RTL 102.5 Power Hits Estate: diario di una notte di fine estate per un rito italico
Abbiamo visto tra platea e backstage il primo grande evento nazional-popolare in presenza di pubblico, ed è stato bellissimo
Soffia un’aria fresca e leggera dentro l’Arena di Verona, in attesa di dare il via al Power Hits Estate 2021. La temperatura è quella tipica di fine estate e tra le 6mila persone del pubblico c’è la voglia di vivere tutti assieme, finalmente, il rito celebrativo, molto italico, delle canzoni dell’estate. Peraltro, il Power Hits Estate del 2021 è il primo evento di questo genere in presenza. Il pubblico arriva da tutta Italia e tiene disciplinatamente le mascherine, tra tante famiglie e gruppi organizzati di fan.
Guardando dentro le viscere dell’Arena, c’è invece una sezione articolata e organizzatissima del backstage che si snoda nel lungo anello interno al limite delle mura esterne. Sbucano a cadenza regolare dalle aperture/nicchie miriadi di giovanissime ballerine pronte a riprovare fino all’ultimo istante le coreografie, il personale di RTL 102.5 sempre educatissimo, il servizio d’ordine. Appena si entra nel vivo dello show, ecco prendere forma l’onda lunga del codazzo di discografici al seguito degli artisti, tantissimi per quest’edizione (ben oltre la cinquantina!).
Su il sipario, arrivano i Duran Duran al Power Hits Estate 2021
Si inizia subito con il botto con la presenza dei Duran Duran. Il 2021 è un importante anno per loro: 40 anni dall’album di debutto e uno nuovo in arrivo. Qui all’Arena presentano per la prima volta in assoluto dal vivo Anniversary, il loro nuovo singolo.
Qualche ora prima abbiamo conversato con Nick Rhodes e John Taylor, ai quali abbiamo chiesto lumi su questo brano molto duranesque, ma anche con un fortissimo “tocco” di Erol Alkan, che ha prodotto molte tracce di Future Past (in uscita il 22 ottobre). Così ci ha risposto Nick: «Erol è innanzitutto e per fortuna un nostro fan. È cresciuto con la nostra musica e conosce tutte le sfumature del nostro sound. Lui ci ha detto: “Ragazzi, ho voglia di suonare con voi”. Senza alcun dubbio ci è parsa un’ottima idea. Ma la cosa interessante è stata che ci ha stimolato suggerendoci dei suoni del nostro stesso passato nel corso della costruzione dei nuovi brani», prosegue Nick.
«Questa cosa è stata decisamente interessante perché noi cerchiamo di guardare sempre in avanti. Lui ci ha fatto prendere in considerazione alcuni aspetti del nostro passato, facendoli riemergere con una nuova brillantezza. E questo è accaduto anche per Anniversary», conclude l’artista.
Ne abbiamo approfittato per chiedere a John Taylor – non mi ricordavo quanto fosse alto – com’è stato suonare al fianco di un chitarrista come Graham Coxon, che è a tutti gli effetti nel nuovo disco un nuovo membro dei Duran: «Di solito si crea una bella tensione tra di noi in studio e tutto questo rende il nostro lavoro anche più interessante. Coxon si è introdotto benissimo. Con la sua chitarra affilatissima ha agito nel nostro “spazio sonoro” creando un’atmosfera diversa dalla nostra, ma efficacissima, alla fine».
I Duran sul palco del Power Hits Estate suonano due brani e alla fine ricevono il premio alla carriera dai conduttori di RTL 102.5. La chiosa di Simon è eloquente: “Duran Duran loves Italy, Italy loves Duran Duran!”.
Intensi momenti acustici: da Ultimo a Carmen Consoli
La primissima parte di questo lungo show è dedicata proprio ai premi RTL 102.5 Power Hits History e P W Platino. Ma prima del terzetto premiato – composto da un effervescente Ligabue, la Consoli e poi la Vanoni – entra in scena il piano di Ultimo. Inizia un medley con Buongiorno Vita, partono anche i primi cori totali, l’Arena si illumina, le famiglie schierate felici sulle scalinate dondolano cantando ogni strofa del crooner romano. È il primo puro momento epifanico della serata scaligera. Si respira un’aria di festa nazional-popolare, i padri cantano seguendo i figli, le madri fanno commenti su “quanto è bello Ultimo!”.
Anche Ligabue è in forma, il pubblico s’infervorisce e canta ancora in coro. Campovolo è ancora lontano, meglio scaldare i cuori anche qui, come ospiti.
Stacco sui conduttori, che entrano in scena nell’angolo all’estrema sinistra del palco. C’è un elettrizzato Giletti che è il guest host della serata. Pare felice di liberarsi degli spazi angusti di uno studio televisivo e flirta con il pubblico a cielo aperto nell’Arena. In penombra sul palco si intravede Carmen. La Consoli è appena stata qui a celebrare la sua carriera come voleva lei e adesso con “educazione” irrompe sul palco dei tormentoni hic et nunc, dei cori a squarciagola, per cantare due delle sue magnifiche canzoni di successo: Parole di Burro e il suo primissimo singolo Confusa e Felice. Forse troppe sofisticatezze per infiammare la platea, ma è bellissimo rivedere Carmen che suona. E lo fa senza playback, con in braccio la sua chitarra acustica.
Ornella Vanoni, standing ovation al Power Hits Estate 2021
Ma ecco la Vanoni, di rosso vestita accanto ai candidi (e forse un po’ troppo algidi) Colapesce e Dimartino. Ornella è stupenda, riesce a sdrammatizzare tutto con quella grazia oramai perduta della sciura della Milan l’è semper on gran Milan: “Ma voi, pubblico, riconoscete chi è Dimartino e chi è Colapesce?”. Dopo aver performato in playback la sofisticatina Toy Boy, la Signora in Rosso rimane da sola. Accompagnata da un pianoforte, canta dal vivo la magnifica The Wonders You Perform del grande Jerry Chesnut. Tradotta dall’altrettanto immenso e compianto paroliere italiano Giorgio Calabrese in Domani è un Altro Giorno. In tempi di pandemia pare perfetta.
Ornella Vanoni entra nei cuori del pubblico, in un altro momento a suo modo italicissimo. Dunque standing ovation. Il duo Colapesce e Dimartino, poi, rientra per la giusta celebrazione di Musica Leggerissima, ritirando poi il premio SIAE che certifica la pervasività del brano nei locali pubblici di quest’estate 2021 e non solo.
Marco Mengoni dà inizio alla sfilata delle canzoni dell’estate
Marco Mengoni è il primo della serie degli ospiti che rappresentano l’estate italiana in canzonette e Ma Stasera è davvero la regina dell’emittente. La platea infatti risponde fortissimamente come per il terzetto che poteva “spodestare” la vittoria dei Power Hits Estate: il trittico formato da Achille Lauro, Fedez e Orietta Berti fa cantare tutta l’area e ritira comunque il Premio FIMI. La seta e i pattern coloratissimi paiono essere un Leitmotiv negli outfit maschili. La leggerezza sta anche nei dettagli.
Si continua poi a saltare e ballare con Cinema di Samuel e una “timida” (almeno pare stasera) Francesca Michielin. Riton pare un ragazzone uscito da una serata in provincia UK al quale non pare vero di saltellare davanti a 6mila persone. Friday gli ha fatto svoltare la carriera.
La “macchina da guerra” è adesso ben oliata, non ci sono neanche ritardi sulla tabella di marcia. E nel backstage sfilano gli artisti, manager e discografici con una fluidità inedita. Il Covid-19 pare ci abbia insegnato – a tutti noi del settore – che è meglio far le cose senza isterismi. Godiamoci il ritorno sulla scena, e attendiamo il meglio. Ligabue, una mezz’ora prima, dal palco aveva detto una frase che tanti di noi hanno pensato: “Prendiamo questa tragedia anche come momento di riflessione per guardarci dentro e cercare di essere migliori”.
Una lunga maratona di musica
Sfilano tutti gli “eroi” delle chart italiane: Irama vorrebbe più fuochi pirotecnici, Blanco mentre è piegato in due cantando la sua hit Mi Fai Impazzire sembra un poco defilato rispetto a Sfera Ebbasta che si prende la scena ritirando anche un premio, Bob Sinclar fa ballare tutte le donne e non solo (notevole la voce di Molly Harmar), Sangiovanni fa urlare tutti con Malibu (cantarla in coro tutta è un poco complicato).
Mamhood è sublime. Balla e si muove a tempo con una cinquantina di ballerini mentre canta il refrain “la notte, la notte, la notte” di Klan (non avete l’impressione che meriti più attenzione il suo album Ghettolimpo? Raffinato come pochi quest’anno), Elettra Lamborghini è oramai un’icona nazional-popolare, è evidente, nonostante la temperatura esterna stia scendendo, la sua presenza fa ribollire tutti. E poi Fabio Rovazzi, Tecla e Alfa, una Madame versione “podista”, il belloccio Alvaro Soler, un tocco di romanità con Carl Brave e Noemi, un sempre concentratissimo e inossidabile Gianni Morandi… Il finale pirotecnico è tutto per Marco Mengoni, che vince il premio assoluto.
La festa è finita. La gente esce rapidamente e in ordine dall’Arena, senti ancora canticchiare Mille o Malibu, anche se le voci sono un po’ rauche dal freddino. La maratona pop di Power Hits Estate è stata lunghissima, ma ne è valsa la pena. Se ve la siete persa, potete ancora guardarla qui.