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I nostri consigli per Piano City Milano

Dal 17 al 19 maggio torna Piano City, alla sua 14ª edizione, il primo festival diffuso della città. Oltre 270 concerti a ingresso gratuito in 150 diverse location, tra parchi, piazze, cortili, case che aprono al pubblico e altri luoghi solitamente inconsueti

Autore Billboard IT
  • Il16 Maggio 2024
I nostri consigli per Piano City Milano

Foto di Francesco Prandoni

Per Mozart, tre erano le cose necessarie a un buon pianista: la testa, il cuore e le dita. E per tre gironi ci mettiamo anche Milano a raccontare la magia di quelle note nell’aria: torna Piano City, alla sua 14ª edizione. Domani ci sarà un’anteprima speciale per Apple Music Classical nella cornice di Villa Necchi Campiglio, con Alexis French, uno dei musicisti classici più popolari del momento. Ma veniamo ai nostri consigli. Il programma completo, invece, lo trovate sul sito ufficiale.

JB Dunckel – sabato , Via Monte Rosa 91

Jean-Benoît Dunckel, insieme a Nicolas Godin, è parte del duo di Versailles, Air. Col nome Darkel, pubblica il suo primo album da solista. Nel 2011 forma il progetto parallelo di elettronica Tomorrow’s World con Lou Hayter dei New Young Pony Club. È il 2018 quando esce il suo secondo album completo intitolato H+. Quattro anni dopo pubblica Carbon, sotto la sua etichetta Prototyp. Durante Piano City Milano presenta Paranormal Musicality, 18 brani strumentali ispirati a quanto ha scritto e sempre amato, dove abbraccia una forma d’improvvisazione pianistica libera, delicata e ambiziosa.

«Il pianoforte è la mia grande passione d’infanzia e così sarà per sempre. Ho sognato spesso di suonare questo strumento che tanto mi è caro davanti a un pubblico. Lo farò di mattina, in quel magnifico edificio progettato dall’architetto Renzo Piano. Interpreterò alcuni brani incisi nel mio ultimo album, dove racconto con le note le immagini di un mondo nel quale la natura pulsa e respira. Spero che l’ascolto sappia riempire l’animo di gioia, di completezza e dia un senso di totale soddisfazione. Ne abbiamo bisogno» racconta Benoit.

Vince Pope – sabato, h 15:00 Volvo Studio Milano

Vince Pope si laurea in Matematica alla London University prima di dedicarsi a tempo pieno alla musica. Realizza le colonne sonore di iconici film e serie tv, come Black Mirror, Goodbye Berlin e il recente film messicano Tigers Are not Afraid. Oltre che essere compositore per musica per televisione e cinema, è anche autore di una corposa discografia personale.

«Milano, col suo patrimonio artistico, è la cornice perfetta per ospitare questa straordinaria celebrazione dello strumento più carismatico e potente al mondo. Il pubblico italiano sa dimostrare un affetto incredibile e gli ambienti stessi raccontano storie creando atmosfere oniriche, com’è capace di fare la musica» racconta Vince Pope.

BÜŞRA KAYIKÇI – sabato, h 18:30 Armani/Silos

Büşra Kayıkçı cresce a Istanbul, studia pianoforte e danza classica. Dopo il liceo si dedica all’interior design, che diventerà poi la sua professione. Ispirata da compositori classici moderni come John Cage e Michael Nyman, scrive le sue prime opere nel 2020. Nello stesso anno pubblica il singolo Doğum e l’album di debutto Eskizler.

«Studiare architettura mi ha trasmesso nuove prospettive sull’arte, ma la libertà creativa che cercavo l’ho trovata nella composizione. È emozionante l’idea di esibirsi in una città totalmente “conquistata” dai pianisti. Milano è sempre stata preziosa per me come designer, ora la vivrò in maniera diversa. Misurarmi in direzioni diverse mi dà energia e scalda il cuore».

FRIDA BOLLANI MAGONI – sabato, h 19:00 Chandon Secret Garden

Foto di Francesco Prandoni

Frida Bollani Magoni, figlia d’arte, è da sempre immersa nel mondo dei suoni e della musica. Collabora con l’Orchestra Operaia di Massimo Nunzi (Jazz Big Band) sia come cantante che come pianista. Nel 2021 parte da Orbetello la sua prima tournée, che attraversa tutta la penisola. Primo Tour è il suo album d’esordio. Ecco le sue parole in occasione dell’evento: «Partecipare di nuovo alla rassegna Piano City Milano è per me un privilegio. Ogni nota suonata si fonde con l’essenza stessa di questa città. La musica, come linguaggio universale, raggiunge direttamente l’anima. Ogni esibizione è un dialogo intenso tra il pianista e il pubblico, e ogni tocco sulla tastiera rappresenta una parola in questo scambio emotivo. Spero che le mie note possano trasmettere non solo la bellezza delle melodie, ma anche la passione e l’intensità che ogni brano evoca in me».

Giulia Mazzoni – domenica, h 15:30 Ippodromo Snai San Siro

È stato il vecchio pianoforte di una scuola elementare pratese a chiamarla nell’ora di ricreazione, erano i primi anni ‘90. Sperimenta fin da piccola, gioca con le note in uno spazio che non vuol esser definito, ma si muove fluido tra diversi generi. Si forma al Conservatorio Verdi di Milano dove studia composizione con Mario Garuti e pianoforte con Susanna Sgrilli. Collabora con numerosi artisti come Michael Nyman con il quale realizza e esegue una speciale versione per due pianoforti di The departure all’interno dell’album Room 2401.

«La musica è un viaggio libero, emozionale, una commistione tra più arti che s’incontrano per servire chi ascolta» ci svela Giulia. «Sarà una prima mondiale dove presenterò al pubblico i brani nella versione in piano solo del mio nuovo album YAS, Your Anima System che potete ascoltare su tutte le piattaforme digitali. Un album che contiene due versioni, una sinfonica con l’orchestra che ho già presentato al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino e una acustica in piano solo che presenterò in questa occasione. Ho un legame profondo con Milano dove mi sono formata artisticamente, per questo ho scelto Piano City per questa prima mondiale. Il mio pianoforte sarà al centro, nudo e senza trucchi, solo la voglia di incontrarci e emozionarci con le sue note.

In scaletta brani che affrontano temi a me cari come l’inclusione Baires, il rispetto per l’ambiente Alaska, il dialogo e la pace e il rispetto della persona e le sue fragilità con Anima, ma anche follia e fantasia con T-Rex. Un pomeriggio acustico che spero potrà unire, emozionare e vivere con libertà e gioia il pianoforte. Sarà bello far merenda insieme, con le note del pianoforte. Invito tutte le famiglie, i bambini a questo concerto. Vorrei che il pianoforte diventasse sempre più uno strumento “amico”».

Isabella Turso – domenica, h 19:00 Sheraton Diana Majestic

Isabella Turso è una delle compositrici più rappresentative della contemporary classical music. Artista poliedrica, trasmette la musica al pubblico pur mantenendo l’integrità e la complessità della sua ispirazione artistica. Una versatilità che spazia dalla musica classica al jazz, rock, pop e rap. Nel 2024 esce il suo quarto album da solista, progetto concept pubblicato da Bluebelldisc, con la produzione artistica di Ludovico Clemente.

«Quest’anno porterò il mio Nightfall Concert, suonando in una cornice molto suggestiva nel cuore della città. Faremo un viaggio attraverso i colori e le evocazioni notturne che hanno ispirato le mie musiche, dal tramonto all’alba. Per me la notte è molto colorata, ha le sfumature del tramonto, dell’alba, degli incontri appassionati, dei sogni, della libertà. Le ho voluto dedicare un intero album dal titolo Nocturne. La notte, così come la musica, sono amplificatori di emozioni. I pensieri, le idee, i ricordi, i sogni scorrono liberi. È mutevole, è una sorta di dimensione parallela dove aumentano le percezioni e si è più sensibili, più vulnerabili, più predisposti all’ascolto. Si aprono scenari nuovi e misteriosi, siamo liberi di viaggiare senza confini, all’avventura» racconta Isabella.

«Ho immaginato di attraversare quattro fasi: si parte con la sera e le sue atmosfere rilassanti, momenti di incontri, aperitivi, racconti, ninne nanne, il tramonto e tutte le sue sfumature. L’imbrunire, quella luce timida che sta per esaurirsi e ci porta altri colori; è il momento del ballo, della movida, degli incontri fugaci, ci si prepara alla notte con tutti i suoi misteri, la sua oscurità. La notte fonda illuminata dalla luna e le stelle, i sogni profondi, di mondi lontani, le anime vaganti. E poi quella luce decisa che filtra da ogni fessura: la prima luce dell’alba. La fase della ripartenza, della rinascita, una nuova avventura».

Demian Dorelli – domenica, h 19:30 Triennale Milano Teatro

Figlio di un fotografo di moda italiano e una ballerina di danza classica inglese, Demian Dorelli cresce in un ambiente artistico. Sceglie la musica, e in particolare il pianoforte, per esprimersi. Nel 2021 pubblica il suo primo album, un tributo a Nick Drake che s’ispira al libro Flatland di Edwin A. Abbott, dove trova l’analogia tra musica e spazio. Un viaggio musicale che si concretizza attraverso una rielaborazione in note di temi ed elementi topici del romanzo.

Ci presenta lui stesso il suo nuovo album che è in fase di realizzazione e le sue intenzioni per Piano City Milano: «Lo definirei innovativo, a differenza dei miei precedenti lavori introduce nuovi elementi musicali: un violoncello e un corso francese accompagnano il pianoforte. Un nuovo stile compositivo che trascende dalla melodia in quanto semplice traccia da riprodurre, trasformandola in un gioco della fantasia, libero e improvvisato. In un mondo che ci spinge costantemente a consumare contenuti in pillole brevi e rapide, sperimentare la musica, a volte, è come testare l’entrata in un’altra dimensione, facendo luce su uno spazio ancora inesplorato, che semplici parole non riescono a descrivere. Voglio portare i miei ascoltatori in una terra diversa e vergine, proprio come fece Edwin A. Abbott nel 1884. Col mio progetto ho cercato un percorso che scegliesse come punto di partenza alcuni dei temi e degli elementi che più mi hanno colpito di questo libro. Otto brani che raccontano un percorso esplorativo libero, come quell’emotività evocata dal sottotitolo del romanzo stesso: Una storia d’amore a più dimensioni».

Articolo di Ginevra Barbetti

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