David Byrne in concerto a Milano nel 2026
L’ex Talking Heads arriverà dal vivo al Teatro degli Arcimboldi il 21 e 22 febbraio dell’anno prossimo. Prevendite a partire dal 13 giugno

David Byrne (foto di Shervin Lainez)
David Byrne ha annunciato l’uscita di Who Is the Sky?, il suo nuovo album dopo il pluripremiato American Utopia del 2018. Il disco arriverà il 5 settembre per Matador Records. L’album è stato prodotto dal vincitore del Grammy Kid Harpoon (già al lavoro con artisti come Harry Styles e Miley Cyrus), mentre i dodici brani sono stati arrangiati dai membri della Ghost Train Orchestra, ensemble da camera di New York. Subito dopo l’uscita dell’album, David Byrne partirà in tour, con due date che toccheranno anche Milano.
L’ex Talking Heads infatti si esibirà in concerto al Teatro degli Arcimboldi il 21 e 22 febbraio 2026. La band in tournée sarà composta da tredici musicisti, cantanti e ballerini, inclusi membri della band di American Utopia. Il tour nordamericano inizierà a settembre, con date in Australia e Nuova Zelanda a partire da gennaio 2026, mentre il tour europeo e nel Regno Unito partirà dal mese successivo.
I titolari di carta Mastercard avranno accesso prioritario ai biglietti a partire dalle ore 10 di mercoledì 11 giugno. Da giovedì 12 giugno alle ore 10 i biglietti saranno disponibili in prevendita per tutti gli utenti iscritti a My Live Nation. Per accedere alla pre sale basterà registrarsi gratuitamente su www.livenation.it. La vendita generale dei biglietti dei concerti di David Byrne a Milano sarà aperta dalle ore 10 di venerdì 13 giugno anche su Ticketmaster.
Il nuovo album Who Is the Sky?
In Who Is the Sky? fanno la loro apparizione amici musicisti, vecchi e nuovi, tra cui St. Vincent, Hayley Williams dei Paramore, il batterista degli Smile Tom Skinner e il percussionista di American Utopia Mauro Refosco. L’album è anticipato dal singolo Everybody Laughs. Insieme al brano, Byrne ha pubblicato il video ufficiale, diretto dall’artista multimediale Gabriel Barcia-Colombo.
«Qualcuno che conosco mi ha detto: “David, usi spesso la parola ‘tutti’”. Credo di farlo per dare una visione antropologica della vita a New York così come la conosciamo», afferma Byrne. «Tutti vivono, muoiono, ridono, piangono, dormono e fissano il soffitto. Tutti si mettono nei panni degli altri, ma non lo fanno fino in fondo. Io l’ho fatto».
E ancora: «Ho cercato di cantare di queste cose, che potrebbero essere viste come negative, bilanciandole con la sensazione di entusiasmo che traspare dal groove e dalla melodia, soprattutto alla fine, quando io e St. Vincent ci mettiamo a urlare e cantare insieme. La musica può fare questo: unire gli opposti. Me ne sono reso conto cantando con Robyn all’inizio di quest’anno. Le sue canzoni sono spesso tristi, ma la musica è gioiosa».