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Il Concerto che vorrei, il live inclusivo dentro e fuori dal palco parte in tour

Il progetto partito due anni fa coinvolge artisti, pubblico e venue su diversity, gender equality e disabilità: cinque appuntamenti a Palermo, Bologna, Roma e Milano

Autore Billboard IT
  • Il25 Settembre 2024
Il Concerto che vorrei, il live inclusivo dentro e fuori dal palco parte in tour

L’idea di KeepOn Live nasce da un presupposto: rendere l’esperienza di uno show dal vivo totalmente accessibile, sia da un punto di vista di fruizione che di condivisione. Il Concerto che vorrei, ideato in collaborazione con il Ministero della Cultura, si fonda su punti fermi che mirano a tutelare ogni forma di disabilità e diversità. L’evento, realizzato anche con il supporto di Equaly, Uildm (associazione di riferimento per le persone con distrofie e altre malattie neuromuscolari), CSV Milano (agente di sviluppo del volontariato e della cittadinanza attiva) Revelland e BAM! Strategie Culturali, per la prima volta coinvolgerà dal vivo artisti, pubblico e addetti ai lavori con cinque appuntamenti. Si parte domani, giovedì 26 settembre, da Palermo.

Per due anni, attraverso questionari e interviste, KeepOn Live ha analizzato le diverse esigenze degli attori in campo per realizzare un concerto ideale. I pilastri sono tre: diversity, ovvero una programmazione inclusiva, gender equality nei ruoli professionali e nella divulgazione comunicativa, disabilità, ovvero l’accessibilità degli spazi e l’adozione di un codice comportamentale inclusivo.

Il Concerto che vorrei parte da Palermo

La prima tappa, una sorta di anteprima, ci sarà domani alle ore 22 a I Candelai di Palermo, in occasione della chiusura del KeepOn Live Fest. Sul palco salirà il duo electro-pop olandese CUT nell’ambito di Revelland (2023 – 2025), la rete europea collaborativa determinata a creare spettacoli accessibili. Un’iniziativa che giunge per la prima volta in Italia dopo essere già approdata su palchi prestigiosi come lo Sziget Festival (Ungheria), l’ESNS (Paesi Bassi) e il Roskilde (Danimarca). Sebastiaan Dutilh e Belle Doron con The Ritual danno vita a un’esperienza immersiva e multisensoriale guidata da una “voce divina” che stimola anche il gusto, l’olfatto e il tatto, creando un forte legame col pubblico.

Prima di loro si esibiranno gli italiani One eat One, la prima band di musica elettronica al mondo composta da persone normodotate e persone con disabilità e Giorgina Lo Nardo, artista e performer LIS di Palermo già sul palco con i Pinguini Tattici Nucleari.

Il Concerto che vorrei (qui il sito ufficiale) evidenzia e tenta di risolvere delle problematiche comuni che il più delle volte rendono i live dei luoghi “esclusivi”. Basti pensare al concetto di area “recintata” lontana dal palco e dai propri amici per i disabili, o al’obbligo di avere un accompagnatore o perfino, in alcuni casi, la richiesta del 100% di invalidità per poter usufruire di spazi e servizi dedicati. Un altro tema è quello della formazione dello staff che dovrebbe essere pronto ad accogliere e gestire situazioni delicate.

Le date

Dopo l’apertura a Palermo di domani, Il Concerto che vorrei farà tappa al Dumbo di Bologna venerdì 11 e sabato 12 ottobre durante il roBOt Festival (grazie all’impegno dell’associazione SHAPE); al Monk di Roma giovedì 17 ottobre e presso La Santeria di Milano, nell’ambito della Milano Music Week di novembre (la data verrà annunciata nei prossimi giorni).

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