Bryan Adams torna in Italia: ecco le date

Bryan Adams aggiunge la tappa di Bolzano al suo tour europeo “So Happy It Hurts”. Il rocker canadese si esibirà alla Sparkasse Arena il 6 novembre. Sono quindi due i concerti in Italia del tour di Bryan Adams: il 9 novembre ci sarà lo show già annunciato al Forum di Assago (Milano).

I concerti in Italia del tour di Bryan Adams includeranno sia le canzoni brani del suo ultimo album So Happy It Hurts sia i classici indimenticabili con cui la star canadese ha occupato le classifiche di tutto il mondo negli ultimi quarant’anni. Da Heaven a Summer of 69, da Please Forgive Me e Run To You, la carriera del songwriter canadese è costellata da brani rimasti indelebili nei cuori dei fan di tutto il mondo e dello stesso pubblico italiano.

Bryan Adams è conosciuto per essere uno dei musicisti più entusiasmanti nelle esibizioni dal vivo. L’artista canadese ha all’attivo ben diciassette album in studio, tra cui l’ultimo So Happy It Hurts (nominato per un Grammy), Pretty Woman – The Musical e Classic Pt. I e Pt. II, che contengono nuove registrazioni dei suoi più grandi successi. Le sue canzoni gli hanno fruttato numerosi premi e riconoscimenti, tra cui tre candidature agli Oscar, cinque nomination ai Golden Globe, un Grammy Award e ben venti Juno Awards (i più alti riconoscimenti musicali canadesi).

Per maggiori informazioni sulle date in Italia del tour di Bryan Adams, consultare il sito ufficiale del promoter D’Alessandro e Galli.

Bryan Adams e l’Italia

Bryan Adams ha da sempre un rapporto speciale con il nostro paese. Per esempio nel 1995 cantò ‘O Sole Mio in un perfetto napoletano al Pavarotti International. «Non lo dimenticherò mai», ci ha raccontato in un’intervista sul suo ultimo album. «Andai a Modena direttamente dopo aver assistito al funerale di mia nonna. Mentre entravo sul palco, vidi Luciano al microfono, mi abbracciò e mi sussurrò all’orecchio: “Mi dispiace tanto”. Mio padre era con me. Col senno di poi, cantare in diretta alla televisione italiana in napoletano con il più grande tenore di sempre fu una follia. Ma mi piacque cantare con lui, ci facemmo una risata e si vede! Inoltre gli spaghetti a casa di Luciano erano i migliori che abbia mai mangiato».

E sul successo globale dei Måneskin ci ha detto: «Sono molto felice di vederli avere così tanto successo! Il mio punto di vista è che le canzoni contano molto di più dell’essere “esotico”. Perché puoi essere esotico quanto vuoi, ma alla fine hai bisogno di una buona canzone!».