Quando il liscio è sinonimo di futuro: Mirco Mariani degli Extraliscio inaugura MENS-A
Con la collaborazione tra Ermanno Cavazzoni e il poliedrico musicista si inaugura il 16 settembre una nuova edizione del festival che si svolge in Emilia-Romagna
MENS-A è un evento molto intrigante. Gli organizzatori lo definiscono addirittura “il primo evento internazionale sul pensiero ospitale”. Tra scienze umane, filosofia, storia, arte”. Altra peculiarità è la sua presenza itinerante sul territorio. Infatti MENS-A si diffonde sull’intera Emilia-Romagna, a Bologna (dove parte il 16 settembre), Parma, Ravenna Reggio Emilia, Ferrara, Modena e Vignola.
Il tema di quest’anno di MENS-A
Gli organizzatori del festival si sono concentrati sulla “importanza della progettualità culturale e sociale come sprone all’idealità, creatività e all’agire futuro”. Così nasce su questa spinta anche un incontro interessante come questo.
Ci sono echi di suoni che arrivano da luoghi mitologici, sogni adolescenziali di cantanti sempre bellissime, che ondeggiano su tacchi alti dieci metri, per usare le parole di Ermanno Cavazzoni, l’altro protagonista dell’incontro al MENS-A.
È l’Emilia profonda la patria del Mens-a. La stessa della poetica di Pier Vittorio Tondelli e di Gianni Celati che viene evocata da Cavazzoni, quando racconta la prima volta che scoprì il liscio. Lo scrittore, amatissimo da Federico Fellini che dal suo Cantico dei lunatici trasse uno dei suoi film più surreali, Il canto della luna, è una delle principali fonti di ispirazione del “punk da balera”, il linguaggio postmoderno della banda romagnola nella quale convivono uno sperimentatore che ama molto il rumore, Mirco Mariani e due storici eroi delle danze alla Casadei, il cantante impomatato e rubacuori Mauro Ferrara e il clarinettista Moreno “il biondo” Conficconi.
Tra Cavazzoni e Mariani è stata sintonia a prima vista. Entrambi conservavano, da qualche parte, memorie lontane di giorni di gioventù permeabili alle promesse sensuali del liscio, al suo essere “arte dell’incontro”, gioco di seduzione, “musica da accoppiamento”, come più prosaicamente dice lo scrittore.
La loro conoscenza diventa adesso una stretta collaborazione in occasione della giornata inaugurale (il 16 settembre nell’Oratorio di San Filippo Neri a Bologna) di MENS-A, un festival dedicato proprio alle culture dell’accoglienza e dell’incontro che si sviluppa attraverso una serie di appuntamenti in tutta la regione con studiosi come Maurizio Ferraris, Salvatore Natoli, Lucio Caracciolo, Massimo Montanari, Umberto Curi, Massimo Donà, Alessandro Vanoli e tanti altri.
Cavazzoni e l’idea di futuro
Ermanno Cavazzoni ha scritto per l’occasione un testo inedito, Parole al futuro, dedicato al tema del festival. Quest’anno è il futuro, che rappresenta come una dimensione onirica. Anche in omaggio alla personalità di Fellini e ai ricordi di estate trascorse ascoltando, dalla sua casa in campagna vicino al paese di Quattro Castella, provincia di Reggio Emilia, le melodie sinuose che arrivavano dalla balera che si trovava sulla piazza. Lì le orchestre di successo del momento, in trasferta dalla Romagna, intonavano quelli che sarebbero diventati i classici del liscio. Per lui quella musica rappresentava, appunto, un futuro allora non scritto, e alimentava il desiderio, le pulsioni del corpo. Ed è proprio da questi ricordi che si costruisce la nuove edizione del Mens-a
Nell’antichità si traevano auspici dal volo degli uccelli, dai sogni, da vecchie signore specializzate nel predire, le cui parole però andavano interpretate, e altrettanto i sogni. Si era sempre nell’incerto: cosa volevano dire le parole della profetessa? Se leggete i testi antichi, ad esempio Erodoto, prima di ogni battaglia ci sono i segni che dicono l’esito. Ma non sono mai chiari, interpretarli era un’arte, si vincerà? Si perderà?». Queste le considerazioni alla base del festival
È l’inizio del testo che, al festival, sarà affidato alla voce e agli strumenti di ogni genere che Mirco Mariani porterà sul palco. Lo accompagnerà la voce di Baby Moira, l’ultima vera erede di quella generazione di cantanti che, nella fantasia di Cavazzoni, si muovevano su scarpe dai tacchi infiniti e promettevano a chi aveva gli anni per poter varcare la soglia misterica di quei posti fantastici che erano le balere un futuro fatto di gioie del sesso. Un incontro che porterà all’interno dell’immaginario Mens-a una componente letteraria dalle prospettive davvero inimmaginabili.
Il programma completo del festival è sul sito del Mens-a