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Hungry like the Wolf: la grinta dei Duran Duran colpisce ancora a Lucca

Due date sold out al Lucca Summer Festival, con oltre 18mila biglietti polverizzati, la band torna in Italia dopo soli due anni dall’ultimo show, con la stessa verve e quella voglia di fare musica che non li abbandona mai. E oggi si replica

Autore Billboard IT
  • Il23 Luglio 2024
Hungry like the Wolf: la grinta dei Duran Duran colpisce ancora a Lucca

I Duran Duran al Lucca Summer Festival, foto di Francesco Prandoni

Per il concerto dei Duran Duran al Lucca Summer Festival, Piazza Napoleone è stracolma. I presenti sono circa 9mila, molte persone arrivano dall’estero, anche perché Lucca stessa è una città incantevole e il mare non è lontano. Il posto è piccolo ed accogliente, lo spettacolo inizia in orario e senza band di supporto, a palco vuoto con le immagini generate dall’AI, della band all’interno di uno Space Shuttle in procinto di atterrare. Poi arrivano loro, elegantemente prendono posto: John Taylor, Simon Le Bon, Nick Rhodes, Roger Taylor insieme alle due coriste Anna Ross e Rachael O’Connor, nonché al sassofonista Simon Willescroft. Loro amano l’Italia e i fan italiani sono fedeli alla band da almeno quarant’anni.

Con i Duran Duran a Lucca un viaggio emozionante nel tempo

Inizia così un viaggio nel tempo fatto di immagini, di luci e colori sullo schermo che accompagnano i brani degli esordi Night Boat, in versione rivisitata, insieme ad altri pezzi nell’ultimo album Danse Macabre, uscito lo scorso ottobre. Poi Wild Boys, che ha mandato la platea in delirio come sempre. Essendo il tour del quarantennale della loro carriera, non potevano mancare i vecchi successi come Hungry like the Wolf, A View to a Kill e Notorious, tra i brani più amati, ma anche vecchie glorie dal sound intramontabile come Friends of Mine e Careless Memories. Apprezzata da tutti anche la versione live più recente di The Chaffeur.

Interessante anche il medley di Lonely in your Nightmare che sfuma in Super Freak di Rick James, celebre punk-funk hit del 1981. Mentre dall’album Future Past è stato scelto Invisible, brano con il primo video musicale generato interamente da Huxley, una Intelligenza Artificiale “creativa”.

Durante lo show non sono mancati messaggi di solidarietà e di pace, come quando la band ha dedicato Ordinary World al popolo sofferente dell’Ucraina e di Gaza.

Due cover da applausi: White Lines e Psycho Killer (senza Victoria)

Ancora vecchie hits come Come Undone, una versione rivista di New Moon on Monday, poi Planet Earth, Sunrise e la cover dei Grandmaster Flash, White Lines. Attesissima The Reflex con la partecipazione del pubblico nel ritornello. Poi un altro medley di Psycho Killer, cover dei Talking Heads (eseguita in Danse Macabre con Victoria dei Måneskin), agganciata durante il concerto a Girls on Film.

Verso la fine dello show, durante l’intro della ballad più amata dal pubblico, Le Bon ha ricordato il concerto di San Siro del 1987, rivolgendosi alla folla: “C’eravate anche voi?” e ha citato la prima pagina di un quotidiano dell’epoca dove appariva come titolo: Save a Prayer e alle prime note, sono apparse le immagini di decine di colombe bianche in volo che hanno abbracciato la piazza, rimandando, ancora una volta, ad un messaggio di pace. Il concerto termina così in grande stile con l’intramontabile Rio e tutti i presenti in piedi a ballare. Un concerto che è stato una vera festa e un’occasione per tanti amici di ritrovarsi ancora una volta sotto un palco, magari insieme ai propri figli e alla famiglia. Questa sera si replica, per l’ultima data italiana.

Articolo di Luana Salvatore