Suzuki Music Party non è Sanremo e nemmeno Top of The Pops
Siamo stati alla registrazione del nuovo programma di Amadeus che andrà in onda su NOVE domenica 22 settembre alle 21:30. Come promesso dal conduttore, la musica è al centro. L’intrattenimento? Un po’ meno
Il palco curvo e rettangolare, che lascia pochissimo spazio al parterre dell’Allianz Cloud, sembra un’astronave con una doppia cabina di comando. La prima, quella principale, è rialzata, si trova sul lato sinistro ed è quella in cui si trova la consolle di Massimo Alberti e quella da cui Amadeus dà inizio al suo nuovo programma. La seconda è il tavolo rotondo che si trova in posizione centrale, sullo sfondo. Due luoghi che rappresentano la doppia natura di Suzuki Music Party, il nuovo programma musicale di Amadeus in onda su NOVE. Da un lato la volontà di dare alla musica, quella dal vivo, un ruolo da protagonista, dall’altro il desiderio di raccontare gli artisti. Una missione audace che però rischia, data la lunghezza del programma e le canzoni che non saranno inedite il giorno della messa in onda, di annoiare.
C’è da dire che il cast organizzato da Amadeus è di primissimo ordine e riesce, come i suoi Sanremo, a raggruppare fasce di pubblico disparate. Ci sono nomi che si esibiscono per la prima volta in tv, su tutti Anna, Baby Gang e Simba La Rue, artisti ormai affermati, nati e cresciuti grazie allo stesso direttore artistico. «Pippo Baudo direbbe l’ho creato io» scherza Ama quando accoglie il primo ospite della serata Tananai. E in effetti è un po’ così. Poi ci sono gli evergreen come Fiorella Mannoia e Ornella Vanoni (che oramai è un’icona di che attraversa tutte le generazioni) e le certezze: Achille Lauro, Emma, Lazza, BigMama, Massimo Pericolo, Emis Killa e il ritorno di Benji e Fede.
Le canzoni sono il punto forte e il punto debole
La maggior parte delle canzoni che si ascolteranno domenica sono singoli che sono usciti da qualche settimana o al massimo oggi (le uniche eccezioni sono i brani di Benji e Fede e de La Rappresentante di Lista). Tra quest’ultimi ci sono la ballata innamoratissima di Lauro Amore disperato, Male da vendere di Lazza, estratto dal suo nuovo album LOCURA e, appunto, La città addosso de La Rappresentante di Lista che ricalca le sonorità rock, che scaldano l’arena milanese, del loro precedente singolo Paradiso. Tra le esibizioni più trascinanti c’è di certo quella di BigMama con Paola & Chiara nel loro primo featuring Il linguaggio del corpo. Il ritornello trascinante passerà anche attraverso lo schermo televisivo. Così come i ballerini e la cassa dritta di Hangover di Emma e Baby Gang. Un brano che funziona molto più dal vivo che in cuffia. Bella anche la chicca Fudasca, Tredici Pietro, Francesca Michielin e Mecna con Immagina.
Ecco, riuscire a bucare lo schermo e arrivare al pubblico da casa. Al di là di Sanremo che, come recita il motto, è Sanremo, e soprattutto è una competizione, oggi la musica in tv non è detto che funzioni come un tempo. Top of the Tops ha accompagnato l’infanzia e l’adolescenza della generazione dei millennials, ma oggi funzionerebbe? Suzuki Music Party è un evento live, è vero, e non è neppure Battiti, perché in fin dei conti sembra esserci un filo narrativo dietro che è, appunto quello dell’anteprima televisiva. Quella di Amadeus è una scelta a metà, un grande jukebox dal vivo dei suoi artisti preferiti.
Un po’ di Che Tempo che fa
Nel corso della serata ogni artista viene accolto da Amadeus al tavolo circolare che, se non fosse per la suddetta forma, ricorderebbe nella propria funzione quello di Che Tempo Che Fa, da un anno traslocato dagli studi Rai sul Nove. Talvolta insieme ad Ama, a supportarlo nelle brevi interviste, c’è anche la co-conduttrice Ilenia Pastorelli. A tal proposito, la presenza della Pastorelli è ridotta quasi all’osso, tanto che, dopo un’ora di trasmissione, quasi ci si è dimenticati del fatto che ci dovrebbe essere anche lei. Lo sketch finale non le restituisce lo spazio che avrebbe meritato in misura maggiore.
Tornando al tavolo, le mini-interviste ai vari artisti ricalcano quelle di Fazio con gli ospiti musicali del suo programma. La differenza principale è che si nota il feeling che Amadeus ha con i suoi ospiti. Non solo con il già citato Tananai, ma anche con Lazza e persino con Baby Gang e Simba La Rue, il presentatore dimostra di avere un rapporto che va oltre quello ordinario di conduttore-ospite. Non ci sono conversazioni o rivelazioni da farci sobbalzare dal divano. Certo, la simpatia e la schiettezza di Ornella Vanoni sono, come al solito, un toccasana per l’umore dello spettatore. Allo stesso tempo la rivelazione (non così inedita in realtà) da parte di Amadeus che avrebbe voluto portare a Sanremo Baby Gang, dà quel qualcosa in più.
In conclusione, Suzuki Music Party è un programma rischioso per il format che propone, ma è una scommessa che solo Amadeus poteva fare. Se siete nostalgici della musica dal vivo in tv probabilmente vi piacerà e resisterete alla noia. Manca la novità e quel tocco magico che tiene incollati allo schermo: al posto della gara, magari coinvolgere qualche artista straniero potrebbe dare ancora più smalto al progetto.
La scaletta
- Tananai – “Ragni“
- Anna – “Tonight“
- Ornella Vanoni – “Musica musica“
- Achille Lauro – “Amore disperato“
- Emma feat. Baby Gang – “Hangover“
- Baby Gang – “Liberi“
- Lazza – “Male da vendere“
- Fiorella Mannoia – “Disobbedire“
- Emis Killa, Massimo Pericolo, Merk & Kremont – “Nino Nino“
- Paola & Chiara e BigMama – “Il linguaggio del corpo“
- Simba La Rue – “40 gradi“
- Clara – “Nero gotico“
- Fudasca + Tredici Pietro + Francesca Michielin + Mecna – “Immagina“
- La Rappresentante di Lista – “La città addosso“
- Benji & Fede – “Estate punk“