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LA SAD fa festa al Carroponte di Milano per la fine di un’altra “SUMMERSAD”

Fiks, Plant e Theo chiudono il tour estivo con uno spettacolo dal vivo punk e ricco di ospiti

Autore Billboard IT
  • Il9 Settembre 2024
LA SAD fa festa al Carroponte di Milano per la fine di un’altra “SUMMERSAD”

Foto di Onofrio Petronella

La Sad chiude il “Summersad tour – 2024” a Milano al Carroponte di Sesto San Giovanni con uno spettacolo all’insegna del Punk – Cabaret. Perché Fiks, Plant e Theo sono artisti poliedrici e chi si ferma all’apparenza dell’acconciatura tricolore si prende una cantonata.

Attorno alle 21.15, sale la primissima ospite della serata. Una signora sulla cinquantina che prende il microfono in mano e inizia ad insultare i punk idols. «La vostra non è musica, siete solo dei tossici». Servirà una delle migliori performance di Ivano, il bodyguard più famoso d’Italia, esploso sui social dopo un video diventato virale, per accompagnarla all’uscita. E allora si può cominciare con Odio La Sad, il loro inno di risposta a tutte le critiche. Con improbabile lucidità, i tre rocker smontano una ad una le accuse di chi li considera diseducativi e inascoltabili. «Se adesso ti droghi, non è per gli errori dei tuoi genitori, ma per queste canzoni».

LA SAD, da Sanremo al Carroponte ricco di ospiti

Theo, Fiks e Plant sanno stare su un palco e molti dei loro detrattori se ne erano accorti già lo scorso febbraio a Sanremo, quando uno sconsiderato Amaudes aveva scommesso su di loro per la kermesse più pettinata dell’anno. Il trio aveva partecipato alla gara con il singolo AUTODISTRUTTIVO, arrivato 27°.

Il palco dell’Ariston ha giovato della loro presenza, nonostante non fossero certo arrivati nella città dei fiori per contendersi il titolo. In un’edizione di pezzi quasi tutti molto simili (c’è chi l’ha definita come un’unica grande canzone), AUTODISTRUTTIVO è stato sicuramente il momento di rottura. Anche grazie all’apporto di Riccardo Zanotti, il frontman dei Pinguini Tattici Nucleari, co-autore del brano e ospite della festa.

Il gran finale è dedicato proprio a lui, che affianca i tre con Maledetta vita, dall’ultimo album Odio La Sad uscito lo scorso aprile. Prima di Zanotti al Sad-Party hanno preso parte anche Donatella Rettore, con Lamette, già portata a Sanremo nella serata dei duetti, Dario Pirovano dei Dari, Diego Naska, con il quarto capitolo della saga Summersad e J-Ax con Goodbye. Reduce dalla reunion degli Articolo 31 con Dj Jad, con una serie di Forum sold-out nel 2023, l’icona del rap italiano dice di aver sempre creduto in questi ragazzi. E ha aggiunto una considerazione di stima nei confronti del loro pubblico: «Si vede che il vostro pubblico è fatto di gente che vuole venire ai concerti per cantare e ballare e non per fare i video da postare sui social».

Musica e gag

In effetti è vero. Pochi telefoni, cosa rara, e tanta voglia di ballare cantare, e per i più pavidi delle prima file anche pogare. Lo show non è dei più imperterriti mai visti. Tante interruzioni, forse anche a causa di problemi tecnici, e un ritmo abbastanza lento. Theo, Fisk e Plant si improvvisano showmen con dei piccoli skecth alla Cattelan, che per primo li aveva portati sul piccolo schermo. Sul palco anche i The Show e i Pantellas, con delle gag leggere e simpatiche, probabilmente non necessarie.

Ma ai ‘Bimbi-Sad’ non importa. La data più importante della loro carriera, con più di cinquemila i biglietti, è un grande punto di ritrovo per persone un po’ di tutte i tipi. Il ‘punk-core’ vince a mani basse la sfida per numero di adepti, anche se non mancano famigliole con bimbe in delirio sulle spalle dei padri.

Niente x Sempre, la classica punk ballad sottona, spezza il ritmo del concerto. È il momento della consapevolezza che anche un’altra Summersad sta per finire, questa volta per Theo, Fiks e Plant davanti a una marea di ragazzi spesso un po’ emarginati e considerati diversi. E allora Plantino ci tiene a specificare che la diversità è un valore e che non andrebbe repressa, ma alimentata e supportata. In un’industria musicale che spesso tende ad uniformare il suono e le proposte, quello de LA SAD è un messaggio bello e necessario, che va ben oltre la musica stessa.

Articolo di Andrea Florenzano

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