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Renato Zero torna nei palazzetti con il tour autunnale di “Autoritratto”

Dopo i sold out di Firenze e Roma a marzo e l’annuncio dei concerti evento estivi, ecco altri quattordici appuntamenti in tutta Italia. Il 30 settembre il cantautore festeggerà il compleanno su palco al Forum

DiBillboard IT

Il22 Aprile 2024

Foto di Simone Cecchetti

Gli appuntamenti del tour evento di Autoritratto di Renato Zero continuano ad aumentare. Dopo il grandissimo successo dei concerti al Mandela Forum di Firenze e al Palazzo dello Sport di Roma, il cantautore aveva annunciato i doppi spettacoli estivi in Piazza del Plebiscito a Napoli, all’Arena della Vittoria di Bari e alla Forte Arena di Santa Margherita di Pula (CA) in Sardegna. Oggi è arrivata un’altra comunicazione che farà felici i sorcini: ci sarà una leg autunnale che toccherà i palazzetti di tutta Italia, passando per le città in cui l’artista non si è ancora esibito quest’anno. I biglietti saranno disponibili in prevendita dalle ore 15:00 di mercoledì 24 aprile su renatozero.com, vivaticket.com e in tutti i punti vendita Vivaticket.

Le 14 date del tour autunnale annunciate da Renato Zero partiranno il 29 settembre dal Forum di Assago a Milano che, il giorno dopo, ospiterà il primo compleanno sul palco dell’artista. Lo show, prodotto da Tattica, si sposterà all’Inalpi Arena di Torino con un doppio appuntamento. Poi proseguirà e passerà a Livorno, Bologna – con due date all’Unipol Arena – Mantova, Pesaro, Perugia, Eboli, per poi chiudersi il 10 novembre al Palazzo dello Sport di Roma. Nel mezzo anche un concerto al Palarescifina di Messina che, il prossimo sei novembre, segnerà il ritorno di Renato Zero dal vivo in Sicilia.

I concerti evento di Autoritratto, come ci ha spiegato lo stesso artista in un’intervista, saranno un viaggio che coprirà la sua intera discografia. «Saranno dei concerti all’insegna della musica con professionisti come Alterisio Pavoletti, Adriano Pennino e Lele Melotti. Ho aumentato anche la sezione di fiati per ottenere delle sonorità che mi riportassero a Otis Redding e all’America di quell’epoca. In più ci sono dieci coristi. Le orchestre ormai non si sfruttano più, non solo perché costano, ma anche perché non c’è più chi scrive gli arrangiamenti. Un peccato enorme» ci aveva rivelato alla vigilia della prima data di Firenze.