Mike Joyce (The Smiths) torna a Milano come DJ
Mike Joyce è forse il meno celebrato dei The Smiths ma di sicuro è il più simpatico e amabile. Torna a Milano per un DJ set venerdì 25 ottobre
Mike è forse il meno celebrato della iconica band mancuniana ma di sicuro è il più simpatico e amabile. Non ha mai smesso di fare DJ set indie molto belli e anche poco scontati (chi ha il coraggio di suonare oggi i The Fall o gli Undertones?). Ogni volta che è venuto in Italia ha saputo coinvolgere il pubblico agé dei tempi dei The Smiths ma anche tantissimi giovani indie dell’ultima ora. E venerdì 25 rivedremo il batterista dei The Smiths a Milano sul palco del Serraglio ospite della serata indie-disco Karmadrome.
Quali sono le canzoni del passato che ti emozionano ancora quando le suoni nei tuoi DJ set? Nominane almeno tre e spiegaci il perché…
London Calling, The Clash. È una canzone che ballavo quando ero molto giovane, quindi mi dà belle emozioni suonarla e vedere la gente che balla con la mia stessa passione di 40 anni fa! Poi Ever Fallen in Love With Someone You Shouldn’t Have dei Buzzcocks. Sono stato fortunato ad aver suonato con i Buzzcocks tra il 1990/91. È bello vedere la folla godersi la canzone del gruppo che fu il principale stimolo per cui iniziai a suonare la batteria. Infine, qualsiasi canzone dei The Smiths! Sono immensamente orgoglioso di aver fatto parte di un gruppo così importante nella storia della musica. Le persone non ballano i testi o le melodie, ballano con un “ritmo” e quel ritmo l’ho prodotto io.
Peschi dalla musica del passato ma quando prepari la playlist dei tuoi set cambi ogni tanto le tracce e ci inserisci anche cose nuove?
Non ho mai suonato lo stesso set due volte consecutivamente. Mi piace “sentire” ciò che proviene dalla pista da ballo e prendermi anche dei rischi…
Ti piacciono i Fontaines D.C? Il cantante ha qualcosa di particolare e poetico, pare far parte di un’altra epoca.
Sì, certamente. Sono rimasto molto colpito dopo aver ascoltato l’album. Le canzoni erano così forti, accattivanti e potenti. Quando li ho visti dal vivo mi hanno impressionato e mi hanno fatto venire in mente i The Smiths degli esordi…
Ci racconti un pomeriggio di Mike Joyce prima di entrare nei The Smiths?
Guardai su un giornale locale un annuncio dove si cercava un batterista. Andai al provino a Manchester, fu il primo a cui abbia mai partecipato e lì incontrai il cantante, Ian Chambers, Andy Farley alla chitarra e Steve Mardy al basso. Avevo 15 anni! Feci il mio primo concerto con questo gruppo, si chiamava The Hoax. In quel preciso momento iniziai il mio “viaggio musicale”.