Movement Torino Music Festival: 5 performance da non perdere
Il 12 e il 13 ottobre a Torino la nuova edizione del Movement Festival. Tantissimi nomi della musica techno (e non solo) per una festa aperta a tutti
Una line up che riesce a fare l’occhiolino sia agli estimatori della techno ed elettronica classica che ai nuovi arrivati. Più vicini a sonorità pop. Insomma: sta arrivando il Movement Torino Music Festival 2018 e c’è già una grande attesa.
Fin dalla sua prima edizione del 2006 il Movement ha portato novità a una scena che in realtà era già super attiva e, appunto, in grandissimo movimento. Da Derrick May al collettivo Underground Resistance, ma anche Nina Kraviz e Cosmo. A questo link tutti gli appuntamenti e tutte le informazioni. Ecco cinque performance da non perdere al festival del 12 e 13 ottobre a Torino.
Levon Vincent
Questo produttore di New York ha un suono techno maestoso. Riesce a creare atmosfere inquietanti che sembrano il classico genere di musica che potrebbe ascoltare Terminator. Lo fa con una batteria allungata, paziente, che esplode lentamente. Aspettatevi un vero viaggio. Decisamente inusuale.
Underground Resistance
Il Movement ha le sue origini a Detroit, dove il Festival con lo stesso nome è iniziato ormai molti anni fa. Da questo punto di vista, il fatto che ci siano anche le leggende della techno di Motor City ha perfettamente senso. Aspettatevi suoni high tech e synth futuristici.
The Martinez Brothers
Questi due fratelli di New York sono una parte importante della musica dance di oggi. Hanno iniziato da piccolini ma, da allora, sono cresciuti e maturati molto. Portano energia in qualsiasi ambiente.
Joseph Capriati
Questo artista italiano è un eroe locale che porta il suo sound techno in tutto il mondo. Tornando a suonare nella nostra nazione, è sicuro di portare qualcosa di davvero coinvolgente. Pronti a synth e batteria?
Lollino
Lollino è un altro talento italiano, nato e cresciuto a Torino. Sicuramente riceverà un’accoglienza particolare. È resident al Movement dal 2007 ed è perfettamente a suo agio mentre suona davanti a grandi (grandissime) folle, con un suono gigantesco.