Mahmood, rinviato al 2022 il tour in Italia ed Europa

Alla luce delle norme legate alla capienza delle venue, il tour del cantante, che doveva iniziare questo novembre, partirà ad aprile 2022

DiBillboard IT

Il8 Settembre 2021

Mahmood, foto ufficio stampa

Il tour di Mahmood nei club d’Italia e delle principali città europee che doveva partire a novembre 2021, alla luce delle vigenti norme legate alla capienza delle venue, è stato rimandato al 2022.

L’artista, che presenterà live i brani del suo ultimo album, Ghettolimpo, partirà con la sua tournée dal Bataclan di Parigi il 23 aprile 2022. Mahmood si esibirà poi ad Anversa (25 aprile), Amsterdam (26 aprile), Losanna (28 aprile) e Zurigo (30 aprile). A maggio il tour continuerà con le date di Londra (2 maggio), Madrid (4 maggio),e Varsavia (27 maggio).

Mahmood tornerà poi in Italia per esibirsi a Firenze (11 maggio), Venaria (13 maggio), Nonantola (14 maggio), Milano (17 – 28 maggio) e Roma (21 maggio). Il tour si concluderà poi alla Casa della Musica di Napoli il 22 maggio. Tutti i biglietti acquistati per il tour di Mahmood rimarranno validi per le nuove date corrispondenti.

Mahmood: «Adesso è arrivato il momento di ascoltarci»

Mahmood, attraverso le stories su Instagram, ha espresso il suo punto di vista in merito alle norme che attualmente devono essere rispettate dal settore della musica dal vivo: «A quasi due anni dall’inizio della pandemia, il nostro settore si trova ancora allo stesso punto: siamo fermi (tolte poche, troppe poche, situazioni a capienze ridotte che non permettono ovviamente di sostenere eventi vicini alla vecchia normalità)».

E ha continuato: «Oggi mi ritrovo a spostare le date del tour per la terza volta. Come me moltissimi miei colleghi e colleghe saranno obbligati a farlo mentre altri sono già stati costretti. Ciò che differenzia questo spostamento dai precedenti è che, oggi, abbiamo a disposizione degli strumenti che permetterebbero di poter fare i concerti in sicurezza: i green pass». Mahmood, su Instagram, ha continuato spiegando di vedere, fuori dal nostro Paese, che i concerti si possono fare: «Quando evidentemente ci sono la volontà e l’attenzione verso un settore, le soluzioni si trovano”.

Inoltre, l’artista ha scritto di provare un forte “sentimento di abbandono” da parte delle istituzioni. «Da parte loro, molto spesso, viene chiesto agli artisti di esporsi per la tutela di diritti delle persone. Per sensibilizzare il nostro pubblico verso temi che si dibattono a livello politico. Ora, invece, ci sentiamo soli, non considerati da uno Stato la cui maggior parte dei rappresentanti pensa solo a litigare sui social e a creare continuamente fazioni avverse tra le persone».

E ha concluso: «Adesso è arrivato il momento di ascoltarci. È davvero giunto il turno dei nostri diritti, quelli degli artisti, degli addetti ai lavori e quelli del pubblico: abbiamo il diritto di tornare a fare il nostro mestiere e chi ci segue ha il diritto di tornare a riempire la propria vita di arte, cultura e intrattenimento. Abbiamo il diritto di tornare a vivere e riappropriarci delle nostre passioni. Abbiamo il diritto di essere ascoltati».