Spring Attitude 2024: qui l’elettronica continua a dominare
La tredicesima edizione del festival romano riconferma la sua vocazione internazionale e la capacità, anno dopo anno, di sorprendere
Nel corso di oltre dieci anni, lo Spring Attitude è riuscito a portare nella capitale alcune delle più importanti figure della musica elettronica. Ospiti come Four Tet nel 2014, Siriusmodeselektor nel 2015, Bonobo nel 2018 e, in ultima battuta, Barry Can’t Swim nel 2024 hanno contribuito a far diventare il festival romano uno dei più importanti appuntamenti di musica elettronica del nostro Paese.
Di scena dal 13 al 15 settembre, il cartellone della tredicesima edizione dello Spring Attitude è riuscito a essere vario, ricercato e al tempo stesso pop (anzi avant-pop). Da un lato la kermesse ha riconfermato la sua vocazione internazionale, sia per la scelta degli ospiti che per il tipo di pubblico coinvolto; dall’altro ha ribadito il suo legame con il territorio, mantenendo come venue gli Studios di Cinecittà, importante punto di riferimento artistico della capitale.
Spring Attitude, un festival tra istituzione e underground
L’edizione 2024 dello Spring Attitude dimostra quanto la manifestazione sia riuscita a istituzionalizzarsi e a diventare grande, senza però tralasciare perdere le proposte più di nicchia, anche grazie a un pubblico affezionato in grado di apprezzare scelte coraggiose in lineup. Tra avant-pop, R&B e shoegaze, con l’elettronica a fare da filo conduttore, l’edizione appena conclusa è stata un elogio alla musica contemporanea e d’avanguardia.
Durante la serata di venerdì 13 settembre, le esibizioni migliori sono state proprio quelle coerenti con questo approccio. Il live di Cosmo, che qui ha chiuso il tour del suo ultimo album Sulle Ali del Cavallo Bianco, è stato uno dei momenti più apprezzati. Altra nota di merito va a Barry Can’t Swim, che con il suo set ha trasportato il festival all’interno di una dimensione più vicina a un dancefloor, ma comunque “a misura d’uomo”. Questo passaggio ha funzionato, come dimostrato dalla risposta immediata del pubblico.
Più complesso, ma sempre seducente, il set di Mace, che ha proposto una selezione sofisticata e cerebrale, grazie anche ai visual che hanno reso l’esibizione quasi un’installazione artistica. Dopo di lui è arrivata l’elettronica quasi da rave dei The Blaze, protagonisti del mondo del clubbing degli ultimi anni, che hanno saputo imporsi e ritagliarsi uno spazio rispetto al set precedente, proponendo un’esibizione molto ben confezionata.
La giornata di sabato: novità e grandi ritorni
Il giorno successivo, il live dei Mount Kimbie ha segnato un prima e un dopo per la serata: il gruppo è salito sul palco con l’autorevolezza di chi sa quanto vale, ma è comunque riuscito a mantenere la freschezza di una band giovane. Successivamente, l’elettronica intensa di Whitemary, che ha eseguito in anteprima nazionale il suo prossimo album, è stata un altro momento notevole. L’artista abruzzese ha dimostrato che gli italiani possono tenere testa agli stranieri in fatto di musica elettronica.
È stato comunque il live dei Kiasmos quello che, più di tutti, ha saputo mescolare e rappresentare generi diversi, offrendo un intrattenimento intelligente e ricercato, arricchito da visual imponenti. Il loro ritorno è stato particolarmente apprezzato – l’ultima volta che si erano esibiti allo Spring Attitude risaliva al 2017.
Il set di Sama’ Abdulhadi, infine, è stato la degna conclusione di un festival che quest’anno non ha voluto puntare solo su pochi grandi nomi, ma ha proposto una lineup molto ben soppesata in termini di artisti e artiste di rilevanza.
Una venue perfetta e un pubblico internazionale
Un valore aggiunto del festival è stato la possibilità di muoversi agevolmente tra i vari stage, grazie a una scaletta rigorosa e una venue che sembra fatta apposta per eventi di questo tipo. Non è un caso che sia il terzo anno consecutivo che lo Spring Attitude si svolge agli Studios di Cinecittà.
La tredicesima edizione del festival ha consolidato in via definitiva il posizionamento dello Spring Attitude tra i grandi eventi contemporanei. La manifestazione ha mantenuto alte le aspettative, dimostrando di avere la capacità di intercettare il meglio della musica elettronica internazionale. La formula è quella giusta: avanti così.
Articolo di Luca Gorini