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Pinguini Tattici Nucleari, dalla “fottuta provincia” ai sold out al Forum. Il racconto della prima data a Milano

Le hit, i brani del passato, i 12mila di Assago che diventano parte della band. C’è tutto nello show del gruppo bergamasco

Autore Benedetta Minoliti
  • Il5 Luglio 2022
Pinguini Tattici Nucleari, dalla “fottuta provincia” ai sold out al Forum. Il racconto della prima data a Milano

Pinguini Tattici Nucleari, foto di Massimo Barbaglia

Vi ricordate qual è stato il primo concerto, a fine febbraio 2020, a cui avete dovuto rinunciare? Di sicuro se lo ricordano bene i Pinguini Tattici Nucleari, tra i primi ad annullare il loro primo tour nei palazzetti.. A distanza di oltre due anni, questa volta è giusto dire “finalmente”, la band bergamasca è arrivata ieri sera, lunedì 4 luglio, alla prima di tre date sold out al Mediolanum Forum di Milano con il Dove eravamo rimasti tour.

I Pinguini Tattici Nucleari lo sanno bene che tutto è cambiato. Molti hanno comprato il biglietto insieme e si sono lasciati, ritrovandosi lì con persone diverse e con quello che magari, chissà, potrebbe essere l’amore della loro vita. «Sono stati due anni senza musica, abbracci, concerti, vita. Oggi, però, non ci resta che ridere». Saluta così i 12mila del Forum Riccardo Zanotti, dando il via al concerto sulle note di Ridere.


Pinguini Tattici Nucleari, due ore di musica tra hit e brani del passato

La scaletta proposta è quella delle grandi occasioni, per un concerto in cui finalmente c’è un audio degno di essere chiamato tale e un calore, da parte del pubblico, difficile da replicare. Tutti, ma proprio tutti, cantano. Anche quei brani che ci si aspetterebbe molti non conoscano, provenienti dai primi album dei PTN. Osano, Riccardo Zanotti (forse il frontman meno coordinato della storia, ma apprezzabile proprio per questo) e compagni, e senza strafare propongono uno show equilibrato, dove le hit si alternano ai brani meno noti, ma che il loro pubblico sembra conoscere molto bene.

Un bel segno. Perché sì, negli ultimi due anni i Pinguini Tattici Nucleari sono diventati mainstream, ma sono comunque riusciti a tenersi stretto il pubblico della prima ora, nonostante la pandemia e i cambiamenti, che poi alla fine sono fisiologici e giusti, altrimenti non ci si schioda mai dal punto di partenza.


E proprio di cambiamenti, introducendo Antartide, parla Riccardo Zanotti. Le coppie che sono ancora lì, con un biglietto comprato oltre due anni fa, per lui dimostrano che in realtà «tante volte i cambiamenti non ci fottono neanche nei periodi peggiori».

Pinguini Tattici Nucleari
Pinguini Tattici Nucleari, foto di Massimo Barbaglia

Gli showman Elio Biffi, Simone Pagani e Nicola Buttafuoco

Al di là delle due ore di musica, la voglia di raccontarsi dei Pinguini Tattici Nucleari è racchiusa in lunghi momenti parlati, in cui i Pinguini Tattici Nucleari ripercorrono la loro storia. «Non ci saremmo mai aspettati di riempire non tre, ma anche un solo Forum». Partiti dalla provincia, con un pulmino affittato per 40 euro al giorno con la scritta “dentista Croazia”, la band bergamasca ha saputo ritagliarsi, con i suoi tempi, il suo spazio. La provincia è così arrivata in città, continuando a pulsare nei loro petti.

Quello proposto dal gruppo è un concerto corale, collettivo, dove ognuno fa la sua parte e nessuno prevarica sull’altro. Il pubblico diventa parte della band, grazie all’app dei PTN, e durante la serata sono diversi i momenti dedicati ai vari componenti del gruppo. Elio Biffi entra a gamba tesa sulle note di Cancelleria e Freddie, Simone Pagani (che ieri ha festeggiato anche il compleanno con i 12mila del Forum) canta Sashimi, mentre Zanotti distribuisce sushi, abbracci e strette di mano. Infine, Nicola Buttafuoco prende in mano la situazione, sul finale, proponendo un DJ set che fa ballare veramente tutti. «È un medley, con una reference per ogni canzone che abbiamo fatto, che abbiamo voluto chiamare Medley Cooper». Sento un brivido freddo, ma gliela perdoniamo perché una freddura in questa calda serata di inizio luglio la possiamo sopportare.

La chiusura con Tetris, Lake Washington Boulevard e Pastello Bianco

Durante la serata, uno dei momenti più toccati arriva quando sullo schermo appare una foto di Roberto Zanotti, padre di Riccardo. «Un discreto “dilf”. Da buon bergamasco fa il muratore e non voleva che lo seguissi, ma che facessi l’architetto o l’ingegnere. Io, però, volevo fare il musicista. Sono partito per Londra e lui mi ha detto “Ok, vai, dimostrami che ce la puoi fare”. Questa sera non c’è, ma c’è qui mio fratello per raccontarglielo: ce l’ho fatta. Siamo qui grazie a voi».


Il potere della perseveranza e della forza di volontà. Non che per tutti funzioni così. Riccardo Zanotti è stato anche fortunato, perché la comprensione di un genitore non è cosa scontata. Alla fine, da tutta questa storia, è nata Scatole, brano che i Pinguini Tattici Nucleari propongono in una versione più intima e acustica. Ben riuscita, uno dei momenti migliori della prima delle tre date sold out al Mediolanum Forum.

Il concerto non può che chiudersi sulle note di tre brani amatissimi: Tetris (per me tra le canzoni eleggibili a manifesto della generazione delle incertezze, la mia), Lake Washington Boulevard (un omaggio, di quelli fatti bene, a Kurt Cobain) e infine lei, l’immancabile Pastello Bianco, ormai hit da tre dischi di platino.

«Non pensavamo che ci avreste aspettati, invece è andata meglio delle aspettative. Avevamo l’angoscia, eravamo sbocciati e ci sembrava di essere caduti più in basso del basso. Questa è la nostra canzone più importante, quella che due anni fa non esisteva. Voglio dirvi: abbiate il coraggio di cambiare, ogni tanto, e di provare ad adattarvi».

I Pinguini Tattici Nucleari sono ancora quella band partita da quella “fottuta provincia” dove “ci vuole del coraggio anche per aver paura”. Non saranno una boy band super cool, con i vestiti giusti e le movenze da sex symbol, ma quello che portano al pubblico è uno show appassionato e completo, dove si ritrovano tutti insieme, ugualmente felici, i fan della prima ora e quelli dell’ultima.


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