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Chapeau! Carl Brave al Fabrique dà nuova vita ai suoi brani

Il cantautore romano porta sul palco del club milanese diverse sfumature di se stesso accompagnato anche da una numerosa band nel riarrangiare tutti i suoi pezzi

  • Il31 Ottobre 2025
Chapeau! Carl Brave al Fabrique dà nuova vita ai suoi brani

Foto di Filippo Moscati

Luci soffuse, una band al completo, un pubblico impaziente. Questi sono i primi ingredienti imprescindibili per il concerto di Carl Brave al Fabrique di Milano. Il cantautore romano porta nel club milanese uno show intimo, ma coinvolgente. Nonostante si sia fatto attendere, l’artista è entrato d’emblée da sotto palco, avvicinandosi sin da subito al suo pubblico. Senza nemmeno dire una parola parte Regina Coeli

Già dal primo brano si intuisce che dietro ai pezzi preparati per la setlist del concerto c’è un grande lavoro di riarrangiamento dei sound. Non che questo abbia tolto dalla sua anima di ragazzo indie che si è costruito negli anni, ma sicuramente gli ha dato modo di spaziare verso altre firme sonore giocando molto con lo swing, l’R&B, il funky, il pop e persino con alcuni campionamenti del clubbing e psichedelici per certi ritornelli.

Carl Brave al Fabrique riarrangia il suo repertorio

Ad aiutare Carl Brave a riarrangiare i suoi brani c’è una band potentissima e, soprattutto, molto numerosa. Non mancano i fiati, le trombe e il filicorno, nemmeno un paio di coristi, le chitarre, il basso, la batteria e le tastiere. L’ambiente creato e, probabilmente ricercato, è molto simile a quello di un bar di musica jazz. In certi momenti, non sembra nemmeno di essere nel club milanese. Non c’è una scenografia, lo spazio non lo permette, ma i giochi di luci colorano l’atmosfera a ritmo di musica.

L’impressione è che Carl Brave abbia invitato i suoi spettatori a una delle sue jam session. A volte può essere rischioso portare un repertorio totalmente riarrangiato e che, per molti aspetti, si discosta quindi dalle versioni originali che siamo abituati ad ascoltare su Spotify. Il risultato però è stato da Chapeau. Il cantautore romano riesce nel suo intento e porta sul palco del Fabrique tutte le sue (anche nuove) sfumature. 

L’anima rimane sempre quella del Carletto-indie, tant’è vero che il pubblico si accende davvero sugli storici pezzi dell’artista. Solo Guai, Polaroid, Noccioline e l’immancabile Sempre in due sono solo alcuni dei brani che hanno definito la carriera di Carl Brave, tracce iconiche che, stando alla reazione del pubblico piena di enfasi, non passano mai di moda. 

Un concerto che è la definizione di chill

Carl Brave ha spaziato molto con il suo repertorio. Non solo i pezzi più storici della sua carriera, ma anche i nuovi singoli che si allontanano dall’indie e prendono una direzione più pop, come Occhiaie. Alcuni brani sono addirittura stati riarrangiati con le sonorità del clubbing e un pizzico di sperimentazione psichedelica. Apparentemente dei mood molto lontani dal Carl Brave di Isola Tiberina

Noccioline, ad esempio, ha fatto saltare tutti i presenti prendendo una vibe da discoteca anni 2000. Carl Brave non ha fatto a meno di due ospiti: Francesca Michielin e Sarah Toscano hanno raggiunto il cantautore romano per duettare sulle note di due rispettive hit, ovvero Fotografia e Perfect

Un brindisi a Roma

Più romano, sia nell’accento che nei testi, di Carl Brave ci sono solo pochissime altre persone. Tra un «daje ce stamo» e l’altro, i collegamenti tra Milano e la capitale non sono mai stati così vicini. La città natale di Carl Brave è infatti una parte sempre molto presente nei testi delle sue canzoni (e all’inevitabile cadenza parlata). Il tour del cantautore proseguirà con le date di Firenze al Teatro Cartiere Carrara (12 novembre) e, infine, farà capolinea proprio nella sua Roma al Palazzo dello Sport (27 novembre).

Uno degli aspetti migliori dello show è stata sicuramente l’energia trascinante che si rifletteva anche nei brani. Nessuno, band e pubblico, voleva che finissero le canzoni, tanto è vero che Malibù, brano di chiusura, è stato trascinato per quasi 10 minuti riunendo la folla sotto palco in una grande aria di festa. Carl Brave correva da un estremo all’altro del palco andando anche giù in mezzo al pubblico, la band suonava buttandosi addirittura per terra e il ritornello era diventato un loop infinito. Insomma, il concerto di Carl Brave al Fabrique di Milano è stato una delle “Notti Brave” dedicate ai nostalgici più affezionati e, ovviamente, un po’ anche a Roma.

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