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Gli Imagine Dragons ripartono da Milano e dalle canzoni delle nostre vite

La leg europea della band di Las Vegas è partita ieri dall’Ippodromo SNAI La Maura con il primo dei quattro appuntamenti italiani: una scaletta inedita, hit a non finire e tanti coriandoli

  • Il28 Maggio 2025
Gli Imagine Dragons ripartono da Milano e dalle canzoni delle nostre vite

Foto di Andrea Ripamonti e Henry Ruggeri

Un concerto può avere tanti significati. Le emozioni provate e la percezione dell’evento cambiano in base al periodo o la fase che stai vivendo. Un po’ come quando una canzone che hai ascoltato, per caso o per sbaglio, in un momento triste, ti restituisce sempre quella sensazione anche quando sei dell’umore opposto. A un concerto degli Imagine Dragons c’è il rischio che si generi un’altalena di post-sentimenti: in una loro scaletta qualsiasi, come quella di ieri sera a Milano, hai almeno quindici canzoni che sono delle hit e che, volente o nolente, hanno fatto da colonna sonora a qualche attimo della tua vita. Preso atto di questo, quale è la misura con cui una band dal vivo si distingue dal resto?

Un esempio, piuttosto personale, è la rielaborazione di quelle stesse sensazioni di cui sopra. Un brano come Bad Liar, o l’intro con una resa quasi R&B di Whatever It Takes o persino una Walking the Wire eseguita con una partecipazione commovente da un Dan Reynolds in formissima, sono delle dimostrazioni tangibili. Singoli da Hot 100 che, in alcuni casi, a forza di ascoltarli in radio o nei bar hai finito quasi per odiare e che, dal vivo, acquistano un nuovo significato. Gli Imagine Dragons hanno sì le canzoni dalla loro parte, ma non si adagiano sugli allori. Potrebbero farlo tranquillamente.

La prima data della leg europea del loro LOOM tour è stata uno spettacolo musicale, nel senso stretto del termine. Al primo posto ci sono state la cura di canto e suono. Poi, certo, non sono mancati i coriandoli. Anzi, si è quasi esagerato. Qualche timido fuoco d’artificio e le fiamme durante i pezzi più rock. E tra questi è spiccata per carica l’immancabile I’m So Sorry. Canzone che diverte e che lascia anche un po’ di amaro in bocca per le promesse non mantenute. Quella direzione la band non l’ha infatti più perseguita. Nonostante il grande comparto scenico, i veri protagonisti non sono stati la scenografia e gli effetti speciali, ma voce e strumenti.

Foto di Andrea Ripamonti e Henry Ruggeri

Esorcizzare i demoni

Tra le canzoni che non possono mai mancare in una scaletta degli Imagine Dragons ci sono Radioactive e Demons. Dan Reynolds non ha bisogno di introdurle, ma le parole che dice poco prima della fine del concerto sarebbero state perfette. Il pubblico l’ha salvato e li ha salvati. Come le oltre sessantamila persone che all’Ippodromo di Milano hanno cantato e si sono raccolte, fisicamente e con lo sguardo, attorno alla pedana dove il frontman non riusciva a fare a meno di correre e saltare. Talvolta rimanendo a braccia larghe oppure protendendole verso i fan. Da sotto gli arriva di tutto. Un peluche, sul finale le bandiere dell’Ucraina e della Palestina con le quali si copre il torso nudo durante Believer, ma la cosa più curiosa è un’altra.

Siamo durante il momento più intimo del concerto di Milano: gli Imagine Dragons al completo sono in pedana per una sezione semi-acustica. Prima la sorpresa Next to Me poi, mentre va in scena la cover sentita di Lean on Me di Bill Withers (brano che il gruppo aveva eseguito in passato), Dan riceve dal pubblico un paio di calzini di spugna. Sorride e decide di indossarne uno. In segno d’amicizia? Un modo per connettersi con i presenti e lasciar scivolare fuori dalla testa tutto il resto.

Foto di Andrea Ripamonti e Henry Ruggeri

«La musica come connessione con l’altro» dice prima che parta Don’t Forget Me. Insieme all’opening Fire in These Hills, al singolo Eyes Closed, all’estiva Take Me to the Beach e alla spensierata Nice to Meet You è uno dei pochi brani dell’ultimo disco. Un progetto un po’ passato in sordina ma al quale lo show riesce a conferire il corretto spazio all’interno di una cornice stracolma di grandi successi. Per il pubblico e con il pubblico, tra l’altro variegatissimo. Si va da adulti, coppie, fino a ragazzi più piccoli accompagnati dai genitori. Gli Imagine Dragons dal vivo sono una sorpresa per chi ha sempre avuto su di loro il pregiudizio che fossero una band radiofonica e basta. Sono invece una certezza per chi si è sempre lasciato trascinare.

La band tornerà in Italia giugno con altri tre appuntamenti. Dopo Milano gli Imagine Dragons suoneranno il 18 e il 19 giugno allo Stadio Euganeo di Padova e il 21 giugno al Diego Armando Maradona di Napoli.

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