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Lil Yachty, le foto del concerto di Milano

Ieri sera il rapper di Mableton ha incantato il Fabrique con il suo The Field Trip Tour, tra un intermezzo trap e momenti riuscitissimi di space rock

Autore Billboard IT
  • Il13 Maggio 2024
Lil Yachty, le foto del concerto di Milano

Lil Yachty al Fabrique di Milano, 12 maggio 2024, foto di Stefano Masselli per Billboard Italia

Diciamolo subito: quello di Lil Yachty al Fabrique di Milano è stato uno di quei live che hanno confermato la fortuna di essere uno dei nuovi hotspot del rap d’oltreoceano. Lo aspettavamo da cinque mesi, e finalmente ieri sera il rapper (anche se – visto il salto artistico verso sonorità più suonate e psichedeliche che ha compiuto con il suo ultimo album, Let’s Start Here – la definizione sarebbe riduttiva) di Mableton ha portato in Italia il suo The Field Trip Tour. Uno show con cui Lil Yachty ha letteralmente incantato Milano, in particolare durante i momenti dedicati al suo ultimo progetto.

Un viaggio psichedelico in tre parti

Pochi secondi prima che inizi il primo brano drive ME crazy! sullo schermo del Fabrique è comparsa la scritta “Warning” che avvisava gli spettatori sul massiccio utilizzo di luci e immagini. Nel frattempo il palco si popolava con chitarra, basso, batteria e tastiera, dando l’impressione che stesse per cominciare un concerto di una band rock. Ed è proprio questa l’impressione che abbiamo avuto, soprattutto nelle sezioni con cui Lil Yacthy ha aperto e chiuso il suo live a Milano. Portare una band dal vivo non era scontato, anche se l’ultimo disco del trapper si discostava dalle sonorità tipiche del genere sconfinando nel punk psichedelico.

Le visual e la sorpendente carica vocale di Yachty durante the ride- e prETTy hanno reso giustizia a un album che non poteva essere presentato dal vivo in un’altra maniera. Il pubblico, pieno di fan fedeli e super preparati su testi e momenti up dei brani, poga e suda. Uno dei momenti più sorprendenti è stato però quello di The Alchemist. con il rapper seduto che ha cantato accompagnato dal suono distorto della sola chitarra.

Abbiamo parlato della band e del rock, ma il paradosso è che il live di Lil Yacthy è sembrato simile a un concerto punk nella parte centrale, quella con le basi. Il rapper ha eseguito – sì, senza il playback – a ruota senza quasi mai fermarsi, diverse canzoni dei suoi primi album, quelli più propriamente rap. Una dopo l’altra, ritornello dopo ritornello, il più delle volte senza arrivare alla fine della canzone stessa. L’unico istante in cui l’artista statunitense si è letteralmente fermato è stato prima di cantare Yacht Club, brano pubblicato con Juice WRLD. Yachty ha chiesto al pubblico un minuto di silenzio per ricordare il rapper scomparso nel dicembre del 2019.

Un finale che vale il prezzo del biglietto

Il concerto di Milano di Lil Yachty è l’ennesima dimostrazione che non bisogna farsi ingannare dalle apparenze. Lo vedi salire sul palco con la divisa dei Vancouver Canucks e la bandana, salutare il pubblico con l’autotune sparato a palla e pensi che sarà il classico concerto trap. E invece è un’esperienza completamente opposta.

Il lungo finale è stata l’apoteosi. THE zone~ e poi the BLACK seminole sono stati l’apice della serata. Il ritorno della band sul palco e il suono ancora più corposo e massiccio hanno trasformato di nuovo il mood. I puristi del rock storceranno un po’ il naso ma c’è da sottolinearlo, l’autotune non inficia di certo nella resa. Lil Yacthy riesce a far trasparire e a unire le sue passioni. Quella per il punk rock non è un’escursione casuale, visto anche il recente featuring con YUNGBLUD, e non è neppure un qualcosa di troppo derivativo come nel caso di MGK. No, è la sua personalissima visione del mondo e della musica: acida, psichedelica e a forti tinte viola.

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