Bruce Springsteen a San Siro: la scaletta dei concerti di Milano
Il Boss si esibirà il 30 giugno e il 3 luglio, affiancato dalla sua E Street Band, a quarant’anni esatti dal suo primo concerto nel capoluogo lombardo

Bruce Springsteen (foto di Danny Clinch)
Sono passati quarant’anni da quel 21 giugno 1985, data del primo concerto di Bruce Springsteen a San Siro: un rapporto d’amore, quello tra il rocker del New Jersey e il pubblico di Milano, che si rinnoverà per l’ottava e per la nona volta nei due concerti del 30 giugno e del 3 luglio.
Nelle uniche due date italiane del “Land of Hope & Dreams Tour”, partito nel 2023, Springsteen sarà affiancato dalla sua fedele E Street Band, uno dei migliori gruppi live del mondo. Nella band potrebbe mancare Little Steven, che si è sottoposto recentemente a un intervento di appendicite: il chitarrista deciderà all’ultimo momento.
I concerti di Bruce Springsteen a Milano sono da tempo sold out, anche perché le due date sono il recupero degli show che si sarebbero dovuti tenere a San Siro il 1° giugno e il 3 giugno 2024, poi cancellati per motivi di salute (restano validi i biglietti già acquistati lo scorso anno).
La scaletta dei concerti di Bruce Springsteen a Milano
Vediamo insieme la probabile scaletta dei due concerti di Bruce Springsteen allo Stadio di San Siro di Milano, con la necessaria premessa che il Boss cambia spesso l’ordine dei brani, mentre il (lungo) bis è quasi sempre formato dalle stesse canzoni. Inoltre è probabile che troverà spazio anche qualche estratto da Tracks II: The Lost Albums, la monumentale raccolta pubblicata pochi giorni fa, contenente 83 brani composti tra il 1983 e il 2018, di cui 74 inediti.
- Land of Hope and Dreams
- Death to My Hometown
- Lonesome Day
- My Love Will Not Let You Down
- Rainmaker
- Darkness on the Edge of Town
- The Promised Land
- Hungry Heart
- The River
- My Hometown
- Youngstown
- Murder Incorporated
- Long Walk Home
- House of a Thousand Guitars
- My City of Ruins
- Because the Night
- Wrecking Ball
- The Rising
- Badlands
- Thunder Road
Bis:
- Born in the USA
- Born to Run
- Glory Days
- Dancing in the Dark
- Tenth Avenue Freeze-Out
- Twist and Shout
- Chimes of Freedom
L’unicità dei live del Boss
Nessun cantautore americano, dopo Bob Dylan, ha raccontato le strade infinite, le angosce esistenziali e le contraddizioni dell’America profonda come Bruce Springsteen. A lui dobbiamo il merito di aver mantenuto in vita la fiamma del rock and roll, non solo come genere musicale, ma come strumento per prendere posizione e per risvegliare le coscienze. Uno sciamano del rock che, nonostante le 75 primavere, brandisce ancora la sua chitarra scrostata come un’arma benevola.
In fondo tutta la poetica di Springsteen ruota intorno al tema dell’identità, ed è questo uno dei segreti per capire lo straordinario senso di comunanza che si respira a un suo concerto. Il Boss non è vissuto dai fan come una rockstar lontana e irraggiungibile, ma un working class man del New Jersey che ce l’ha fatta. Attraverso la celebrazione sempre nuova di un rito catartico come le sue maratone rock, Bruce vuole che ce la facciamo anche noi a trovare i nostri “glory days”.
Articolo di Gabriele Antonucci