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Un gioioso valzer tra classico e contemporaneo: la prima volta di André Rieu a Milano

Il Maestro olandese si è esibito all’Unipol Forum nella sua unica data italiana del tour dando vita a un concerto che ha unito tutti: dalla Gen X alla Generazione Alpha

Autore Billboard IT
  • Il21 Novembre 2024
Un gioioso valzer tra classico e contemporaneo: la prima volta di André Rieu a Milano

Foto di Simone Di Luca

Va a ingrossare le fila dei late blommer visto che arriva al successo – e che successo – solo a 46 anni. Se dovesse segnare sulla sua time line la data della svolta, sicuramente scriverebbe 19 aprile 1995. Stadio Olimpico di Amsterdam. La squadra di casa, l’Ajax, sfida il Bayern Monaco in un match importantissimo: la semifinale di Champions League. È l’intervallo, le squadre scendono negli spogliatoi. Sul campo completamente vuoto arriva lui con il suo violino. Suona l’adattamento, che porta la sua firma, di “Valzer n. 2 – Il secondo valzer” del russo Dmitri Shostakovitch. A deciderlo la Universal, sua etichetta, che per lui ha acquistato alcuni slot promozionali durante l’incontro.

I 54.990 tifosi di un tutto esaurito esplodono con un incredibile e inaspettato coinvolgimento, così come quelli a casa incollati alle televisioni. Così come le vendite che, prospettate da Universal a cinquemila copie per il Natale successivo, un anno dopo la fatidica data arrivano a oltre un milione. Prima di lui solo un altro, Michael Jackson con Thriller. Il “lui” è André Rieu, classe 1949 olandese, direttore d’orchestra, violinista e compositore. Oggi fra i musicisti più famosi a livello internazionale. Nel 1987 dà vita con soli dodici elementi alla Johann Strauss Orchestra che oggi, con sessanta, è la più numerosa orchestra privata al mondo.

Foto di Simone Di Luca

Il concerto di André Rieu

Nel corso della sua lunga carriera i dischi di platino sono cinquecento e trenta le volte che raggiunge il primo posto nelle classifiche mondiali e, senza contare gli innumerevoli premi internazionali, detiene il record assoluto di incassi come artista di classica nella storia di Billboard. Ieri (20 novembre 2024), per la prima volta in assoluto nella sua carriera, André Rieu era a Milano. Evento unico accolto come una rockstar internazionale, sono stati sfiorati i diecimila (9.896 per l’esattezza) in arrivo da tutta italia (solo qualche centinaio da Milano, sic) a fare il tutto esaurito all’Unipol Forum di Assago. Una delle date più importanti del tour 2024 che ha toccato 4 continenti. L’anno scorso aveva intrapreso un’altra serie di concerti, contando duecentomila persone a San Paolo, giusto per citare una tappa del Sud America e tredici stadi fra Canada e Stati Uniti.

Nonostante sia un baby boomer della prima ora, il Maestro che suona uno Stradivari del 1667, forse il più antico conosciuto, riesce a intercettare e affascinare tutte le generazioni, dalla X alla Alpha. Lo fa servendosi di quegli strumenti con cui è riuscito a conquistarsi l’universalità. Su YouTube supera i tre miliardi di visualizzazioni. Dieci milioni sono i follower di Facebook e due quelli su Instagram a cui aggiungere i sedici milioni di link su Tik Tok.

Foto di Simone Di Luca

L’esibizione milanese ha visto voci soliste, coristi e l’orchestra cimentarsi in capolavori classici mixati a celebri valzer, arie d’opera popolari e colonne sonore famosissime, coinvolgendo il pubblico in danze spontanee, applausi scroscianti e cori degni per una rock band che hanno accompagnato, all’interno del repertorio, la potenza di un Nessun dorma,  lo struggimento dell’ouverture de Il Gladiatore, il pop di Voilà cantata dalla super famosa e giovanissima Emma Kok, l’eterno Danubio Blu e gli encore fenomenali di I Will survive e Life is Life con la voce di Dorona Alberti capaci di annichilire l’inventore dell’autotune.

Ma forse, al di là dell’entusiasmo e della gioia capaci di togliere di mezzo ogni qualsivoglia cringe feeling, che hanno pervaso per quasi due ore settantenni impazziti di allegria in arrivo dal Veneto e teenager sbalorditi dal Piemonte, il momento più bello sono state le parole che Rieu ha regalato al suo pubblico. «Qualunque cosa accada nelle vostre vite cercate sempre di credere nel potere della Musica. La Musica è uno dei doni più preziosi e sarà sempre con voi per aiutarvi nei momenti più difficili. È per questo che auguro a ognuno di voi una vita piena di Musica». Fino a quando la Musica farà cantare e ballare tutte insieme le generazioni significa che è capace di fare il suo meraviglioso “sporco” lavoro. E André Rieu è bravissimo a dimostrarlo.

Articolo di Maria Cristina Lani

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