaduno2019 al Cinecittà World di Roma. Abbiamo già dato al pubblico qualcosina, per far vedere un po’ a chi non c’era com’è stata quella giornata. Non so, vedremo i prossimi anni, poi magari faremo una bella compilation di video (ride, ndr).
Ci sono due momenti, di questi dieci anni di carriera, che ricordi più degli altri?
Sicuramente l’entrata ad Amici, che per me ha segnato un nuovo inizio. E pure il mio primo palazzetto. Quello non lo scorderò mai. Non so neanche come sono riuscita a farlo.
In che senso?
Io ho paura del buio e mi ero completamente chiusa in casa, al buio, perché non volevo farlo. Per me era troppo grande: avevo paura, non mi sentivo all’altezza. Era tutto tanto più grande di me e ho fatto fatica ad accettarlo. Poi, mettici che ero anche molto emotiva. Ricordo che c’era il maestro Pino Perris che mi trascinava all’interno del Palalottomatica mentre io piangevo. Lui si era accorto della mia paura, delle mie insicurezze, e mi aveva portato in giro, per farmi conoscere lo spazio. Mi aveva portato sul palco, spiegandomi dove sarebbero stati i musicisti e dove invece avrei cantanto io. Mi aveva molto tranquillizzata. Se ci ripenso adesso mi viene l’angoscia di quel momento. Doveva essere una cosa meravigliosa e io l’ho vissuta male. In realtà, però, ho capito che è tutto un pre. L’ultimo tour, 10, mi ha insegnato un sacco di cose.
Cioè?
Ho capito che l’ansia non esiste. Puoi essere un po’ preoccupato, certo, ma quando si aprono i led del palco ti passa tutto. Per me è come se stessi sul divano più comodo di casa mia. Sul palco posso davvero essere felice e sicura di me. Mi sento tante cose che nella vita reale non sento di essere: mi sento donna, desiderata, forte. Sento quasi di avere i super poteri.
Stai lavorando a qualcosa di nuovo in questo momento?
Abbiamo tanti pensieri. Chi vivrà vedrà…