The Sustainable Mag: una voce tra pop e sostenibilità per la MMW 2020
Parola alle founder di The Sustainable Mag, media partner dei panel sulla sostenibilità organizzati da Billboard Italia con Enel Green Power
The Sustainable Mag è il magazine on line che parla di sostenibilità in chiave POP alle giovani generazioni.
Nello specifico, The Sustainable Mag è il media partner dei panel sulla sostenibilità organizzati da Billboard Italia in partnership con Enel Green Power, che verranno trasmessi durante la Milano Music Week il 17 e il 18 novembre.
Ne parliamo oggi con Francesca Manfredi, Founder & Editor in Chief.
Perché l’accostamento POP con sostenibilità?
Ci sono diversi studi che dimostrano quanto il tema della sostenibilità e della conservazione ambientale siano stati “snobbati” dal pubblico mainstream perché ritenuti “poco engaging”.
Questa è stata la scintilla che fatto nascere in me l’idea di un magazine fresco, dal volto affascinante e con contenuti di valore seppur semplici da comprendere.
Vogliamo rendere la sostenibilità cool, perché di fatto lo è, ma fino a poco tempo fa è stata relegata ad un look “polveroso” e alquanto noioso.
Oggi invece, se ci guardiamo attorno, troviamo nei negozi giacche a vento create con polvere del marmo, tessuti realizzati con la famosa buccia di banana o reti da pesca inutilizzate abbandonate negli oceani. Non è POP tutto ciò?
Quindi come nasce The Sustainable Mag?
Io vengo dalla moda/lusso, un’industria fantastica che però sappiamo essere la seconda più inquinante al mondo dopo quella del petrolio. Un mondo elettrizzante per sua natura, e, insieme alla musica, il settore in grado di dar vita ai grandi cambiamenti sociali.
Così, insieme a Paola Vinci, co-founder dal Magazine conosciuta ad un master specifico sulla sostenibilità proprio in questi settori, decidiamo di creare un giornale che utilizzando le leve della moda renda la sostenibilità “interessante”, qualcosa di cui voler essere informati.
Un mezzo che diventi il punto di riferimento dove trovare informazioni chiare ed interessabnti su quali sono oggi i prodotti, i trend e i progetti cool.
Nel magazine quindi, raccontiamo attraverso storie concrete quanto la sostenibilità sia oggi parte integrante di ogni settore, dalla moda alla musica, per passare al cibo, al design e oltre.
Musica, Sostenibilità e Billboard? Come nasce questa collaborazione?
Essere sostenibili non significa solo abbracciare uno stile di vita che nel quotidiano ci permetta di contribuire a ridurre il livello di inquinamento e l’impatto ambientale, ma anche di ridurre le disuguaglianze sociali, partendo dalla diversità e dall’inclusività come motori di nuove opportunità.
Ovvio, non si può andare da 0 a 100 nell’arco di una notte, ma ognuno di noi può fare la differenza step by step.
La musica è parte integrante della nostra vita e “muove” milioni di persone.
La discografia, gli artisti, l’intera industry sono un veicolo fondamentale per arrivare ai giovani. La musica, insieme all’arte e alla moda, sono sempre stati i driver che hanno contribuito ai grandi cambiamenti epocali, di massa.
E proprio parlando di numeri legati ai grandi eventi, immaginate che uno stadio come quello della Juve (che fa circa 40.000 spettatori) produce 1 MIL di kg all’anno di plastica, figuratevi un evento realizzato a San Siro, Campo Volo o Modena Park.
Qual è il messaggio di The Sustainable Mag?
The Sustainable Mag parla di quello che di concreto si può fare, utilizzando sempre un tono positivo.
Positivo perché ci sono ormai tantissime aziende, che offrono prodotti belli e sostenibili. Artisti che condividono questi temi con i loro fan contribuendo a creare una coscienza e creando così sempre più spazio ad una domanda di prodotti rispettosi dell’ambiente.
Rocking sustainability to lead the future. Questo uno dei vostri pay-off. Anche qui un richiamo alla musica. C’è davvero un legame così forte?
Se guardiamo alla storia passata cosa ci ha unito e spinto verso un’azione concreta di aiuto del prossimo? La Musica.
È il caso di “We are the World” il famosissimo brano musicale del 1985 realizzato a scopo di beneficenza e i cui incassi – 100 milioni di dollari – furono devoluti interamente alla popolazione dell’Etiopia, afflitta in quel periodo da una disastrosa carestia.
O ancora Il Live Aid concert, concerto rock, considerato da molti il più grande evento rock della storia.
Oggi ci emozioniamo quando in una piazza Navona deserta in pieno lock-down, un ragazzo suona l’inno d’Italia con la chitarra elettrica sul tetto di una casa.
Now or never, sustainability rocks e solo un linguaggio che arriva a tutti può fare la differenza.Articolo di Billboard Italia
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