Due amici e uno stadio: la rivoluzione rock di Laura Pausini e Biagio Antonacci
Nella prima delle due date di Laura Pausini e Biagio Antonacci a San Siro, i due artisti hanno dimostrato che senza la loro amicizia questo show non sarebbe stato così. Viscerale e sincero. Molti i momenti emozionanti, con un ritmo serrato ma per nulla ansiante
C’è una cosa che più di tutte mi è rimasta mentre tornavo verso casa dopo le tre ore di concerto di Laura Pausini e Biagio Antonacci. È la completa autenticità di ciò che ho visto. Inutile negarlo: nel mondo della musica, a regnare dovrebbero essere le emozioni di chi scrive e di chi canta. La verità di chi – tramite la sua creatività – trasmette il proprio messaggio al (suo) mondo.
Ma molto spesso, invece, ci troviamo di fronte a operazioni di marketing, di “gonfiaggio estremo” di numeri e dello stesso spessore artistico dei personaggi. Come se il percorso graduale di crescita di un artista non fosse più qualcosa da contemplare e accettare, ma qualcosa da nascondere. Come se il business della musica non avesse bisogno di persone. Umane. Ma di prodotti creati alla perfezione, per funzionare e basta. Non importa se per un anno, per la durata di un super-tour o di due pezzi in radio.
Laura Pausini e Biagio Antonacci si sono posti fin dall’inizio contro tutto questo. Mettendo davanti a ogni singola cosa la loro amicizia. Vera, duratura, sincera. E questo, è inutile negarlo, è andato a condizionare positivamente ogni fattore del loro show, pensato nei minimi particolari. Può sembrare un discorso retorico, ma provate a pensarci: i due artisti hanno dalla loro molti anni di carriera, ma anche un pubblico che – anno dopo anno – non li ha mai abbandonati. Anzi. E, forti di questo appoggio, hanno avuto il coraggio di fare uno show come piaceva a loro. Che ha stupito tutti i presenti. Compreso chi sta scrivendo.
Le foto del tour #LB2019
L’imponente palcoscenico – che, visto dall’alto, va a formare le iniziali dei due artisti – garantisce a Laura e a Biagio la possibilità di spostarsi spesso, di avvicinarsi a tutti i fan del parterre (e non solo). E pure di creare dei momenti specifici durante lo show. La direzione artistica di Luca Tommassini si vede in molte occasioni. La cura, ad esempio, delle clip proiettate sui sedici videowall enormi e mobili è importante e coinvolgente (a parte per l’inframezzo video nel quale gli artisti interpretano Van Gogh e La Ragazza con l’Orecchino di Perla di Vermeer, debole rispetto alla forza dell’intero show).
A livello musicale lo spettacolo riesce nell’intento di unire armonicamente due repertori differenti ma simili. Non ci sono momenti separati, c’è un flusso unico, nel quale i due artisti si fanno complici. Si alternano e si affiancano di continuo, tra i pezzi dell’uno e dell’altro. L’apertura rock – fatta dai due artisti a sei metri di altezza con una chitarra in mano – unisce Un’Emergenza d’Amore e Liberatemi. Subito dopo Resta in Ascolto, Non È Mai Stato Subito e il loro duetto su Il Coraggio di Andare. Il ritmo è serrato, ma non ansiante. I due si prendono il loro tempo per raccontarsi, tra un brano e l’altro. E ci tengono a sottolineare i momenti condivisi delle loro carriere.
Alcuni medley permettono alla Pausini e ad Antonacci di presentare al loro pubblico molti brani, alcuni dei quali del passato. In certi momenti, Laura canta Biagio e in altri Biagio canta Laura. E il pubblico sembra apprezzare (molto) questa condivisione. Tra un brano e l’altro, accadono molte cose. I due ballano il tango (c’è stato un grande lavoro sotto). Suonano diversi strumenti (entrambi la chitarra e il pianoforte e Laura apre l’esibizione di Biagio su Se È Vero Che Ci Sei suonando il flauto traverso). E arrivano pure a invitare i loro fan “nel loro salotto”, ricreato grazie a Tommassini nella parte centrale del palcoscenico.
L’impegnativa scaletta scorre velocemente, tra molti momenti ad alta intensità (perfetti per una dimensione come quella degli stadi) e alcuni brani dal brivido facile, facilissimo. Tra questi, Sognami, Se Tornerai, Invece No, Non È Detto, Vivimi. Ma l’elenco sarebbe davvero molto lungo. Degni di nota la grinta di Frasi a Metà della Pausini e il ritmo coinvolgente di Convivendo di Antonacci. Ma pure l’esibizione condivisa sulla profonda In Una Stanza Quasi Rosa, canzone di Antonacci che la Pausini aveva inserito nel suo album di cover, Io Canto.
Una cosa è certa: senza l’amicizia e la stima reciproca tra Laura Pausini e Biagio Antonacci questo show non sarebbe stato sicuramente lo stesso. Sono infatti numerosi i momenti nei quali i due esprimono amore nei confronti dei brani dell’altro. Ma questo rispetto non è tangibile solo con le parole, con le dichiarazioni reciproche di stima sul palco. Ma anche con l’intenzione. Elemento fondamentale per un artista. È l’intenzione di chi è innamorato di quello che sta cantando. E di chi è semplicemente felice di condividere palcoscenici così importanti con un amico. Al punto da voler dare tutto – ma anche di più – fino all’ultimo brano.
Oggi, venerdì 5 luglio, ci sarà la seconda data a San Siro (Milano) per Laura e Biagio.