Eric Clapton a Milano con una superband e una Stratocaster con la bandiera palestinese
Il chitarrista inglese ha ripercorso la sua carriera nel primo dei suoi due concerti all’Unipol Forum: Slowhands è ancora in formissima

Eric Clapton
Eric Clapton è un cantastorie. È colui che ha fatto del talk blues un genere ultra-personalizzato, un marchio di fabbrica. La sua impronta indelebile sulla storia del rock è data da un rispetto sacrale nei confronti delle radici del genere e anche da quel tocco di psichedelia che ha caratterizzato le sue folli creazioni nell’Inghilterra degli anni ‘60, Yardbirds e Cream. Impossibile non iniziare il concerto dell’Unipol Forum di Milano, a due anni dal live al Lucca Summer Festival, con White Room, la hit ‘opening track’ di Wheels Of fire, il terzo e ultimo vero album del supergruppo londinese formato da Eric ‘Slowhands’ Clapton, Jack Bruce al basso e Ginger Baker alla batteria.
Spesso i concerti di artisti del genere sono il susseguirsi di una hit dopo l’altra. Clapton a 80 anni, portati benissimo, ha accumulato una serie di successi, album iconici e sbagliati, progetti di primissimo livello e repack unplugged un po’ trascinate, in generale album sopravvalutati e sottovalutati. Così tanto materiale che la scaletta si scrive da sé. Il picco di decibel arriva con Sunshine of Your Love, quarta traccia della serata, momento topico in cui il chitarrista inizia a ingranare anche con la voce. Nonostante qualche comprensibile affanno vocale, il tocco sulla Strato resta ancora pulitissimo e iper-riconoscibile. “Aged like fine wine” direbbero dalle sue parti.
Con Eric Clapton al Forum di Milano solo grandi musicisti
Il programma della serata sembra chiaro. Una band del genere non puoi relegarla a semplice supporto. C’è un gioco continuo tra i musicisti e Clapton, lo sfidano quasi a chi fa l’assolo più bello. Challenge accepted ed è così che il livello tocca dei picchi altissimi. Tra Tim Carmon che suona l’Hammond come una Rickenbacker degli anni ’60, Chris Stainton, classe 1944, che ha la velocità e l’entusiasmo di un ragazzino al primo esame di conservatorio, con l’esperienza di chi però ha suonato con Joe Cocker, George Harrison e Pete Townsend. E infine la seconda chitarra, il figlioccio di Eric, Doyle Bramhall II, che suona con Slowhand da più di vent’anni. Sul palco c’è grande stima reciproca e sorrisoni, si vedono gli amici di una vita che si divertono quasi scordandosi della performance.
Dopo la ballad romantica Kind Hearted Woman Blues il pubblico è dalla sua e si prepara alla fase acustica del live, tra le più attese. È invece il momento più deludente della serata. Tears in Heaven, la canzone dedicata alla scomparsa del figlio Conor avuto con l’attrice italiana Lory del Santo, è un po’ strozzata. Segno forse che a Calpton la sediolina sta ancora stretta. Forse inizieremo a preoccuparci quando si siederà per recuperare le forze dopo le jam infinite in elettrico, ma non è ancora questo il momento.
Eric Clapton esibisce la Fender Stratocaster con i colori palestinesi
La seconda parte del concerto è puro rock, blues e jazz, con improvvisazioni che lasciano spazio anche a una jam reg governata da sua maestà Nathan East al basso.
Per Badge la storica Fender Stratocaster dell’artista inglese cede il posto a una nuova e più attuale Strato, quella che già aveva esibito due anni fa a Lucca, la Custom made con i colori della Palestina. La mostra con fierezza durante gli assoli dei colleghi. E la suona fino alla fine dell’ora e mezza di concerto in cui ripercorre punti cruciali della sua carriera. Anche se mancano Lyla e Wonderful Tonight, in scaletta ma non eseguita. Si chiude con Cocaine e Before you Accuse me. Un pò come a dire “prima di accusarmi di essere bollito” – lecito pensarlo anche perchè spesso gli ultimi giri di boa di artisti pluri argentati e brizzolati risultano grandi occasioni di marketing – “venite a vedermi e cambierete idea”.
Il prezzo del biglietto era alto, ma ci chiediamo in quale altra occasione ci sia la possibilità di assistere a perfomance del genere di musica dal vivo. Otto musicisti, Sonny Emory alla batteria e le coriste Sharon White e Katie Kissoon, tra i migliori in assoluto nel proprio genere. Qui sta l’intelligenza di Clapton, nel dare molto spazio al talento altrui e questa sera la superband avrà nuovamente modo di sfidarlo nella gara di assoli tanto divertente quanto impressionante.
La scaletta della prima data di Eric Clapton all’Unipol Forum di Milano
- White Room
- Key to the Highway
- I’m Your Hoochie Coochie Man
- Sunshine of Your Love
- Kind Hearted Woman Blues
- Golden Ring
- Nobody Knows You When You’re Down and Out
- Can’t Find My Way Home
- Tears in Heaven
- Badge
- Old Love
- Cross Road Blues
- Little Queen of Spades
- Cocaine
- Bis: Before You Accuse Me