Cosa è successo ai primi Bootcamp di X Factor 2019
I primi Bootcamp hanno visto Sfera Ebbasta e Samuel scegliere chi portare agli Home Visit. Il racconto della prima puntata di Bootcamp di #XF13
Dopo le prime tre puntate dedicate alle Audizioni, sono ufficialmente iniziati i Bootcamp di XF13. In questa nuova fase, i giudici hanno dovuto restringere notevolmente le categorie loro assegnate. All’ultima puntata abbiamo scoperto che Mara Maionchi seguirà gli Over, Samuel i Gruppi, Sfera Ebbasta le Under Donne e Malika Ayane gli Under Uomini.
Durante l’appuntamento di questa sera sono stati Samuel e Sfera Ebbasta a decidere i cinque talenti da portare agli Home Visit. Nella puntata di settimana prossima (giovedì 10 ottobre alle 21.15 su Sky Uno) sarà invece il momento dei secondi Bootcamp con le scelte di Malika Ayane e Mara Maionchi. Le assegnazioni sono state fatte dallo stesso Alessandro Cattelan.
Samuel e i Gruppi
«Vi anticipo che questo Bootcamp sarà esplosivo», inizia Samuel, capitano dei Gruppi di #XF13. È infatti lui ad aprire le danze di questi primi Bootcamp al Mediolanum Forum di Assago (Milano), celebri per il “momento delle sedie”. Ogni giudice, infatti, ha a disposizione solo cinque sedie (ovvero cinque talenti da portare avanti nel talent show). Ma attenzione: non basta conquistare la sedia per avere l’accesso diretto agli Home Visit. Il giudice potrà decidere – tramite lo strumento dello switch – di far sedere qualcuno e, di conseguenza, di farne alzare altri.
Le Ophelya sono la prima band a salire sul palco del Forum. Alle Audizioni avevano portato un loro inedito, ora propongono una cover di No Roots di Alice Merton. Il trio tutto al femminile non sconvolge: la loro esibizione non è precisa come quella che avevano portato alle Audizioni. Ma sanno stare sul palco. E questo è un aspetto decisamente positivo. Per cui Samuel, pur sottolineandone le imprecisioni, affida loro la prima sedia.
È il momento dei Kyber. Decidono di portare una loro cover di As You Are di Rag’n’Bone Man. Il trio propone un sound molto molto interessante e la voce del frontman ricorda quella di alcuni artisti internazionali. Il pubblico apprezza molto questa performance, alzando le luci dei telefonini verso il cielo. Samuel, invece, non pare entusiasmato. Malika tenta di convincerlo: «Il suono è pulito, non si sovrastano, la voce è calda il giusto ma non troppo… Io propongo una chaise longue, invece di una sedia». Samuel affida loro la seconda delle cinque sedie. Il tutto pensando: «Tanto c’è sempre tempo per fare degli switch»…
I giovanissimi Metriaksak portano Metti Che Domani di Willie Peyote. «A me non mi son piaciuti niente», dice tranchant Mara Maionchi ancora prima del giudizio di Samuel. Il leader dei Subsonica le fa eco: «Tecnicamente ho sentito delle piccole imperfezioni. Vi suggerisco di continuare a lavorare e di tornare la prossima volta». Primo no dei Bootcamp per loro.
Tocca poi ai Monkey Tempura. Il gruppo propone una versione inedita di Take Me To Church di Hozier, che pare fatta da Florence + the Machine. Lo stile musicale e soprattutto il timbro (ma pure la presenza scenica) della cantante ricordano molto l’universo di Florence Welch. Ma senza storpiature, per carità. «Ho sentito delle imprecisioni», dice Sfera, interpellato da Samuel. Ma il pubblico chiede a gran voce una sedia: e la terza è tutta loro.
Il duo Ambo i Lati porta una cover di Get Lucky dei Daft Punk. La loro presenza ai Bootcamp non è ben definita e tra tutti i Gruppi che abbiamo ascoltato finora sono quelli che meno convincono giudici e pubblico. Niente da fare per loro.
È il momento dei K_Mono. Il sound della band è ben inquadrato e la loro versione di Wicked Game di Chris Isaac è molto intrigante, anche se fatica ad arrivare al pubblico. La vocalità della cantante del trio è affascinante. «Io dico che con loro ti diverti un bel po’», dice Malika. E intanto Sfera incita il pubblico a richiedere una sedia per la band. «L’altra volta mi eravate piaciuti molto di più», dice Samuel che chiede alla band «anche solo una frase cantata da te in italiano». «Aiuto, non ero preparata per questo», dice la cantante del gruppo. «Devi averla», tronca Malika. Così l’artista improvvisa Mi Sono Innamorato di Te di Tenco. La quarta sedia è loro.
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Rimane una sola sedia. È il momento dei TNL, i due avevano ricevuto un unico no durante le Audizioni, proprio da Samuel. Con un mood non proprio sereno si presentano di fronte al pubblico del Forum di Assago con un pezzo rap. «Ci sono delle cose interessanti e simpatiche che mi fanno capire che ci sapete fare, ma il livello non mi sembra estremo», consiglia Sfera. Samuel si fida di lui e conferma il suo no ai TNL.
I Keemosabe, invece, portano My Number dei Foals. I quattro sembrano molto a loro agio sul palcoscenico e hanno già un’impronta stilistica definita. Il pubblico si alza in piedi per questa botta di adrenalina. «Secondo me sono i più forti fino adesso», confessa Mara Maionchi. «Avete qualcosa da raccontare, quindi andatevi a sedere». Samuel affida a loro l’ultima sedia rimasta.
Boni, sorridenti, talentuosi: i Keemosabe completano la cinquina dei Gruppi. #XF13 pic.twitter.com/GSjJBsAmab
— X FACTOR (@XFactor_Italia) October 3, 2019
Gli Accasaccio tentano di “rubare” una delle sedie già occupate con un pezzo pieno di energia, ma forse un po’ troppo confusionario. «Loro sono popolari e divertenti, questo bisogna ammetterlo», dice Mara Maionchi. «Voi siete sicuramente divertenti ma ho sentito un po’ di imprecisioni ritmiche», dice Samuel. Sfera Ebbasta a questo punto entra nel discorso: «Samuel, ho una domanda. Cos’è la tecnica senza il cuore?». Niente da fare per gli Accasaccio, per loro è no. Il pubblico si ribella.
Con un “bella regà”, salgono sul palco i Sierra. I due reinterpretano New Rules di Dua Lipa, aggiungendo alcune loro barre. Sono credibilissimi e il loro flow è senza dubbio molto coinvolgente (al punto che il pubblico non smette di battere le mani). Rappresentano una novità in questi Bootcamp. Samuel conferma: «Ho la necessità di darvi una sedia». Ad abbandonare la gara, per lasciare spazio ai Sierra sono le Ophelya.
Tocca ai Booda presentarsi di fronte al pubblico del Forum. I tre portano una loro versione di River di Bishop Briggs. Grinta pura e un sound che, fin dalle prime note, coinvolge tutto il palazzetto. Samuel si alza in piedi per applaudire la loro carica e precisione. A loro la sedia va data per forza. Samuel ne è convinto e fa uno switch con i Monkey Tempura.
L’ultimo gruppo a salire sul palco sono i Seawards. Rispetto a quello che abbiamo visto durante le Audizioni, c’è una novità. «Il ragazzo che mi ha accompagnato alle Audizioni ha deciso di abbandonare la musica e il progetto, ma tranquilli che il progetto è vivissimo», ha annunciato la cantante. Il duo propone una versione emozionante di Blue Light di Jorja Smith. Da brividi. «Sono veramente combattuto», confessa Samuel. Ma decide di dare fiducia ai Seawards. Vanno agli Home Visit: Samuel fa alzare i Keemosabe.
Ecco l’ex componente dei #Seawards tra le Audizioni e i Bootcamp di #XF13 pic.twitter.com/YyDdrW1aoT
— Billboard Italia (@BillboardItalia) October 3, 2019
Tutti increduli: il pubblico insorge contro le scelte di Samuel. «Ragazzi, non mi fate incazzare», dice Samuel. Ma i fischi continuano, con tanto di coro: «Hai sbagliato». «Me ne assumo la responsabilità, ci vediamo a fine X Factor».
Sfera Ebbasta e le Under Donne
Prende il via la seconda parte della puntata. Quella in cui Sfera Ebbasta decide quali artiste portare agli Home Visit.
Claudia è la prima a salire sul palco del Forum per la sua categoria. La sua performance di Nessun Dolore di Giorgia non è sicuramente precisa (anzi, è piena di virtuosismi eccessivi), ma Sfera Ebbasta ne sottolinea l’energia. «C’era qualche nota fuori posto», conferma Mara Maionchi. La prima sedia è per lei.
Martina, poi, porta Baby Can I Hold You di Tracy Chapman. «Io ho un debole per Martina, ammetto però che in questo brano non ha dato il meglio», dice Malika. Sfera è d’accordissimo con lei, ma la seconda sedia è comunque per lei. Ha sempre tempo per sostituirla…
Sara sale sul palco con la sua chitarra. La sua performance di NMRPM di Gazzelle non convince (a tratti annoia), anche per via del suo sforzo interpretativo eccessivo: «Potevi scegliere un altro pezzo», dice Sfera, che però la fa sedere comunque. Temiamo di non rivederla fino alla fine della puntata.
Anche Arianna si presenta con la sua chitarra. Porta Irene dei Pinguini Tattici Nucleari. Nei pochi secondi che vediamo non ci sembra particolarmente a fuoco. Sfera Ebbasta conferma: «Mi sembrava che mancasse quell’energia in più, ma sicuramente ci sai fare». La quarta sedia è sua.
Dopo la sua performance emozionantissima alle Audizioni (aveva cantato Malo di Bebe), Maria la spagnola decide di portare Morena Mia. Per la prima volta abbiamo di fronte a noi ai Bootcamp delle Under Donne una personalità calamitante e commovente. Ma Sfera non è d’accordo con noi. «Avresti potuto fare una cosa più contemporanea. Io ti vedevo più proiettata nel mondo di Rosalia piuttosto che in quello di Miguel Bosé», dice Sfera Ebbasta che, così, dà il suo primo no ai Bootcamp.
Sara, invece, porta un suo inedito Twerk, pezzo trap in arabo. Non è precisa ma rappresenta una novità interessante. «Hai usato un pezzo in cui non hai valorizzato le tue capacità», dice Sfera Ebbasta che saluta la cantante, negandole la seduta.
Miriana arriva sul palco portando con sé un abbigliamento colorato e una grande autostima (che, vista la smorfia di Malika, può sembrare pure supponenza). Porta Il Cielo nella Stanza di Salmo ma non regge. «Hai fatto una sorta di karaoke su una hit di Salmo», tronca Sfera. Confermano anche gli altri giudici. Nessun posto a sedere per lei.
Silvia emoziona tantissimo con la sua versione di Love on The Brain di Rihanna. La sua voce è preziosa ma impressiona anche la sua capacità (unica) di stare sul palco. Riesce a trasportarci in un universo parallelo. Che, di base, è quello che dovrebbe saper fare la musica. Standing ovation per lei. «Ma che brava, Sissi!», dice Sfera. «Se non le dai una sedia, sei un pirla», arriva Malika. Ma Sfera non ha alcun dubbio: l’ultima sedia è tutta sua.
A questo punto della gara, lo switch è lì, dietro l’angolo. Arriva sul palco Lavinia. Porta L’Isola Che Non C’è di Bennato. A differenza della sua Audizione, la ragazza non riesce a convincere completamente, senza dubbio per colpa del brano che non la valorizza per nulla. «Mi sei sembrata un po’ sottotono», dice Sfera. «Questa interpretazione l’ha cantata più “nella normalità”, senza nemmeno raccontare bene l’isola che non c’è», conferma la Maionchi. È arrivato un nuovo no.
Eye in the Sky di Noa è il brano che invece porta la diciassettenne Maria, accompagnata dalla sua chitarra acustica. Maria riesce ad emozionare il pubblico, grazie alla sua stessa emozione, generata dal suo modo di esibirsi così tenero e delicato. Nonostante le sue imprecisioni alla chitarra, Sfera decide di farla sedere. Ad alzarsi è Claudia.
Momento sorpresa con Giulia. Sale sul palco confessando a Sfera: «Ho riscritto una strofa del tuo brano Xanax». Sfera si lascia convincere da questa mossa, che reputa vincente: «Quello che vince di te è che hai qualcosa da dire e che hai un modo di dirlo che ti rappresenta». Le affida una sedia. A doversene andare, questa volta, è Sara.
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Matilde ci prova con Versace on The Floor. Ma Sfera Ebbasta non è convinto: «Mi è sembrato di vedere una ragazza con una bella voce ma senza personalità». Per lei è no.
Maryam ci aveva deliziato alle Audizioni con una versione emozionante di Gioventù Bruciata di Mahmood. Ora porta Uno Squillo di Capo Plaza «che però ho riscritto, riguardandola, vista da una donna». Una performance credibile che dimostra la sua autenticità. Il pubblico si alza in piedi e pure Sfera Ebbasta è rimasto colpito da questa sua interpretazione. «Hai una storia molto forte, ma non sta vincendo la tua storia in questo momento. Sto giudicando te come artista», conferma Sfera Ebbasta che le affida una sedia. Arriva un nuovo switch: abbandona la gara Martina.
È il momento di Beatrice, diciassettenne di Roma. Canta un inedito, How I Feel, che «parla di come mi sento quando ho attacchi di panico o periodi bui». La sua voce è molto interessante e si accompagna alla chitarra con una grande intenzione, apprezzata da Sfera e dal pubblico. «Il fatto che a te basti solo una chitarra e la tua voce per spaccare ti rende vincente e quindi è giusto che tu ti sieda», conferma il rapper che chiede ad Arianna di abbandonare la gara.
Tocca a Sofia (in arte Kimono) tentare di convincere Sfera nel fare un nuovo switch. Il suo inedito alle Audizioni aveva convinto tutti. Questa volta porta La Leva Calcistica del ’68 di Francesco De Gregori. C’è poco da fare: quando inizia a cantare Sofia, tutti siamo ammaliati dalle sue note. E dalla sua interpretazione. È il momento dell’ennesimo switch della serata. «De Gregori è sempre difficile», conferma la Maionchi, anche lei completamente innamorata del suo animo così sensibile. Sofia va agli Home Visit al posto di Maria.
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Sofia Tornambene entra in campo con la maglia numero 10 e segna il gol vittoria! ⚽️ #XF13
L’ultima concorrente dei Bootcamp degli Under Donne è Giordana. L’artista aveva fatto molto discutere durante le Audizioni con la sua esibizione con l’arpa. Anche per i Bootcamp la porta con sé, questa volta con Strange World di Ké. Riesce a contenere la sua emozione, unendo precisione ed emozione. A fine esibizione fa alzare il pubblico con i suoi virtuosismi. Sfera Ebbasta è costretto (con grande piacere) a un nuovo switch («Il più difficile della serata»). Abbandona la gara Giulia, per lasciare il suo posto a Giordana.
#GiordanaPetralia è l’ultimo componente della squadra di @SferaEbbasta!
Cosa pensate delle Under Donna? ? #XF13 pic.twitter.com/aPiKdMLJBt— Sky Uno (@SkyUno) October 3, 2019