La missione del “Conad Jazz Contest”? «Promuovere il talento dei giovani»
Le iscrizioni per il Conad Jazz Contest 2018 sono aperte fino al 14 maggio. L’iniziativa creata da Conad e Umbria Jazz vuole valorizzare il talento dei musicisti under 30. Ecco le dichiarazioni degli organizzatori
Ancora una volta Conad e Umbria Jazz hanno unito le loro forze nella ricerca dei nuovi talenti del nostro Paese. Sono già attive le iscrizioni (scadono il 14 maggio 2018) per la settima edizione del Conad Jazz Contest 2018, la manifestazione che negli ultimi anni ha acquisito sempre più notorietà e rilievo a livello nazionale (ma non solo). Lo scorso anno hanno partecipato oltre 1000 artisti (tutti rigorosamente under 30, come prevede il regolamento).
Anche per questa settima edizione, il Conad Jazz Contest 2018 prevede per i 10 finalisti la possibilità di esibirsi sul palco di Umbria Jazz (che si svolgerà dal 13 al 22 luglio a Perugia). Abbiamo incontrato Francesco Pugliese, amministratore delegato di Conad, e Cristiano Romano, responsabile comunicazione e Ufficio Stampa dell’Umbria Jazz.
Il contest ha dimostrato di avere un forte richiamo internazionale, come del resto lo stesso Umbria Jazz. Era un risultato scontato? Secondo voi cosa spinge dei giovani artisti ad andare in un altro paese per mettersi in gioco?
Francesco Pugliese: «Il richiamo internazionale assunto dalla manifestazione non era affatto scontato, anzi. Siamo partiti in modo graduale, decidendo di aprire il concorso agli artisti stranieri solo a partire dalla quinta edizione. Non perché la musica abbia dei confini, ma perché volevamo avere la certezza che il contest avesse le spalle abbastanza larghe – in termini di partecipazione e riconoscimenti offerti – da potersi aprire a una competizione globale. È stata una scommessa vincente: lo scorso anno hanno preso parte alla manifestazione 250 formazioni, per un totale di oltre 1.000 artisti provenienti da 25 Paesi del mondo, con un’età media di 26 anni. Il successo è dovuto in parte alla caratura internazionale di Umbria Jazz – una delle più rilevanti kermesse musicali a livello globale, che ha saputo esportare il marchio Italia nel mondo – e in parte alla rilevanza dei premi offerti, che danno ai partecipanti opportunità concrete di costruirsi una carriera: l’esibizione su un palco straordinario come quello del Festival, un sostegno economico per dar vita ai propri progetti, una borsa di studio prestigiosa per la Berklee Summer School at Umbria Jazz Clinics. È questo che spinge tanti giovani artisti stranieri a iscriversi: i vincitori dello scorso anno, i losangelini Chord Four, ci hanno ringraziato, definendo il contest un’esperienza che ha davvero cambiato loro la vita».
L’età massima prevista è 30 anni: un contest fatto su misura per i giovani talenti. Perché questa scelta?
Francesco Pugliese: «L’idea di promuovere un concorso riservato ai giovani è nata nel luglio 2011 proprio a Perugia, in seguito ad una conversazione con Renzo Arbore, presidente della Fondazione Umbria Jazz, e Carlo Pagnotta, direttore artistico del Festival. Vedendo che moltissimi ragazzi avvicinavano il maestro per mostrargli i propri progetti e chiedergli consigli, ci è sembrato necessario dar vita a un’iniziativa che consentisse di incanalare queste energie, dando spazio a nuove idee e proposte musicali. Per guardare al futuro bisogna partire dai giovani, dando loro occasioni di dimostrare il proprio valore e di far crescere il Paese. Per questo Conad sta portando avanti una strategia di sostegno alle nuove generazioni che si esprime in diverse iniziative, di cui il contest è parte integrante. È in quest’ottica che ogni anno il concorso si arricchisce di nuovi riconoscimenti: non semplici premi di tipo economico – che pure non mancano – ma opportunità concrete di mostrare e sviluppare il proprio talento. Cerchiamo di offrire a questi ragazzi non uno spazio di visibilità fine a se stesso, ma una reale opportunità di costruire il proprio futuro».
Il concorso, patrocinato dalla Regione Umbria e dal Comune di Perugia, rappresenta un motivo d’orgoglio per il territorio. Che tipo di riscontro avete avuto dalle istituzioni?
Francesco Pugliese: «Le istituzioni del territorio hanno sempre dato il loro pieno sostegno all’iniziativa, che ha ricevuto il patrocinio della Regione e del Comune sin dalla prima edizione. Il concorso, del resto, fa parte dell’impegno più ampio di Conad nei confronti del Festival, che il Consorzio porta avanti da oltre un decennio. Un supporto che si esprime non in una semplice sponsorizzazione, ma nella partecipazione attiva alla valorizzazione della manifestazione, con una serie di iniziative – concerti, occasioni di dibattito, azioni di promozione del territorio – che nel corso degli anni hanno visto lavorare fianco a fianco le istituzioni, i promotori del Festival e Conad con la propria cooperativa locale».
Umbria Jazz è un marchio d’eccellenza a livello internazionale. Che tipo di visibilità può garantire ai vincitori del contest?
Cristiano Romano: «Rispondo con le parole dei Chord Four, vincitori della scorsa edizione: “Vincere il Contest ci ha davvero cambiato la vita e consigliamo a tutti i musicisti di partecipare”. In questa frase c’è tutto quello che Umbria Jazz spera di offrire non solo ai vincitori, ma a tutti i partecipanti. Innanzitutto una visibilità a livello artistico e musicale: Umbria Jazz è tra i più importanti e seguiti eventi live in Europa, e gode di un’ottima reputazione a livello mondiale, tanto che per molti musicisti anche affermati è un onore suonare sui nostri palchi. Inoltre diamo ai gruppi la possibilità di esibirsi virtualmente sui nostri canali social, che raggiungono un considerevole numero di appassionati e permettono anche a chi non avrà la possibilità di suonare a Perugia di mettersi comunque in mostra di fronte a un pubblico competente e appassionato».
Il jazz è un genere musicale che richiede studio e un continuo perfezionamento. In che modo il Conad Jazz Contest promuove il merito?
Cristiano Romano: «Il Conad Jazz Contest promuove il merito innanzitutto attraverso la possibilità, per il singolo artista più promettente, di frequentare a luglio a Perugia, in concomitanza con il festival, le Berklee Summer School at Umbria Jazz Clinics 19: un’esperienza formativa esclusiva nell’ambito dell’unico seminario tenuto in Italia dalla scuola di musica jazz più prestigiosa al mondo, il Berklee College of Music. Inoltre penso che il mettersi in gioco pubblicamente, senza filtri, davanti ad una platea così ampia e competente sia un grande stimolo a migliorarsi e consenta ai più meritevoli la possibilità di avviare una brillante carriera musicale».