Limbo Festival 2025: dentro la bolla, fuori dal tempo
Si è tenuta dal 10 al 13 luglio a Barga, in Toscana, la quinta edizione del festival esperienziale e trasformativo che ha unito musica ed attività olistiche

Foto di Alessandro Puccinelli
Festival come il Limbo sembrano pensati proprio per persone che, negli ultimi periodi, hanno vissuto situazioni ingombranti, ritmi elevati, e desiderano ritrovare un flusso stabile delle cose in un contesto naturalistico di elevata cura. I quattro giorni del festival si sono svolti infatti nella cornice de Il Ciocco. Un parco naturale di 600 ettari con un complesso di boutique hotel, chalet e ristoranti, nel cuore della Valle del Serchio in Toscana. Per l’occasione, la produzione del festival ha realizzato un glamping con strutture e comfort a tuttotondo. Un villaggio di grandi tende mobili che ospitavano i palchi del festival, punti ristoro differenziati con esperienze gastronomiche variegate e molto altro.
Il tema del festival è stato “Rise”. Un invito ad elevarsi, a compiere un viaggio fuori dal tempo, ad esplorare se stessi e la comunità che ha vissuto gli spazi del Limbo. A testimonianza del tema, una programmazione ricca e articolata su vari livelli, che offriva l’occasione di vivere vie parallele, in base al proprio stato attuale.
Abbiamo assistito a una variegata fusione di set elettronici, musica dal vivo, pratiche olistiche ed esperienze gastronomiche. Giovedì, l’apertura al Nest Stage ha preso forma nel suggestivo Full Moon Opening Set di Tom Scharre, Davide Friello e Guiri. Un rituale di percussioni e handpan sotto la luna piena, che con la sua presenza illuminava – fisicamente e platonicamente – le persone e il luogo.
Il programma del Limbo Festival
Venerdì ha mantenuto un tono più riflessivo e atmosferico. In programma il live audiovisivo di Pablo Bolivar & Tom Dejonghe, seguito dal set soulful di Andy Smith, per poi concludere con il live ritmato di Tommy Soul, il live di Villa Panico e il dj set notturno di Tupa “Night Wolf”. Sabato, invece, ha avuto un taglio da club night, con l’highlight del set di Acid Pauli e un concerto piano-elettronica all’alba di Stefano Onorati e Andrea Guzzoletti.
Parallelamente, ogni mattina nel glamping si sono tenute diverse attività olistiche e sensoriali, con sessioni mattutine di yoga, sound healing, forest bathing, che hanno mostrato il volto meditativo del festival. La proposta gastronomica è stata invece curata dalla mano d’autore di Cristiano Tomei, che, utilizzando la materia prima offerta dal bosco, ha presentato degustazioni rotonde, sostenibili e rispettose del contesto naturalistico del festival.
Il documentario “We Become One – The Power of the Shared Musical Experience”
Tra le varie esperienze proposte dal Limbo Festival, hanno trovato spazio anche momenti di approfondimento, come la conversazione a cura di AlphaTheta – azienda che produce e sviluppa prodotti a marchio Pioneer DJ – dedicata al documentario “We Become One – The Power of the Shared Musical Experience”. Diretto da Dan Tait e con la presenza della DJ e curatrice Kikelomo Oludemi, il film esplora in chiave narrativa e scientifica il potere trasformativo del clubbing e delle esperienze musicali condivise. Un viaggio tra continenti che intreccia voci di neuroscienziati, psicologi e artisti per comprendere come e perché la musica riesca a generare connessione e stati di coscienza collettivi.
Il talk, con la partecipazione del regista Dan Tait e del giornalista Damir Ivic, ha offerto uno spunto di riflessione autentico e profondamente coerente con lo spirito del festival, coinvolgendo un pubblico attento e partecipe. We Become One è un documento che unisce scienza, emozione e spiritualità, e che invita a guardare alla musica come linguaggio universale. Come afferma Moodymann nel film: “Quando ci riuniamo… diventiamo uno”.
La Hands-On DJ Area di AlphaTheta
Per bilanciare riflessione e leggerezza, AlphaTheta ha anche allestito una Hands-On DJ Area, dove il pubblico ha potuto sperimentare liberamente con controller entry-level e tecnologie professionali, offrendo un’esperienza immersiva, didattica e divertente. Un esempio di branding, quello di AlphaTheta, che abbraccia la natura di un evento, senza plasmarlo su logiche di puro marketing, ma creando una narrativa solida e culturalmente interessante.
Il Limbo, più che un festival musicale, è un community festival: uno di quegli spazi in cui si vivono esperienze lontane dalla quotidianità. Il pubblico presente sembrava ricercare proprio questo: un’evasione dalla routine, la sensazione di star vivendo qualcosa di arricchente. Le sessioni di yoga, la camminata con gli alpaca tra i boschi della tenuta, i momenti di sound healing – tutto sembrava costruito come un invito a essere pienamente presenti, dentro una “bolla” nel senso più positivo del termine. Un tempo sospeso, ma capace di lasciare il segno.
Il tema del prossimo anno sarà “The New Era”. Sebbene il manifesto non sia ancora stato divulgato nei dettagli, ci si può già aspettare un nuovo inizio per il Limbo Festival e, al tempo stesso, un consolidamento della sua identità come festival esperienziale. Un evento che non si limita alla musica, ma che continua a coltivare un approccio culturale, sensoriale e umano.
Il Limbo tornerà dal 10 al 12 luglio 2026 negli spazi de Il Ciocco, in Toscana.