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I Metallica sono i nuovi AC/DC

Ieri sera (29 maggio) James, Kirk, Rob e Lars hanno dato il via agli I-Days 2024. Fra cover dei Prozac+ e una “Nothing Else Matters” non impeccabile, ecco com’è andata

Autore Federico Durante
  • Il30 Maggio 2024
I Metallica sono i nuovi AC/DC

Rob Trujillo dal vivo con i Metallica a Milano il 29 maggio 2024 (fonte: ufficio stampa)

Dopo le piogge torrenziali delle scorse settimane, il meteo lombardo sembra essersi placato giusto in tempo per l’avvio della stagione dei grandi concerti all’aperto. È una serata piacevolmente mite quella che apre le danze degli I-Days 2024 con il concerto dei Metallica all’Ippodromo Snai La Maura di Milano (preceduti da Five Finger Death Punch e Ice Nine Kills).

L’inizio del live dei Metallica a Milano

Accoglie gli spettatori quella tipica, familiare umidità che sale dal terreno, per fortuna senza invasione di zanzare. Complici le restrizioni imposte dal difficile rapporto con i residenti della zona, il concerto di Milano dei Metallica comincia puntualmente alle 21 (così come alla fine non sforerà di un minuto le 23). In mezzo, due ore di live non sempre affilatissimo ma che ha il pregio di dare agli I-Days un primo imprinting gustosamente rock.

A precedere l’uscita sul palco, la solita The Ecstasy of Gold di Ennio Morricone e anche It’s a Long Way to the Top (If You Wanna Rock and Roll) degli AC/DC. Una scelta, quest’ultima, quanto mai azzeccata: per molti aspetti, i Metallica sono i perfetti eredi della band di Angus Young e soci. Davvero: stesso granitico muro di suono, stessa omogeneità di sound, stessa quantità di brani memorabili e praticamente stesso pubblico. Al netto delle ovvie differenze stilistiche, solo i Metallica possono competere con gli AC/DC in quanto espressione di un sound indiscutibilmente “heavy”, dall’appeal mainstream ma che non scende a compromessi, essenza stessa dell’hard rock.

La scaletta parte con due super classici da Ride the Lightning: Creeping Death e For Whom the Bell Tolls. Segue uno dei pezzi più ingiustamente sottovalutati del “Black Album”, Holier Than Thou, e poi la hit delle hit, Enter Sandman.

Si passa quindi a brani dell’ultimo album 72 Seasons, ovvero la title track e Too Far Gone?. Le altre scelte tratte dal disco includono Shadows Follow e Lux Æterna. Ci sentiamo di confermare quanto dicevamo nella nostra recensione di 72 Seasons: “Rimane un disco divertente e godibile, senz’altro perfetto per una resa dal vivo di sicuro impatto”. È così: per ovvi motivi il disco non sarà ricordato fra i migliori dei Metallica, ma le idee musicali sono buone e fresche e – anche se quelle canzoni non suscitano nel pubblico lo stesso entusiasmo dei brani evergreen – sono sicuramente fra i momenti più riusciti del live.

Top e flop

A proposito di momenti riusciti, sono senz’altro da citare Sad But True (trovate un pezzo più perfetto per l’headbanging…), One e la conclusiva Master of Puppets. E soprattutto Orion. Ed è bello che il migliore momento del concerto dei Metallica sia un pezzo strumentale: la grande musica si può esprimere anche senza parole, a maggior ragione se dietro c’è il talento compositivo del bassista prematuramente scomparso Cliff Burton, alla cui memoria la band giustamente dedica il brano. Chapeau a Rob Trujillo per averlo interpretato con la potenza che il pezzo richiede e con la delicatezza del rispetto che gli si deve.

Fra i momenti meno riusciti, sorprendentemente, Nothing Else Matters. Proprio la canzone che ogni chitarrista impara a suonare nel primo mese di studio dello strumento. Il brano inizia male (con un’evidente sbavatura di Kirk Hammett nell’intro) e non continua meglio, con un tempo troppo veloce, un James Hetfield monocorde e quasi svogliato e una sorta di scollatura fra i vari strumenti. Peccato.

Momento simpatia: la cover semi-improvvisata di Acida dei Prozac+, suonata da Kirk e Rob a metà spettacolo per l’entusiasmo del pubblico. I Metallica non sono nuovi a siparietti di questo tipo: quasi sempre includono in scaletta una cover legata al luogo o al paese in cui si tiene il concerto. Certo, l’effetto cazzeggio da sala prove è notevole, ma è travolgente la simpatia di Rob Trujillo, che si cimenta in un cantato quasi impeccabile per melodia e pronuncia.

Si torna a casa felici per aver evitato la pioggia e per aver visto una band leggendaria e “del popolo” al tempo stesso. Perché cos’altro è James Hetfield se non lo zio rock che tutti abbiamo (o che vorremmo avere)?

Le foto del concerto

Metallica - concerto Milano Ippodromo I-Days 2024 - recensione - scaletta - 3
Metallica - concerto Milano Ippodromo I-Days 2024 - recensione - scaletta - 2
Metallica - concerto Milano Ippodromo I-Days 2024 - recensione - scaletta - 4
Metallica - concerto Milano Ippodromo I-Days 2024 - recensione - scaletta - 5

La scaletta dei Metallica a Milano

  1. Introduzione: It’s a Long Way to the Top (AC/DC), The Ecstasy of Gold (Ennio Morricone)
  2. Creeping Death
  3. For Whom the Bell Tolls
  4. Holier Than Thou
  5. Enter Sandman
  6. 72 Seasons
  7. Too Far Gone?
  8. Welcome Home (Sanitarium)
  9. Shadows Follow
  10. Orion
  11. Nothing Else Matters
  12. Sad But True
  13. Lux Æterna
  14. Seek & Destroy
  15. One
  16. Master of Puppets
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