Che cosa rappresenta Nesli nel panorama musicale di oggi
Un live all’Alcatraz di Milano per chiudere il suo “Vengo in Pace Tour”. Nesli ha ancora una volta raccontato se stesso. Con il solo aiuto della sua musica
Si presenta con un cappuccio in testa che gli copre il volto. E, durante il concerto, torna in altri momenti a esibirsi senza mostrare la propria faccia. Ma non pensate che Nesli voglia imitare chi, in questi anni, ha deciso di basare il successo del proprio personaggio su alcune caratteristiche stravaganti come, appunto, il volto nascosto al proprio pubblico.
Sono sincero: mentre ieri, giovedì 11 aprile, ho visto Nesli salire sul palco dell’Alcatraz di Milano per la sua ultima data del Vengo in Pace Tour 2019 in questo modo, ho pensato a molte cose. Al fatto che, forse, non dev’essere semplice, quando metti nei tuoi testi tutte le tue difficoltà e i tuoi dubbi, cantare quelle stesse parole di fronte a un pubblico che, sì, è il tuo. Ma che comunque rappresenta qualcosa “al di fuori” di te. Ho pensato al fatto che – quando ormai i live sono visti esclusivamente come un insieme di effetti speciali che devono in qualunque modo shokkare il pubblico – Nesli non ha mai ceduto a questo tipo di impronta. Come a voler fare un passo indietro rispetto all’attesa del pubblico di vederlo e fotografarlo. Come a voler invitare la propria gente a concentrarsi esclusivamente sulle canzoni.
L’amore viscerale di Nesli per le proprie canzoni è evidente. Anche se parlano di momenti di crisi, di rapporti maledetti o di sbagli difficili da accettare. Durante tutto il concerto di ieri, infatti, al di là di qualche (breve) discorso tra un insieme di brani e l’altro, a regnare è stata la musica. Intesa come qualcosa che unisce anime affini. Ma per davvero.
Nella setlist predominano le canzoni del disco nuovo, Vengo in Pace, il progetto che chiude la trilogia avviata con Andrà Tutto Bene e Kill Karma. Nota di merito all’ultimo singolo Le Cose Belle, profondo e malinconico. Ma chiaramente non mancano alcuni successi del passato, da La Fine a Un Bacio a Te, che fa letteralmente impazzire i presenti. Una bella sorpresa: poco prima dei bis, sale sul palco anche Alice Paba, vincitrice di The Voice 2016. Con lei, il cantautore (ed ex rapper) aveva condiviso il palco di Sanremo nel 2017 con il brano Do Retta a Te («Parlava di una canzone d’amore tra due malati di mente, ma il messaggio non è arrivato. Amen»). L’esibizione di ieri sera è la prima dopo l’esperienza al Festivàl.
Insomma: ogni progetto discografico (disco o brano che sia) che si rispetti oggi ha bisogno di un’idea trainante. Un concept. Una storia shock, possibilmente. O una tematica scottante, di quelle facili da trovare nei trending topic di Twitter. Altrimenti l’interesse delle persone rischia di essere ridotto, poco “impattante”. Nesli non ci sta. E ancora una volta ci dimostra che non è per nulla così. Che parlare dell’essere umano in sé, insieme di scoperte e disfatte, è sufficiente. Parlare di sé (ma con sincerità, e non con un politically correct che ci uccide tutti) conta ancora. E, se è fatto in modo sincero, arriva.
Forse la cosa più importante per un artista è rispettare se stesso. E, poi, la propria gente e, infine, tutto il resto. Almeno per oggi, le classifiche e i numeri lasciamoli a chi ha ben poco contenuto per far parlare di sé.