Aperyshow 2025: ecco com’è andata la prima serata
Il 24 aprile si è tenuta la data inaugurale del festival, dedicata alla musica elettronica e house, che ha visto sul palco nomi come Albert Marzinotto, Andro, Liu, Sante Sansone
Aperyshow
Un treno verso Padova, qualche minuto d’auto per ritrovarsi davanti un’immensa area: siamo ad Arsego, per la data inaugurale della decima edizione di Aperyshow. Un tempo evento di una sola giornata, oggi un festival affermato che si estende su otto giorni – dal 24 aprile al 1° maggio – e si conferma come il primo “charity festival” italiano.
Un traguardo importante per un evento nato in modo quasi “artigianale” e che oggi si è trasformato in una vera macchina organizzativa fatta di volontari, artisti e appassionati, capace di unire intrattenimento e beneficenza con un respiro nazionale. L’area del Campo Fiera è stata completamente trasformata: allestita con un grande palco centrale, stand, food court, luna park e una ruota panoramica alta oltre 30 metri.
In questa edizione, tra i partner anche Aperol e Red Bull, per accompagnare il pubblico in un’esperienza che va oltre la musica, tutti spinti dallo stesso desiderio di creare comunità e fare del bene. Quest’anno l’offerta artistica è ancora più ampia: circa 300 tra DJ, band, cantanti, ballerini e animatori animeranno le giornate, con una programmazione pensata per abbracciare tutti i gusti musicali – dall’elettronica alla dance commerciale, fino alle atmosfere anni ’90.
La prima serata di Aperyshow
La serata inaugurale, dedicata alla musica elettronica e house, ha visto sul palco nomi come Albert Marzinotto, Andro, Armonica, Bert, Dimmish, Lehar, Liu, Massimo Lippoli, Ricky Montanari, Sante Sansone e Thomas Rotunno.
Nonostante il meteo incerto, tra pioggia e qualche ritardo, il pubblico ha risposto con entusiasmo, abbracciando l’evento fin da subito con una partecipazione calda e sentita. Né il maltempo né la scomparsa del Papa – che ha comportato il rinvio della giornata di sabato al 3 maggio – hanno fermato lo spirito del festival. Anzi, proprio nelle difficoltà si è rafforzato il senso di comunità che caratterizza Aperyshow. Durante l’esibizione di Sante Sansone, il pubblico ha osservato un minuto di silenzio in memoria del Pontefice: un gesto semplice che ha unito i presenti in un momento di raccoglimento collettivo.
Musica, comunità e impegno sociale
Ma Aperyshow è molto più di un semplice festival musicale. Fin dalle sue origini, si è fatto portavoce di un impegno concreto nel sociale, raccogliendo fondi per progetti legati alla disabilità, alla ricerca oncologica e all’inclusione. Quest’anno sono oltre 40 le associazioni coinvolte, tra cui anche realtà come Fratelli Dimenticati e quella intitolata a Giulia Cecchettin, simbolo di una battaglia culturale contro ogni forma di violenza.
Negli anni, il festival ha saputo evolversi mantenendo salda la sua anima: da evento locale è diventato un punto di riferimento nazionale, capace di coinvolgere famiglie e giovani in un’esperienza collettiva che unisce divertimento e valori. Lo scorso anno ha raggiunto le 147 mila presenze e raccolto oltre 180 mila euro da destinare in beneficenza – numeri che quest’anno si punta a superare anche grazie all’aggiunta di una giornata in più e a nuove collaborazioni, come quella con Diageo. Il colosso internazionale degli spirits è presente con un’area educativa dedicata al consumo consapevole di alcol, offrendo momenti di approfondimento e sensibilizzazione attraverso la piattaforma Drink IQ.
Aperyshow continua a raccontare una storia fatta di passione, musica e condivisione. Un festival che fa ballare, ma che sa anche far pensare. Unisce generazioni diverse, trasforma la musica in uno strumento di solidarietà, e ogni anno rinnova la sua promessa di lasciare un segno positivo.