Giovanni Truppi, elogio della fragilità: cronaca di un live milanese
Il cantautore napoletano si è esibito ieri sera all’Auditorium di Milano, conclusione di un tour di tre tappe nei teatri. Il nostro racconto
A Milano la primavera ha ritrovato una mitezza che sembrava impossibile nelle settimane scorse. Anche per questo c’è tanta voglia di stare fuori e ritrovarsi con i propri simili per quel rito collettivo che sono i live. Davanti all’Auditorium di Milano in largo Mahler si forma un’ordinata fila per accedere al concerto di Giovanni Truppi: con la tappa meneghina del 31 maggio, infatti, il cantautore napoletano chiude una serie di tre date in importanti teatri (prima il 16 maggio al Teatro Trianon di Napoli, poi il 22 all’Auditorium Parco della Musica di Roma), per dare il via a breve al tour estivo fra festival e rassegne in giro per l’Italia.
La suggestiva venue – perfetta per proposte artistiche ricercate come quella di Giovanni Truppi – non è colma. In compenso il pubblico – età media sui trent’anni – è particolarmente caldo e affettuoso, con tanto di singalong su alcuni brani (cosa non scontata, considerata la complessità metrica di certe canzoni) e doppia standing ovation finale.
Lo spettacolo proposto è in linea con la partecipazione al Festival di Sanremo e la recente antologia Tutto l’Universo, ovvero una celebrazione della carriera ormai decennale del cantautore napoletano, da Scomparire a Tuo Padre, Mia Madre, Lucia.
I punti di forza di Giovanni Truppi dal vivo
L’innata timidezza di Giovanni Truppi (quasi si scusa con il pubblico quando prende la parola fra un pezzo e l’altro) si trasforma in un formidabile propellente quando lui si cala nell’esibizione live. Nonostante l’introspezione che caratterizza molte sue canzoni, Truppi è un performer particolarmente “fisico”. Nei momenti di maggiore intensità è tutto un fascio di nervi e picchia la chitarra con furia. E dal vivo ha una potenza di voce notevole, che non sempre emerge così chiaramente dalle registrazioni in studio. Ma al tempo stesso sa ben dosare il range dinamico dell’interpretazione in base al mood che il singolo brano vuole evocare.
In ciò è senz’altro agevolato da due fattori. Prima di tutto la band, affilatissima: Daniele Fiaschi (chitarre), Duilio Galioto (tastiere), Nicoletta Nardi (cori e tastiere), Giovanni Pallotti (basso), Paolo Mongardi (batteria). Un plauso speciale va a quest’ultimo, capace di portare le canzoni di Truppi a un livello superiore grazie interventi sofisticati su piatti e tom. E poi la qualità del parco luci, che esalta i momenti di intensità del live e lascia respiro a quelli più intimi.
Alcune belle sorprese
Graditi ospiti a sorpresa della data milanese sono stati Diodato e Brunori Sas. Il primo per una dolce reinterpretazione della ballad Scomparire e il secondo, salito sul palco per il bis, per il duetto su Procreare (brano già in featuring nella versione originale, uscita sull’EP 5 del 2020). Ottima la scelta di lasciare la romantica Quando Ridi (dall’album Poesia e Civiltà del 2019) come ultimo brano dei bis, eseguito in una versione ancora più intima dell’originale.