Maria Antonietta all’Ariston con Levante: «”Si Può Dare di Più” invita a un senso di responsabilità»
Per la serata dedicata alle cover a Sanremo 2020 Levante ha scelto di portare un grande classico, “Si Può Dare di Più”. Canteranno con lei Francesca Michielin e Maria Antonietta, che abbiamo incontrato
Questa sera si esibirà per la prima volta sul palco dell’Ariston, come ospite (insieme a Francesca Michielin) scelta da Levante per la serata delle cover. Il brano scelto è un classico che più classico non si può: Si Può Dare di Più, portato alla vittoria di Sanremo 1987 da Umberto Tozzi, Enrico Ruggeri e Gianni Morandi. Maria Antonietta, dopo il plauso raccolto con il suo ultimo album Deluderti, si prepara dunque a entrare in scena nel tempio della canzone italiana con la speranza di lanciare – tramite il brano – un appello a un senso di responsabilità collettiva che oggi spesso manca. L’abbiamo incontrata poche ore prima dell’esibizione.
Cosa rappresenta per te questo palco fondamentale per la musica italiana? E come ti sei preparata per questa serata?
Sono molto felice di essere qua e sono grata a Claudia (Levante, ndr) per l’invito, perché è stato una sorpresa. Entrare in questo luogo “mitologico” è sicuramente emozionante. Ho cercato di prepararmi per quanto possibile, poi stasera sarà ovviamente diverso. È un luogo che ti riguarda, anche se non vuoi. Essere insieme a due colleghe in uno spazio di narrazione e di rappresentazione come questo è una cosa molto bella.
Poi, come le ultime edizioni del Festival hanno dimostrato, è anche una bella vetrina per artisti che non fanno parte del super mainstream.
Il fatto che ci sia una varietà di narrazioni differenti per me è bello. Questo tipo di apertura è importante, anche perché comunque è uno spazio generalista e trasversale al massimo.
Mi ha colpito molto la scelta del brano che canterete questa sera, un super classico sanremese. Come mai Levante l’ha voluto?
L’ha scelto per la sua chiamata a un senso di responsabilità che riguarda tutti. È un messaggio di inclusione. Claudia l’ha scelto perché oltretutto si integra bene con il messaggio del suo brano (Tiki Bom Bom, ndr). Mi sembra molto sensato e molto bello anche per me. Credo fortemente che in questa nostra realtà così complessa l’unica possibilità di cambiamento stia in una presa di responsabilità collettiva. La realtà riguarda tutti: non puoi sottrarti. La canzone dice un po’ questo, credo. Per cui siamo state contente di aderire.
Lei quando ti ha coinvolta per questa esibizione?
Non tantissimo tempo prima. Io sono qui da ospite, quindi mi faccio molto meno carico di una serie di questioni. Chi partecipa come Campione è sommerso di cose da fare e da decidere. Questa cosa della cover, che sembra un gioco, in realtà richiede un sacco di tempo per essere preparata. Quindi è un bel carico di responsabilità, sono contenta di essere solo ospite!
Ci sarà anche un arrangiamento particolare?
Sarà molto più “minimal”, ovviamente con il contributo dell’orchestra. Credo che faccia emergere la canzone nella sua scrittura. Ti porta lontano dalla canzone che c’è nell’immaginario di tutti, che ovviamente è legata a un sound ben preciso. Cantarla in quest’altra veste ti fa ascoltare in maniera diversa anche le parole.
Il tuo ultimo album, Deluderti, è stato applaudito da pubblico e critica. A cosa stai lavorando in questo periodo?
Negli ultimi due anni non mi sono mai fermata. C’è stato il tour di Deluderti, poi i reading del libro di poesie e racconti che ho scritto (Sette Ragazze Imperdonabili, uscito per Rizzoli a marzo 2019). Pensavo di stare tranquilla a casa per un po’ di mesi, ma poi quando fai tante cose paradossalmente ne vuoi fare ancora di più e quindi – al momento senza scadenze – ho cominciato a scrivere il disco nuovo.