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Sanremo 2019: il racconto della terza serata

La terza serata di Sanremo 2019 e le esibizioni di dodici artisti in gara. Ospiti Alessandra Amoroso, Raf e Tozzi, Rovazzi, Ornella Vanoni e Paolo Cevoli

Autore Giovanni Ferrari
  • Il8 Febbraio 2019
Sanremo 2019: il racconto della terza serata

Sanremo 2019: il racconto della terza serata

Terza serata di Sanremo 2019. Dopo la puntata di ieri sera, oggi si esibisce la seconda metà dei cantanti in gara. Domani, venerdì 8 febbraio, è il momento attesissimo della serata dei duetti. Sabato, poi, sapremo chi sarà il vincitore di questa sessantanovesima edizione del Festival della Canzone italiana.

Dopo un’introduzione musicale di Claudio Baglioni (Viva l’Inghilterra), si apre subito la gara. Inaugura Mahmood, che nella prima serata si era esibito per ultimo, a tarda (tarda!) serata. La sua Soldi è una hit. Finalmente – dopo alcuni brani e progetti negli scorsi anni – il suo talento è riconosciuto da tutti. Ed è una perla nel panorama italiano.

Subito dopo, Enrico Nigiotti e la sua nostalgia (contagiosa) di ciò che è semplice, e quindi, accessibile da tutti. La sua Nonno Hollywood è senza dubbio uno dei brani più toccanti del Festival ed è arricchita dal suo carisma sul palcoscenico. La verità delle sue parole arriva diretta.

Il primo ospite della serata è Antonello Venditti: il pubblico dell’Ariston festeggia la carriera del cantautore che, prima, canta Sotto il Segno dei Pesci, e poi duetta con Baglioni con Notte Prima degli Esami. Il momento è già storia. E la Sala Stampa è unita da un unico coro.

Si torna alla gara con Anna Tatangelo (che si emoziona sul palco dell’Ariston) con Le Nostre Anime di Notte. Lady Tata è come la pizza. O la mancata sveglia della domenica mattina. Non ti delude mai.

Ultimo si esibisce senza il pianoforte e, in questo modo, si avvicina ancora di più al pubblico. Applausi e odore di podio.

Dopo un siparietto (evitabile, a dir la verità) di Claudio Bisio e Virginia Raffaele con Ci Vuole un Fiore, arriva Francesco Renga. Un’esibizione non precisissima che rischia di non rimanere. Vedremo domani sera.

Irama riporta sul palcoscenico la sua La Ragazza con il Cuore di Latta. A livello vocale è in forma (durante le prove generali di lunedì non era stato proprio perfetto) e il significato del brano è valorizzato dalla sua teatralità. Che, a tratti, è anche troppa.

Seconda ospite musicale della serata Alessandra Amoroso. La cantante salentina festeggia i suoi primi dieci anni di carriera con Dalla Tua Parte e, subito dopo, duetta con Claudio Baglioni su Io Che Non Vivo. Al termine della sua esibizione, l’Amoroso si lascia andare a un pianto liberatorio.

Il momento più esilarante della serata arriva con Ornella Vanoni, protagonista di un siparietto davvero divertente con Virginia Raffaele prima, e con Patty Pravo dopo. L’imprevedibilità dell’artista salva la serata che, nei momenti degli sketch, rischia l’effetto sonnolenza.



Patty Pravo e Briga portano la loro Un Po’ Come la Vita: il testo del brano non è per nulla scontato. La classe di Patty e l’interpretazione di Briga sono una garanzia.

Abbi Cura di Me di Simone Cristicchi si conferma ancora una volta come uno dei brani più delicati della kermesse.

I (coloratissimi) Boomdabash saltano e (si) divertono. Per un Milione andrà benissimo in radio e la loro carica è un ottimo antidoto alla noia. Contagiosi.

Ospiti di questa terza puntata del Festival di Sanremo anche Raf e Umberto Tozzi. Con il loro medley de Il Battito Animale, Ti Pretendo, Tu e Gloria la sala stampa esplode in un karaoke di gruppo. Il loro repertorio è una parte bellissima della nostra cultura musicale. I due concludono con la loro nuova versione di Gente di Mare.

Motta e la sua Dov’è l’Italia continuano a macinare consensi. In Sala Stampa applausi: vincerà lui il Premio della Critica? Ultimi ad esibirsi i The Zen Circus con L’Amore è una Dittatura Nino d’Angelo e Livio Cori con Un’Altra Luce.

Un nuovo divertente momento arriva con Paolo Cevoli (che, diciamolo, vorremmo vedere più spesso in TV) e infine Rovazzi. Dopo il successo del suo Sanremo Giovani, torna sul palco e ci strappa alcuni sorrisi. Contro ogni snobismo di chi arriccia il naso. Chiude (commosso) la sua performance con una dedica al padre che non c’è più.

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