Malika Ayane e gli haters dopo i Bootcamp di XF13: cosa abbiamo imparato
Dopo le sue scelte ai Bootcamp di X Factor 2019 di ieri sera, Malika Ayane ha ricevuto molti insulti sul web. Ecco le sue (bellissime) parole
Ancora una volta i leoni da tastiera hanno individuato un nuovo bersaglio e si sono trovati un passatempo per la serata di ieri, giovedì 10 ottobre. Tutti sintonizzati su Sky Uno, per la seconda puntata di Bootcamp di X Factor 2019, hanno deciso che Malika Ayane dovesse essere il nuovo personaggio su cui vomitare le proprie frustrazioni. E così è stato.
Il motivo? Nei Bootcamp ogni giudice del talent deve selezionare cinque persone da portare avanti nel percorso, eliminando di conseguenza le altre. Una fase difficile del programma in cui ogni persona del pubblico inizia ad affezionarsi a certi nomi e spera con tutto il cuore che anche i giudici la pensino come lui. Ma – immaginate immaginate – non sempre è così. Lo abbiamo visto soprattutto la scorsa settimana con il Bootcamp (molto criticato) di Samuel, che si è preso la responsabilità di alcune scelte non popolarissime («Ci vediamo ai live e ne parliamo», aveva concluso). E lo abbiamo visto nella puntata di ieri con Malika Ayane, criticata per aver fatto sedere alcuni talenti e averne eliminati altri.
I leoni da tastiera hanno riempito i canali social di Malika Ayane di insulti, offese, volgarità. Un fenomeno ormai troppo frequente che coinvolge soprattutto personaggi noti, ma non solo…
Con un post sul suo profilo Instagram, Malika Ayane si è espressa. E ha dato a tutti una lezione. Ha condiviso gli screenshot di alcuni insulti che ha ricevuto e ha scritto queste parole.
«Mi sono svegliata molto amareggiata leggendo parte dei commenti alla puntata di ieri. Tranne alcuni molto creativi nell’inadeguatezza, il livello di linguaggio e di pensiero é veramente basso. Basso e violento. Inaccettabile. Non si tratta di orgoglio ferito perché contestata ma di delusione per come ancora in molti confondano la critica con l’offesa e per come il livore divori certe persone e ne accechi l’intelligenza. Le sole parole che si possono utilizzare con leggerezza, sono quelle d’amore. Per le altre vi consiglio di ragionare con calma e sceglierle con cura. Sono una donna adulta e strutturata quindi vi concedo di sentirvi dei paladini della giustizia per avermi chiamata ‘cogliona’ o ‘puttana razzista’. se al mio posto ci fosse stata una persona fragile o delicata avreste potuto fare dei danni. Siate più responsabili, siate l’esempio positivo».
In sintesi? La critica non è sinonimo di offesa. La violenza non è mai una risposta. E nemmeno un’alternativa. La rete può aiutarci, ma può pure far emergere la parte peggiore di noi. Sta quindi a ognuno di noi scegliere: da che parte vogliamo stare?
La musica, da questo punto di vista, ci aiuta (molto). Non sottolinea le diversità, ma le valorizza. Non è razzista nelle modalità con cui arriva al cuore della gente: arriva e basta. E ci aiuta a considerarci tutti come esseri simili e, quindi, bisognosi di una carezza piuttosto che di uno sputo. Questo è quello che ha voluto dire anche X Factor 2019, condividendo la frase Music is Love. Ne siamo estremamente convinti anche noi.